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Fotografo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Paolo Rosselli (Milano, 26 febbraio 1952) è un fotografo italiano.
Paolo Rosselli nasce a Milano il 26 febbraio 1952.
Si interessa di fotografia a diciotto anni, in seguito ad un breve apprendistato nello studio del fotografo Ugo Mulas. Dopo la laurea in architettura, conseguita nel 1977 al Politecnico di Milano, si dedica interamente alla fotografia.[1]
Dal 1979 al 1983, insieme allo storico dell’arte Arturo Schwarz, compie una serie di viaggi in India, Bhutan, Sikkim, Nepal, dove fotografa l'architettura dei templi e la scultura Hindu e Jain. I risultati di questa ricerca sono pubblicati in due volumi dall’editore Laterza, L'arte dell'amore in India e Nepal (1980) e Il culto della donna nella tradizione indiana (1983).[2]
Nel 1984 realizza una ricerca sull’ambiente e l’architettura della regione svizzera dell’Engadina[3]; pubblicate un anno dopo, queste immagini, di architettura, paesaggio e scene di vita quotidiana, sono esposte in Svizzera al Swiss Architecture Museum di Basilea (1987) e al Bündner Kunstmuseum di Chur (2013).
Negli stessi anni inizia a collaborare con le riviste Lotus International, Domus e Abitare. Realizza servizi fotografici su architetture contemporanee in Italia e nei paesi europei.[4]
Nel 1986 inizia a documentare le architetture di Santiago Calatrava, attività che prosegue nei decenni successivi e che viene pubblicata nelle numerose monografie sull’architetto, tra le varie Il folle volo / The daring flight (Electa, 1988), Creatures from the Mind of the Engineer: The Architecture of Santiago Calatrava (Artemis Verlag, 1992), Santiago Calatrava (Taschen, 1998), Santiago Calatrava: The Complete Works (Rizzoli, 2004), Calatrava. Complete Works 1979–Today (Taschen, 2019).
Nel 1993 è invitato alla XLV Biennale di Venezia alla mostra Muri di carta. Vi espone immagini legate all’esperienza quotidiana della città, con una particolare attenzione ai messaggi, alle parole, ai segni.[5] Una selezione di queste fotografie in bianco e nero e colore, che rappresentano uno studio su questi aspetti transitori della realtà, vengono pubblicate nel volume Messaggi personali dal Centro studi e archivio della comunicazione (CSAC) dell’Università di Parma.[6]
Realizza nel 1996 una ricerca sull’architettura degli anni ‘50 a Milano che verrà pubblicata lo stesso anno da Motta Editore in Milano Moderna: Architettura e città nell'epoca della ricostruzione a cura di Fulvio Irace.
Per il centesimo anniversario della morte dello storico Jacob Burckhardt, realizza per lo Swiss Architecture Museum di Basilea una ricerca sull’architettura del Rinascimento a Roma, Milano, Firenze, rivisitata attraverso le fotografie degli Alinari di queste città.[7]
Con il titolo Architecture in Photography (Skira, 2001), pubblica una selezione di fotografie di architettura realizzate a partire dal 1982. In occasione della mostra al Centro Culturale di Belem pubblica il volume Dislocation (Solea Editrice, 2002), una ricerca dedicata agli interni di case. Nel 2004 una mostra al Padiglione Italia della IX Biennale di Architettura di Venezia intitolata Notizie dall’interno, conclude questa ricerca sugli interni delle case con delle nuove immagini dedicate ai luoghi del lavoro.
In occasione del primo centenario della nascita dell'architetto Giuseppe Terragni, pubblica un atlante fotografico sulle opere realizzate da Terragni a Milano e Como negli anni ’30 (Skira, 2004). Il volume è accompagnato da testi di Attilio Terragni, Daniel Libeskind e dello stesso Rosselli[8].
Nella mostra GOOD N.E.W.S. alla Triennale di Milano (2006) espone una serie di immagini che sono il risultato di un montaggio di due fotogrammi[9]. Con lavori analoghi, partecipa alla X Biennale di Architettura di Venezia (2006), con fotografie di Istanbul, Milano, Los Angeles, Londra, Shanghai[10].
Nel 2017 realizza per la mostra Rinascite al Museo Nazionale Romano un percorso fotografico sulle città di Amatrice e Accumuli in seguito al sisma.[11]
Nel 2018 pubblica con Scopio, fondazione portoghese dedicata alla fotografia, una selezione di fotografie di architettura accompagnate da una intervista a cura di Pedro Gadanho.[12]
Sulla condizione della fotografia e sulla percezione del mondo reale nell’epoca del digitale Paolo Rosselli ha scritto due volumi pubblicati dalla casa editrice Quodlibet: Sandwich digitale (2009) e Scena mobile (2012).[13]
Dal 2015 porta avanti il progetto Passages, una serie di interviste che conduce ad autori italiani, fotografi e non, con l’obiettivo di esplorare lo stato dell’arte della fotografia in Italia.[14]
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