Nuper rosarum flores

Mottetto del 1436 di Guillaume Dufay Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Nuper rosarum flores

Nuper Rosarum Flores ("Recentemente fiori di rosa") è un mottetto isoritmico del 1436 di Guillaume Dufay, composto per essere cantato durante la cerimonia per la consacrazione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze.

Thumb
Struttura del mottetto

La prima esecuzione

La cerimonia, molto fastosa, fu presieduta da Papa Eugenio IV. Il mottetto è sorprendente per la sua sintesi dell'antico stile isoritmico e del nuovo stile contrappuntistico che venne sviluppato nel decennio successivo dallo stesso Dufay e dai suoi successori.

«Si udirono cantare voci così numerose e così varie, e tali sinfonie s'elevarono verso il cielo, che si sarebbe creduto di sentire un concerto d'angeli [ ... ] Quando il canto cessava [ ... ] si sentivano suonare gli strumenti in maniera [ ... ] allegra e soave [ ... ] Al momento dell'elevazione la basilica tutta intera risuonò di sinfonie così armoniose, accompagnate dal suono di diversi strumenti, che si sarebbe detto che il suono e il canto del paradiso fossero scesi dal cielo sulla terra.»

Le dispute sul mottetto

Charles Warren, in un articolo[1] del 1973 che ha avuto grande risonanza, ha ritenuto di poter dimostrare che le strutture proporzionali del mottetto fossero in relazione con le proporzioni del tempio. In seguito, Craig Wright[2] ha mostrato che le proporzioni architettoniche attribuite da Warren al Brunelleschi sono scorrette, e ha affermato che le proporzioni usate da Dufay potrebbero piuttosto derivare dalle indicazioni bibliche sulle misure del Tempio di Salomone. Lo stesso Warren ha accettato come fondate le obiezioni di Wright, ma l'idea di una relazione diretta fra le proporzioni del mottetto e la struttura della basilica è stata recentemente riproposta[3]. Uno studio più recente propone ulteriori relazioni tra la costruzione brunelleschiana, il mottetto di Dufay e la simbologia dell'Apocalisse, il tutto visto alla luce del riferimento alla Firenze del Quattrocento come la nuova Gerusalemme celeste [4].

Testo e traduzione del mottetto

Riepilogo
Prospettiva
Ulteriori informazioni Testo originale in latino, Traduzione in italiano ...
Testo originale in latino Traduzione in italiano
1. Nuper rosarum flores
Ex dono pontificis
Hieme licet horrida
Tibi, virgo coelica,
Pie et sancte deditum
Grandis templum machinae
Condecorarunt perpetim.

2. Hodie vicarius
Jesu Christi et Petri
Successor Eugenius
Hoc idem amplissimum
Sacris templum manibus
Sanctisque liquoribus
Consecrare dignatus est.

3. Igitur, alma parens
Nati tui et filia
Virgo decus virginum,
Tuus te Florentiae
Devotus orat populus,
Ut qui mente et corpore
Mundo quicquam exorarit

4. Oratione tua
Cruciatus et meritis
Tui secundum carnem
Nati Domini sui
Grata beneficia
Veniamque reatum
Accipere mereatur.
Amen.
1. Recentemente fiori di rose,
come dono del pontefice,
- nonostante il terribile inverno -
hanno ornato questo tempio
di eccezionale costruzione
dedicato devotamente e solennemente
a te, vergine del cielo.

2. Oggi il vicario di Gesù Cristo
e il successore di Pietro, Eugenio,
si è degnato di consacrare
questo grandissimo tempio
con le sue sante mani
e con i sacri oli.

3. Ora, benevola madre
e figlia di tuo figlio,
vergine e decoro di tutte le vergini,
il tuo devoto popolo di Firenze
prega che chiunque abbia richiesto
qualcosa con una mente e un corpo sani

4. sia degno di ottenere
con la tua preghiera
e per i meriti di tuo figlio
nella sua sofferenza carnale
i graditi doni del Signore
e il perdono dei peccati.

Amen.
Chiudi

Il cantus firmus utilizzato nel mottetto, Terribilis est locus iste, cantato dai due Tenor a distanza di una quinta l'uno dall'altro, la cui traduzione è "Questo luogo incute rispetto", è ripreso dal repertorio gregoriano ed è il testo dell'introito che si esegue nel rito di dedicazione di una chiesa.

Note

Collegamenti esterni

Loading related searches...

Wikiwand - on

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.