Pieve di San Nicomede
edificio religioso di Salsomaggiore Terme Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La pieve di San Nicomede è un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche situato nella piccola frazione di San Nicomede, all'interno del comune di Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma e diocesi di Fidenza; appartiene al gruppo delle pievi parmensi e fa parte del vicariato di Fidenza.
Pieve di San Nicomede | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | San Nicomede (Salsomaggiore Terme) |
Indirizzo | via S. Nicomede ‒ San Nicomede ‒ Salsomaggiore Terme (PR) |
Coordinate | 44°50′29.29″N 9°58′56.89″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | san Nicomede |
Diocesi | Fidenza |
Stile architettonico | romanico |
Inizio costruzione | 880 |
Rappresenta la chiesa più antica associata al culto del martire san Nicomede nell'Italia settentrionale.[1]
Il luogo in cui fu innalzata la pieve era originariamente occupato da un'antichissima fonte, le cui acque erano considerate taumaturgiche già in epoca remota; la sua importanza crebbe nei secoli tanto che intorno all'800 fu innalzata la struttura marmorea del pozzo, all'epoca visitato da molti dei pellegrini che percorrevano la vicina via Francigena; chi in particolare soffriva di dolori alla testa vi si recava portando sul capo un mattone o una pietra, che collocava nelle vicinanze poco prima di attingere all'acqua miracolosa.[2]
La sacralità della fonte fu rimarcata quando nell'876 il vescovo Guibodo vi trasportò da Roma le reliquie di san Nicomede (oggi nel Duomo di Parma);[3] per conservarle nell'880 fu innalzata l'originario luogo di culto dedicato al martire, utilizzando le pietre ed i mattoni accumulatisi nei secoli;[2] il pozzo continuò per secoli ad attirare numerosi pellegrini, tanto che la pieve in epoca medievale era conosciuta con il nome di "chiesa di Fontana Broccola".[4]
La chiesa, sussidiaria dell'antichissima chiesa parrocchiale di Salsominore[5] e inserita da Guibodo nei beni del Capitolo della Cattedrale di Parma, fu in seguito ampliata e modificata in stile romanico, con la costruzione della zona absidale nel XIII secolo e della navata nel XIV.[1]
Nel 1909 furono intrapresi altri importanti lavori, con la decorazione a strisce degli interni e la costruzione in stile gotico lombardo del sottile campanile e della facciata, cui fu aggiunto il piccolo protiro in aggetto.[1]
La pieve si sviluppa su un impianto a navata unica, con l'ingresso principale rivolto a ovest e il presbiterio a est.
La neoromanica facciata a capanna in pietra è caratterizzata dal protiro, ai cui lati si aprono due monofore con elaborate cornici in mattoni, riprese anche nel rosone centrale in alto; a coronamento corre una cornice dentellata in laterizio, su cui poggiano tre alti pinnacoli. L'abside e i fianchi, risalenti rispettivamente al XIII e al XIV secolo,[1] nonostante alcuni lievi rimaneggiamenti realizzati nei primi anni del XX secolo, conservano maggiormente intatti i tratti romanici originari.
All'interno la navata, con copertura a capriate lignee, è decorata a strisce orizzontali bianche e grigie,[1] che proseguono anche nel presbiterio absidato, in posizione sopraelevata; al di sotto è presente l'antichissima cripta preromanica.[3]
La cripta costituisce la parte più antica della pieve, in quanto originaria del IX secolo; come consuetudine dell'epoca, per la sua edificazione furono riutilizzati elementi recuperati da edifici preesistenti.[3]
Il piccolo ambiente si sviluppa su tre navate, intervallate da piccoli archi in mattoni sostenuti da quattro colonne marmoree, di cui le prime due, scanalate, risalenti all'età romana, e le altre, lisce e con pulvino, di epoca longobarda.[3]
Nella minuscola zona absidale è collocato l'antichissimo pozzo considerato miracoloso, attorno a cui fu costruita la chiesa; la sua vera in marmo fu anch'essa reimpiegata intorno all'800 recuperandola da una struttura romana.[3]
La stessa origine hanno infine anche le lastre marmoree del pavimento, di forma e dimensione irregolare.[3]
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