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nave utilizzata dal comandante di un gruppo di navi da guerra Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La nave ammiraglia o nave di bandiera è l'unità navale sulla quale è imbarcato l'ammiraglio di una flotta o di un reparto navale, indicata dalla presenza della bandiera dell'ammiraglio stesso o l'insegna del comandante del reparto e dalla quale vengono impartiti gli ordini per tutte le unità navali sottoposte al suo comando.
Oltre alla nave Ammiraglia della Flotta, così si hanno navi comando di gruppi navali, di flottiglia o di squadriglia.
Nel Mediterraneo durante il Medioevo e fino al XVIII secolo le navi ammiraglie erano rappresentate da particolari galee, spesso appartenenti al tipo detto galea bastarda, che potevano assumere diverse denominazioni a seconda del rango del comandante imbarcato:
Per tutta l'epoca della vela l'ammiraglia fu il vascello di maggior prestigio e potenza di fuoco presente nella flotta delle marine militari. L'ammiraglia spesso rappresenta, oltre che semplicemente la nave da guerra più prestigiosa della flotta dal punto di vista tattico, il simbolo della flotta navale militare stessa.
L'ultima nave della Regia Marina a innalzare l'insegna di nave comando dell'ammiraglio Carlo Bergamini è stata la nave da battaglia Roma, affondata da bombardieri bimotori Dornier Do 217 al largo dell'Asinara.
Dall'istituzione della Marina Militare nel 1946 hanno svolto nel tempo la funzione di nave ammiraglia della flotta le corazzate Andrea Doria e Duilio, l'incrociatore Duca degli Abruzzi dal 1957, dal 1964 l'incrociatore lanciamissili Giuseppe Garibaldi, seguito nel 1971 dall'incrociatore portaelicotteri Vittorio Veneto e quindi, dal 1987, dall'incrociatore portaeromobili Garibaldi.
Nel breve periodo intercorso tra il disarmo del Duca degli Abruzzi e l'entrata in squadra del Garibaldi il ruolo di nave comando è stato ricoperto dal Grecale.
La portaerei STOVL Cavour, la cui entrata in servizio operativo risale al 2009, è dal 2011 il vascello che ha assunto il prestigioso ruolo.[1]
Nella Marina Militare Italiana, oltre alla sede del Comando della squadra navale, vi sono le sedi comando del Comando delle forze di altura che ha alle sue dipendenze la I e la II Squadriglia fregate con i rispettivi comandi di squadriglia, del Comando delle forze anfibie del Comando delle forze da pattugliamento per la sorveglianza e la difesa costiera che ha alle sue dipendenze la Squadriglia corvette, la I e la II Squadriglia pattugliatori con i rispettivi comandi di squadriglia. Vi sono poi il comando gruppo sommergibili inquadrato nel Comando delle forze subacquee e il comando forze contromisure mine che ha alle sue dipendenze la 53ª e la 54ª Squadriglia dragamine con le rispettive navi comando di squadriglia, e che è stato unificato con il comando delle forze ausiliarie, costituito dalle navi ausiliarie della Marina Militare e da uno dei pattugliatori del X Gruppo navale costiero. Infine il Comando gruppo navale italiano che si occupa delle missioni all'estero delle unità della flotta della Marina Militare, costituito da un gruppo navale composto da sei unità del COMFORAL, che viene approntato in un massimo di 72 ore, da proiettare sul mare in una qualsiasi area di crisi, con una delle sei unità a fungere da nave comando.
Nel variegato mondo bibliografico, cinematografico e televisivo della fantascienza, la transposizione della struttura militare della marina è assunta dalle flotte della astronavi e raramente i protagonisti dell'opera non sono ai comandi della più importante, o prestigiosa, o unica sopravvissuta della flotta, ovvero l'ammiraglia. Nell'immaginario collettivo ne è un sicuro esempio la USS Enterprise della serie televisiva Star Trek.
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