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My Favorite Things (letteralmente, "Le mie cose preferite") è una canzone composta da Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II per il musical The Sound of Music (Tutti insieme appassionatamente). Nella prima versione teatrale messa in scena a Broadway nel 1959, il brano veniva cantato da Mary Martin (Maria) e Patricia Neway (la Madre Badessa), mentre nella versione cinematografica del 1965 viene cantata da Julie Andrews. Nella versione italiana del film la canzone ha per titolo Le cose che piacciono a me ed è cantata da Tina Centi.
My Favorite Things | |
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Artista | Mary Martin |
Autore/i | Richard Rodgers, Oscar Hammerstein II |
Genere | Jazz Musica natalizia Colonna sonora |
Esecuzioni notevoli | Julie Andrews, John Coltrane, The Supremes, Barbra Streisand |
Data | 1959 |
Divenuta quasi subito popolarissima come canzone natalizia e registrata innumerevoli volte da famosi artisti, My Favorite Things divenne ben presto anche uno standard jazz soprattutto ad opera del celebre sassofonista John Coltrane[1], che ne fece il proprio cavallo di battaglia agli inizi degli anni sessanta. Fra tutte le versioni cantate, spicca quella di Al Jarreau.[senza fonte].
Il brano, di struttura ritmica ternaria, si districa in una prima parte minore seguita da una seconda parte in maggiore, dove la linea melodica non differisce di molto dalla prima. Questo è uno degli aspetti accattivanti di questa canzone.[senza fonte]. Coltrane, dal canto suo, sviluppa un solo modale sulla ripetizione ostinata della parte in minore e lascia all'estro del pianista McCoy Tyner un lungo groove sul maggiore per poi riprendere il tema. In Italia è usato come colonna sonora del popolare programma radiofonico Fahrenheit (Radio 3), che tra le sue peculiarità presenta My Favorite Things in centinaia di versioni e arrangiamenti diversi.
Oltre alla lunga versione presente sull'omonimo album, l'interpretazione di My Favorite Things ad opera di Coltrane fu massicciamente accorciata e divisa in due parti per la pubblicazione su singolo dato il successo riscontrato presso il pubblico[senza fonte].
My Favorite Things, Part 1 singolo discografico | |
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Artista | John Coltrane |
Pubblicazione | 1961 |
Durata | 2:45 (Edit) |
Album di provenienza | My Favorite Things |
Dischi | 1 |
Tracce | 2 |
Genere | Jazz Jazz modale |
Etichetta | Atlantic Records |
Produttore | Nesuhi Ertegün |
Registrazione | ottobre 1960 |
Formati | 45 giri |
Inoltre è accertata l'esistenza in totale di ben 45 versioni della canzone incise da Coltrane in concerto. Le versioni sono diversissime tra loro e con il corso degli anni si allontanano sempre più dalla versione originale. Coltrane utilizzava il "canovaccio" del pezzo per improvvisare a ruota libera, dando sfogo alle sue emozioni del momento, ritornando talvolta sulla melodia di Rodgers & Hammerstein, per poi abbandonarla di nuovo, in un'esplosione di trilli, gorgheggi, assoli impazziti, e poi riprenderla ancora, e così via fino ad arrivare a versioni sempre più estese e dalla durata impressionante. Emblematica a tal proposito è la versione presente nell'album Live in Japan del 1966 che arriva quasi a sessanta minuti di durata. Nel live in Giappone l'esposizione del tema arriva dopo circa diciotto minuti (18:24) dopo che l'entrata di Coltrane (eccezionalmente al sax alto) sembra rimescolare atmosfere di altre sue celebri interpretazioni di brani come Afro Blue, Summertime, o della sua "suite religiosa" A Love Supreme. Nel secondo assolo, Coltrane passa al sax soprano, con un ampio utilizzo di sperimentazioni sonore. Il tutto è inframmezzato dai brutali interventi di Pharoah Sanders al sax e di Alice Coltrane al pianoforte che citano il tema solo per segnalare il termine dei propri assolo. La struttura originaria della composizione, si perde nella dilatazione estrema della durata e viene sostituita dalla ciclicità del ritorno di Coltrane, voce guida strumentale e spirituale. Coltrane era molto affezionato al brano, e lungi dal considerarla semplicemente un pezzo commerciale da musical hollywoodiano, ammirava sinceramente la struttura armonica e melodica[senza fonte] di My favorite Things, arrivò infatti a dichiarare: «Molti pensano sbagliando che My Favorite Things sia una mia composizione; vorrei tanto averla scritta io, ma è di Rodgers e Hammerstein».[2]
Il brano è stato reinterpretato da diversi artisti in centinaia di versioni.[3] Oltre alla già citata versione di John Coltrane, che ne fece un'estesa improvvisazione jazz lunga quasi quattordici minuti, My Favorite Things divenne molto popolare anche come canzone natalizia nonostante non fosse mai stata concepita come tale. Le immagini "invernali" presenti nel testo favorirono questa interpretazione, e il brano venne incluso in molte compilation di brani dedicati al Natale. Per esempio, le Supremes ne incisero una versione per il loro album natalizio del 1965 intitolato Merry Christmas. Barbra Streisand la registrò per A Christmas Album nel 1967, e così fece Tony Bennett in Snowfall: The Tony Bennett Christmas Album l'anno seguente. Herb Alpert and the Tijuana Brass ebbero un hit da 45º posto in classifica nel 1969 con una versione del pezzo contenuta nel loro Christmas Album.
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