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vescovo cattolico e santo normanno Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Osmundo di Salisbury (in normanno Osmond; Sées, XI secolo – Salisbury, 3 dicembre 1099) è stato un vescovo cattolico inglese.
Sant'Osmundo di Salisbury | |
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Statua di Sant'Osmundo nella Cattedrale di Salisbury | |
Vescovo | |
Nascita | Sées, XI secolo |
Morte | Salisbury, 3 dicembre 1099 |
Venerato da | Chiesa cattolica, Comunione anglicana |
Canonizzazione | 1º gennaio 1457 da papa Callisto III |
Ricorrenza | 4 dicembre |
Patrono di | paralitici, malati mentali |
Osmundo di Salisbury vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Sarum (1078-1099) |
Nato | XI secolo a Sées |
Deceduto | 3 dicembre 1099 a Salisbury |
Era figlio di Henry de Centville, conte di Sées, e di Isabella de Conteville, figlia di Roberto I, duca di Normandia, che fu il padre di Guglielmo il Conquistatore (Sarum Charters, 373).
Secondo un documento del tardo XV secolo, Osmundo aveva una posizione eminente nella sua terra natale, la Normandia, e lo stesso documento lo definisce "Conte del Dorset". Egli, consigliere di fiducia di Guglielmo il Conquistatore, lo accompagnò certamente in Inghilterra e divenne suo cancelliere verso il 1070.[1]
Egli venne utilizzato in numerose transazioni civili e fu incaricato come Capo della Commissione che redasse il Domesday Book. Divenne vescovo di Sarum, virtualmente una scelta di Guglielmo I, con l'autorizzazione di papa Gregorio VII e venne consacrato da Lanfranco, arcivescovo di Canterbury il 3 giugno 1078.[2] La diocesi comprendeva allora le contee del Dorset, Wiltshire e Berkshire, poiché nel 1058 i vecchi vescovati di Sherborne e Ramsbury erano stati unificati dal vescovo Hermann e la sede trasferita a Old Sarum.[3] Guglielmo di Malmesbury[4] la descrive più come una fortezza che come una città, posta sulla cima di una collina e circondata da possenti mura, mentre Pietro di Blois parla di chiesa e castello come the ark of God shut up in the temple of Baal (l'arco di Dio chiuso nel tempio di Baal).
Il biografo di Enrico I, C. Warren Hollister (1930 – 1997)[5] suggerisce la possibilità che Osmundo fosse stato in parte responsabile dell'educazione di Enrico I, dato che Enrico era stato regolarmente in compagnia del vescovo durante gli anni della sua formazione, cioè fra il 1080 ed il 1086 circa.
Nel 1086 Osmundo era presente al Great Gemot tenutosi a Old Sarum quando il Domesday Book venne accettato ed i grandi proprietari terrieri giurarono fedeltà al sovrano.[6]
Osmundo morì nella notte del 3 dicembre 1099[2] e le sue spoglie furono inumate ad Old Sarum. Il 23 luglio 1457 esse vennero translate a New Salisbury e deposte nella Cappella della Madonna, ove la sua sontuosa teca venne distrutta durante il regno di Enrico VIII. Una lastra di pietra con la semplice iscrizione MXCIX venne posta via via in vari punti della cattedrale: nel 1644 era sita al centro della Cappella Mariana della Cattedrale di Salisbury e oggi si trova nell'arco più esterno del lato sud.
Dopo una vacanza di otto anni, gli succedette sulla cattedra vescovile Roger di Salisbury, uno statista e consigliere di Enrico I d'Inghilterra.
Le opere principali di Osmundo furono tre:
Guglielmo di Malmesbury[8] nel riassumere il carattere di Osmundo, dice che egli era
«…so eminent for chastity that common fame would itself blush to speak otherwise than truthfully concerning his virtue. Stern he might appear to penitents, but not more severe to them than to himself. Free from ambition, he neither imprudently wasted his own substance, nor sought the wealth of others.»
«…tanto eminente nella castità che la stessa fama arrossirebbe nel parlare in modo men che veritiero riguardo alla sua virtù. Egli poteva apparire severo con i penitenti, ma non più severo con loro di quanto lo fosse con sé stesso. Scevro da ambizioni, egli non dissipò imprudentemente le proprie sostanze, né bramò il benessere degli altri»
Osmundo raccolse una buona biblioteca per I suoi canonici ed anche da vescovo non disdegnava di trascrivere e rilegare egli stesso i libri. Una volta Osmundo pensò che l'arcivescovo Anselmo di Canterbury fosse troppo rigido e inutilmente scrupoloso nella lotta per le investiture e nel 1095 al Concilio di Rockingham si espresse in favore del re. Ma dopo il Concilio Laterano del 1099 egli si schierò totalmente dalla parte dell'arcivescovo ed un aneddoto mostra la sua semplice sincerità: quando Anselmo era sulla strada per Windsor Osmundo s'inginocchiò dinnanzi a lui e ne ottenne il perdono. Egli aveva una grande reverenza per sant'Aldelmo, che tre secoli prima era stato suo predecessore sulla cattedra vescovile di Sherborne (incorporata poi in quella di Salisbury). Egli officiò in occasione della traslazione delle reliquie in un reliquiario più adatto a Malmesbury ed aiutò Lanfranco ad ottenerne la canonizzazione.
Per la sua canonizzazione furono necessari circa 350 anni dalla sua morte:[9] il processo di canonizzazione iniziato di fronte al papa nel 1228 non si concluse che nel 1457.[10]
Nel 1228 il vescovo di Sarum ed i canonici della cattedrale si rivolsero a papa Gregorio IX per ottenere la canonizzazione di Osmundo, ma solo due secoli dopo, il 1º gennaio 1457, papa Callisto III emise la bolla della sua canonizzazione.[11]
Nel 1472 papa Sisto IV concesse una speciale indulgenza per la visita alla sua cattedrale nel giorno della sua celebrazione e una riunione tenuta nel 1481 presso la cattedrale di San Paolo a Londra, stabilì nel 4 dicembre il giorno della sua memoria liturgica. Una casa nella Bishop Wordsworth's School a Salisbury porta il suo nome. A lui è inoltre dedicata la statua nella nicchia n. 178 sul frontale occidentale della Cattedrale di Salisbury.
La genealogia episcopale è:
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