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saggista, storico e giornalista italiano (1935-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nico Perrone, all'anagrafe Nicola Carlo Perrone (Bari, 27 aprile 1935), è un saggista e storico italiano.
Allievo di Francesco Capotorti e Benedetto Conforti, si laurea con lode in Storia delle relazioni internazionali all'Università di Bari, vince borse di studio per lo University College Dublin,[1] Irlanda, e l'Università di Sofia, Bulgaria (Sofiyski Universitet).
Assunto all'Eni, a Roma, designato dal presidente Enrico Mattei a rappresentare l'ente presso il Ministro per la riforma della Pubblica Amministrazione, Giuseppe Medici, diviene membro di commissioni di studio interministeriali (1962-1963). Passa a un'altra holding di Stato, l'EFIM, come responsabile dell'Ufficio partecipazioni.
Lavora poi a Bari, nella Editori Laterza. Per un'altra casa editrice (Dedalo Libri, Bari) dirige una collana (America, 1980-1984). Fa parte del comitato scientifico delle riviste Giano (2003-2007) e Storia in rete (dal 2005).
Scrive su Il politico (1963), Il Ponte (1973-1991), Quaderni di storia (1976, 1983), Belfagor (1977), Rivista di storia contemporanea (1977-1990), Studi piacentini (1994), Giano (1998-1999), Guerre & pace (2001-2003), l'Ernesto (2003-2010), Athanor (2005, 2007, 2009, 2016, 2017). Ha collaborato con il manifesto (1973-2000, 2015), Quotidiano dei lavoratori (1975-1976, con lo pseudonimo Klaus Eproner), Il Lavoro (1979), La Gazzetta del Mezzogiorno (dal 1989), Liberazione (1995-2001), e occasionalmente con Critica sociale (1978-1979), Panorama (1979-1989), il Mondo (1982), la Rinascita della sinistra (1999-2008), Formiche (2008), Corriere della sera (6 ott. 2010: Quel maestro di doppiezza che unì Napoli all'Italia), Le Monde diplomatique (dal 2017). Scrive sui periodici Monthly Review (ed. italiana, 1968-1976) e Limes (2011). Fonda e dirige a Bari i periodici La Voce (1971), i Quinterni, e Leonora: rivista di dibattito politico economico culturale (2014).
Collaboratore della RAI (1978-2006), per Radio 3 ha tenuto conversazioni radiofoniche a Spazio Tre (1978-1984) e una settimana di Prima pagina (5-11 gennaio 1986); per Radio 2 ha tenuto venti trasmissioni del programma Alle 8 della sera (24 aprile - 19 maggio 2006)[2]. Ha collaborato occasionalmente anche con la televisione Westdeutscher Rundfunk (Colonia, Germania, 2001) e alla Radio Vaticana per commentare la politica degli USA (2009-2013).
All'Università di Bari è stato professore di Storia dell'America, Storia Contemporanea e Storia moderna (1977-2006: incaricato, quindi associato, titolare di un corso libero), nonché direttore dell'Istituto di Storia moderna e contemporanea (1988-1990, 1991-1994). A lungo Visiting Professor in Danimarca (presso l'Università di Roskilde, 1991-2006, la Business School di Copenaghen, 1992-1993, ed il master universitario internazionale diretto dell'Università di Roskilde a Lugano) ed in Albania (Universiteti Zoja e Këshillit Të Mirë, Tirana, 2008). Invitato negli USA dallo International Visitor Leadership Program (IVLP) nel 1986, vi ha tenuto seminari e conferenze ed è stato nominato cittadino onorario dello Stato del Nebraska[3]. Ha fatto parte dello Advisory Board del Federico Caffè Center (Roskilde, Danimarca, 1995-2017), per il quale è stato condirettore insieme a Bruno Amoroso di Economics & Society (collana di libri, 1992-1994). È stato uno dei fondatori e vicepresidente del master universitario "Society, Science & Technology in Europe" (Louvain-la-Neuve, Belgio, 1995-1996).
Iscritto alla CGIL fin da quando lavorava all'ENI, al PCI prima ed a Rifondazione Comunista dopo, è stato uno dei fondatori della Federazione della Sinistra (FDS) costituita da PRC, PDCI e altri, nel cui Consiglio nazionale figura fino allo scioglimento (2009-2012).
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