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Paolo Catena, noto principalmente con il nome d'arte Paul Chain (Pesaro, 27 giugno 1962), è un musicista e produttore discografico italiano, attivo prima come chitarrista e organista nel gruppo metal Death SS e in seguito come cantante e polistrumentista solista; per alcuni anni fu anche membro della formazione garage rock Boohoos.
Paul Chain | |
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Copertina dell'album Violet Art of Improvisation di Paul Chain. | |
Nazionalità | Italia |
Genere | Doom metal[1][2] Musica sperimentale[1][3] Musica elettronica Heavy metal[3][4] |
Periodo di attività musicale | 1977 – in attività |
Gruppi | Death SS Paul Chain Group Paul Chain Violet Theatre Boohoos P.C. Translate |
Sito ufficiale | |
Nel 1977, assieme all'amico pesarese Steve Sylvester (all'anagrafe Stefano Silvestri) fonda i Death SS,[3] gruppo storico che unisce la propria musica estrema con un'iconografia orrorifica e tematiche legate all'occultismo:[2][5] questo stile innovativo verrà poi denominato da alcuni "horror metal".[1][4]
La band propone spettacoli forti e molto avanti per i suoi tempi e ha subito un certo seguito, tant'è che la RAI la ospita al programma Mister Fantasy[6] nonostante non abbia ancora pubblicato neanche un album.
Parallelamente all'attività di questo gruppo, nel 1979 nasce il cosiddetto Paul Chain Group, con cui suona durante i lunghi periodi di pausa dei Death SS.[5] Il complesso, che pone le basi per la futura carriera solista, dà luce spesso a composizioni improvvisate, che si avvalgono del cantato di Chain, caratterizzato dall'utilizzo di una lingua fonetica inventata.
Nel 1982 Sylvester è costretto ad abbandonare i Death SS e Chain decide di proseguire sostituendolo con il cantante Sanctis Ghoram.[5] Nel 1983 viene così pubblicato l'EP Evil Metal, la cui distribuzione, tuttavia, viene presto interrotta, a causa di imprevisti difetti di riproduzione riscontrati in tutte le copie stampate e nel 1984 Paul Chain decide di sciogliere il gruppo. Nel 1987 sarà poi pubblicata la raccolta The Story of Death SS 1977-1984, curata dallo stesso Chain, che raggruppa parte della musica prodotta dal gruppo fino allo scioglimento.[4] I due membri fondatori dei Death SS, Paul e Steve, si incontreranno di nuovo nei primi anni novanta, e il primo suonerà nei due album solisti di Sylvester[5], partecipando con lui anche all'edizione italiana del festival internazionale Monsters of Rock del 1993.[7]
Brani in cui Paul Chain compare alla chitarra sono stati inseriti anche nelle raccolte The Horned God of the Witches e The Story of Death SS 1977-1984 - Part Two, pubblicate rispettivamente nel 2004 e nel 2008, contenenti altri brani registrati dalla prima formazione dei Death SS.
Dopo lo scioglimento dei Death SS, Chain fonda il Paul Chain Violet Theatre, progetto più sperimentale che si discosta dalle trame negative del precedente gruppo (nonostante vi suonino alcuni ex-membri) e che musicalmente gli permette una maggiore espressività e il coinvolgimento di altri musicisti.
Il gruppo tiene il suo primo concerto nel settembre del 1984 a Falconara, durante la manifestazione "Rock A" e l'evento viene ripreso dalle telecamere di Rai 3.[6] Il debutto discografico di questo nuovo progetto avviene nello stesso anno con Detaching from Satan, uscito per la Minotauro Records, etichetta discografica fondata da Marco Melzi, della quale Chain diventerà in seguito direttore artistico e produttore discografico.
Contemporaneamente ai suoi progetti, nel 1986 Paul Chain entra a far parte dei Boohoos, gruppo rock formato anche da ex membri dei Cani, con i quali collaborerà negli anni a venire, impegnato alle tastiere e all'organo.
