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manoscritto del Nuovo Testamento Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Papiro 66 (66), anche noto come Papiro Bodmer II, è un antico papiro del Nuovo Testamento, contenente quasi tutto il Vangelo secondo Giovanni in greco.
Papiro 66 Manoscritto del Nuovo Testamento | |
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Nome | Papiro Bodmer II |
Simbolo | 66 |
Testo | Vangelo secondo Giovanni 1:1-6:11; 6:35-14:26,29-30; 15:2-26; 16:2-4,6-7; 16:10-20:20,22-23; 20:25-21:9,12,17 |
Datazione | 200 circa |
Scrittura | greco |
Ritrovamento | Jabal Abu Mana |
Conservazione | Bibliotheca Bodmeriana |
Editio princeps | Martin, Victor. Papyrus Bodmer II: Evangile de Jean 1-14 (1956); Martin, Victor. Papyrus Bodmer II: Evangile de Jean 14-21 (1958); Martin, Victor and Barns, J.W.B. Papyrus Bodmer II: Supplément, Evangile de Jean 14-21 (1962); Aland, Kurt. "Neue neutestamentliche Papyri III" NTS 20 (1974) pp. 357-381 |
Dimensione | 39 folii; 14.2×16.2 cm; 15-25 linee per pagina |
Tipo testuale | testo libero |
Categoria | I |
Mano | scriba, revisore principale, revisore secondario |
Nota | molto simile a 75, B, 0162; manca della pericope dell'adultera |
Il manoscritto contiene Giovanni 1:1-6:11, 6:35b-14:26, 29-30; 15:2-26; 16:2-4, 6-7; 16:10-20:20, 22-23; 20:25-21:9, 12, 17. Si tratta di uno dei più antichi manoscritti del Nuovo Testamento conosciuti, ed è stato datato paleograficamente al 200 circa.[1]
Fu trovato nel 1952 a Jabal Abu Mana vicino a Dishna (Egitto),[2] e pubblicato nel 1956; fu il più importante manoscritto neotestamentario pubblicato a partire dai Papiri Chester Beatty, pubblicati nel 1933-34.[3]
Custodito alla Bibliotheca Bodmeriana di Ginevra, è formato da 39 folii (cioè 78 fogli) di dimensioni 142 mm x 162 mm, con 15-25 linee per foglio.
Come gli altri due papiri neotestamentari giovannei conservatisi (45 e 75), 66 manca della Pericope dell'adultera (Vangelo secondo Giovanni 8,1-11[4]).[5] testimoniando l'assenza di questa pericope nei più antichi manoscritti giovannei. Inoltre usa regolarmente i Nomina sacra.
Secondo studi recenti dei papirologi Karyn Berner[6] e Philip Comfort,[7] è evidente che 66 sia il lavoro di tre scribi: un primo scriba professionista, un correttore pignolo e infine un correttore di minore importanza.
Il testo greco di questo papiro è rappresentante del tipo testuale alessandrino. Kurt Aland lo ha considerato un «testo libero» e l'ha inserito nella categoria I.[8]
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