Palazzo dell'Istituto Marcelline Tommaseo
edificio di Milano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il palazzo dell'Istituto Marcelline Tommaseo è un edificio storico di Milano sito in piazza Niccolò Tommaseo al civico 1. Fu costruito nel 1906 in stile eclettico su disegno dell'architetto piemontese Cecilio Arpesani (1853-1924) per ospitare l'Istituto Marcelline "Tommaseo" che tuttora vi ha sede.
Palazzo dell'Istituto Marcelline Tommaseo | |
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Il palazzo nel 1906 | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Milano |
Indirizzo | piazza Niccolò Tommaseo, 1 |
Coordinate | 45°28′10.58″N 9°10′02.26″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1906 |
Inaugurazione | 1906 |
Stile | Eclettico |
Uso | istituto scolastico |
Piani | 4 |
Realizzazione | |
Architetto | Cecilio Arpesani |
Proprietario | Istituto Internazionale delle Suore di Santa Marcellina |
L'edificio venne commissionato dalle Suore Marcelline, congregazione fondata dal beato Luigi Biraghi nel 1838, per ospitare le prime duecento alunne della borghesia milanese che, nell'anno scolastico 1906-1907, si distribuirono fra l'asilo infantile, le scuole elementari e complementari e i corsi di disegno, pittura, ceramica, pianoforte, violino, canto e perfezionamento linguistico offerti dall'istituto.[1]
A progettare il palazzo della scuola venne chiamato l'architetto piemontese Cecilio Arpesani, noto esponente dello stile eclettico e rinascimentale che in quegli anni era particolarmente attivo nella città di Milano grazie a svariate committenze di famiglie borghesi milanesi dell'epoca: l'Arpesani infatti in quegli stessi anni progettò, fra gli altri, numerosi edifici privati anche nelle vicine via Ariosto e via Carducci.[2]
L'Arpesani optò quindi per uno stile eclettico-rinascimentale molto in voga in quegli anni, sviluppando un edificio con pianta ad "L" raccolto intorno a un cortile di forma irregolare e che si innalza su quattro piani fuori terra oltre a un corpo in appendice ad uso di cappella.
Alla iniziale struttura del 1906 si aggiunsero due parziali ampliamenti operati prima del 1917 dall'architetto Spirito Maria Chiappetta e nel 1922 dall'ingegner Giuseppe Calori, entrambi, come l'Arpesani, tra i più noti protagonisti in ambito lombardo e milanese della diffusione dello stile eclettico rinascimentale che seguì l'Unità d'Italia.[3] La configurazione attuale, che vede alternarsi strutture portanti in laterizio e solai in legno a parti in cemento armato e solai in latero-cemento, è frutto di un ulteriore ampliamento operato nel 1950 dal celebre architetto Paolo Mezzanotte, di sovente attivo in quella parte della città.[3][4]
Esternamente la palazzina è contraddistinta da zoccolatura in pietra, un rivestimento in mattoncini rossi per il piano rialzato ed elementi di ornato in pietra. Le finestre sono singole e bifore, con elementi di contorno in cotto. Le finestre della cappella sono invece ad arco arco Tudor con fascia ornamentale in cotto.[3]
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