Nello stesso anno il Paul Chain Violet Theatre pubblica l'album In the Darkness, del quale i Death SS (riformatisi nel 1988 con componenti del tutto differenti, ad eccezione del primo cantante), rivisiteranno i brani Welcome to My Hell e In the Darkness, per inserirli in Black Mass (1989),[8] una delle loro opere più importanti.[3] Poco dopo l'uscita di In the Darkness, il Violet Theatre si ripresenta con l'EP Picture Disc che, come il titolo suggerisce, è stampato nell'omonimo formato. Nel 1987 un EP dei ternani Warhead, dal titolo X-Mas Bop / White Christmas, vede la presenza all'organo hammond di Paul Chain,[9] il quale in seguito collaborerà con loro anche in veste di produttore artistico.
Nel 1989 esce il doppio LP Violet Art of Improvisation, composto da brani improvvisati e pubblicato semplicemente come Paul Chain[10]: dopo qualche anno, infatti, Chain ha accantonato il Paul Chain Violet Theatre, iniziando a pubblicare i dischi con il solo logo PAUL CHAIN, fra i quali il più noto è Alkahest, opera fondamentale del doom italiano realizzata insieme a Lee Dorrian,[5] ex-cantante dei Napalm Death proveniente dagli inglesi Cathedral.[11] Chain evolve poi la sua musica in diverse direzioni musicali ed espressive, creando l'idea dei Container (ogni container aveva un numero diverso, che ne classificava il progetto, i membri del gruppo e il tipo di sonorità) e dei Paul Chain Experimental Information (una formazione priva di limiti stilistici), inoltre collabora con decine di musicisti italiani e stranieri, tra cui Wino dei Saint Vitus.
Nel 2002, con i Paul Chain Experimental Information, registra il brano Ai confini della realtà, realizzato per il progetto Not of This Earth, una compilation in 3 CD che costituisce un omaggio musicale al cinema fantascientifico d'epoca, edita dalla Black Widow Records.[12]
Nel 2003 Catena decide di abbandonare il vecchio pseudonimo e personaggio Paul Chain, facendolo "morire" artisticamente, e conclude il suo lungo percorso artistico con la pubblicazione di due raccolte di brani inediti.
Da questo momento continua a proseguire nella sperimentazione musicale con un nuovo progetto underground chiamato Translate, insieme alla moglie Lola Sprint, anch'ella musicista, e diffonde la propria musica gratuitamente sul proprio sito web o con copie da lui stesso confezionate ed autografate. Nel 2010 il progetto viene accantonato e Catena si dedica alla ricerca di nuove forme musicali ed espressive che vuole lontane dalla globalizzazione mediatica, adoperando vari pseudonimi. Nello stesso anno collabora al debutto da solista di Lola Sprint, Mon Voyage.
Il 13 dicembre 2011 la High Roller Records fa uscire il singolo Vivid Eyes in the Dark, che riesuma il brano omonimo e Pentagon Society, due vecchie registrazioni risalenti addirittura al 1984, effettuate dal Paul Chain Violet Theatre.[13]
A marzo 2012 esce Quadrimusicali, un'opera contenente nuovi brani musicali composti parallelamente alla realizzazione di quadri astratti, in omonimia coi brani a cui sono rispettivamente associati, dipinti dallo stesso Catena tra il 1982 e il 2010. Ciascuna composizione dell'album, nella prima edizione, è corredata da una fotografia raffigurante il relativo quadro. In copertina compare per la prima volta il vero nome dell'artista, Paolo Catena.
Nel 2016 La Radical Matters Edizioni pubblica di sua iniziativa l'oggetto d'arte concettuale Satan's Future - Dying Edition, presentato in anteprima all'Auditorium Parco della Musica di Roma: il brano (effettivamente composto e registrato da Paul Chain nel 1981) è ora inciso su un disco in ceramica progettato per deteriorarsi nel tempo, a ogni riproduzione, fino a non emettere più alcun suono, mimando in tal modo il decesso dell'alter-ego Paul Chain. La confezione contiene del terriccio, in cui l'opera andrebbe conservata a mo' di reliquia, una volta che i solchi si siano definitivamente consumati.[14]
Trenta album editi dalla New Light Records fra il 2012 e il 2022, tutti intitolati Quadrimusicali ma distinti in base al numero, l'ultimo dei quali è Quadrimusicali 30 (2022).
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