Moricone
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Moricone (Murricò in dialetto locale) è un comune italiano di 2 514 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
Moricone comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Città metropolitana | Roma |
Amministrazione | |
Sindaco | Giovanni Battista Pascazi (lista civica Progetto comune) dal 26-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 42°06′59.8″N 12°46′20.42″E |
Altitudine | 296 m s.l.m. |
Superficie | 19,59 km² |
Abitanti | 2 514[1] (31-8-2020) |
Densità | 128,33 ab./km² |
Comuni confinanti | Monteflavio, Montelibretti, Montorio Romano, Palombara Sabina |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 00010 |
Prefisso | 0774 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 058067 |
Cod. catastale | F730 |
Targa | RM |
Cl. sismica | zona 2B (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 903 GG[3] |
Nome abitanti | moriconesi |
Patrono | Maria Assunta |
Giorno festivo | 22 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Moricone nella città metropolitana di Roma Capitale | |
Sito istituzionale | |
Moricone si trova nella Valle del Tevere, a circa 42 km da Roma. È posto a 296 metri di altezza, sulle propaggini occidentali dei monti Lucretili, nelle vicinanze del Monte Gennaro (1272 m) e del Monte Pellecchia (1368 m), nel cuore del Parco regionale naturale dei Monti Lucretili. Nei limiti amministrativi del comune rientra il bastione montuoso di Monte Matano.
La sua origine storica risulta controversa. Il toponimo proviene dal Monte Morrecone, in cima al quale si costituì il nucleo originario del Castello. Secondo alcune fonti questo sorse nell'area dell'antica Orvinium. Questa ipotesi è stata rifiutata con decisione dal Nibby e da altri che lo ritengono costruito su Regillum, che era, insieme a Cures ed Eretum, una delle antiche città sabine del Lazio arcaico. Regillum era l'antica patria della gens Claudia, i resti della quale sono stati individuati da studi recenti nella località di Colle Arioni. Una terza ipotesi, avanzata da Silvestrelli, si basa su una vecchia cronaca di Farfa riguardo alla costruzione di una città ad opera dell'abate Berardo III (morto nel 1119). Infine, secondo l'Università Agraria di Moricone, esiste la possibilità, basata sui libri di Tito Livio, che il paese sorse in corrispondenza dell'antica Antemnae, una delle trenta colonie fondate dagli antichi Latini nel territorio Sabino.
Risale al XIII secolo la prima citazione storica che fa riferimento al paese. In un atto del 1272, conservato nell'Archivio di Santo Spirito in Sassia, si parla di un castello edificato sul Monte Morrecone dalla famiglia dei conti di Palombara, i De Palumba. In seguito viene acquistato dai Savelli che lo aggiungono ai loro feudi.
Nel 1611 la proprietà passerà al principe Marcantonio Borghese per la cifra di 100.000 scudi più la metà del castello di Pietraforte. Il principe Borghese, entrato in possesso dell'abitato, realizzò molte importanti opere che trasformarono il volto di Moricone. Portò l'acqua dalle sorgenti di Casoli, costruì due mole a grano e due a olio, innalzò un altro castello e compì bonifiche e altri lavori, come l'apertura di una nuova porta (Porta Nova) nel vecchio muro di cinta. Dal 1871 i Torlonia subentrarono ai Borghese grazie ad un vincolo matrimoniale. Infine pochi decenni fa i possedimenti passarono agli Sforza Cesarini per essere poi venduti e lottizzati fra gli abitanti del luogo.
Lo stemma è stato riconosciuto con DPCM del 20 aprile 1954.[4] Su sfondo d'argento è raffigurato un monte all'italiana di verde, di tre cime; su quella centrale è posata una colomba con un ramo d'olivo nel becco.
Il gonfalone è stato concesso con DPR del 4 dicembre 1954[5] ed è costituito da un drappo di azzurro.
Costruito dal principe Marcantonio Borghese dopo il 1611, questo permise di portare l'acqua dalle sorgenti di Casoli alle mole presenti nel borgo di Moricone. Ad oggi è possibile osservarne alcuni tratti, ancora presenti e ben mantenuti, lungo la strada che collega il comune di Moricone a quello di Monteflavio (SP29A).
Uno dei tratti più suggestivi di questo acquedotto è l‘imponente Ponte del Diavolo, costruito nell’omonima valle, sul fosso di Casoli.
Stando ai dati Istat risalenti al 1º gennaio 2018 Moricone conta 2.559 abitanti tra cui 1.070 famiglie.
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 43,5% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'Albania (21,3%) e dalla Macedonia del Nord (13,8%).[6]
Abitanti censiti[7]
È uno dei comuni della città metropolitana di Roma Capitale il cui territorio è compreso nell'area di produzione dell'Olio di Oliva Sabina (DOP).
Moricone è un paese a prevalente carattere agricolo. Si ha una notevole produzione di frutta, tra cui spiccano le ciliegie e le pesche, una buona produzione di vino e soprattutto l'importante produzione di olio extravergine d'oliva. L'olio extravergine della Sabina ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata (D.M. 29/05/1995) e il riconoscimento di Denominazione di origine protetta (Reg. CEE n. 1263 del 01/07/1996).
Quella della carbonaia era una tecnica molto usata in passato in gran parte del territorio dei Monti Lucretili, per trasformare la legna in carbone.
Nel territorio comunale sono tuttora presenti le antiche carbonaie (carbonere in dialetto locale) dismesse ed in alcune di esse è possibile trovare dei piccoli pezzi di legna carbonizzata.
Lungo i sentieri del Parco nel territorio moriconese non è insolito incontrare antiche "calcare", ovvero cave di pietra, e le connesse fornaci (caldare in dialetto). Quelle nelle quali la pietra calcarea, dopo essere stata frantumata, veniva cotta per ricavare la calce.
La principale squadra di calcio della città è la Polisportiva Dilettantistica Moricone 1967 che nella stagione sportiva 2022-2023 milita nel girone F laziale della Seconda Categoria. È nata nel 1967.
Nel comune è molto attiva la pallavolo femminile e misto, con la ASD Moricone Volley militante nella prima divisione FIPAV CSI.
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