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Monticelli d'Ongina

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Monticelli d'Ongina (Munzei [mũt'ze:i] in dialetto piacentino), è un comune italiano di 5 186 abitanti[1] della provincia di Piacenza in Emilia-Romagna. Al suo centro vi è il castello Pallavicino Casali (chiamato semplicemente la "Rocca"), costruito nel XV secolo da Rolando Pallavicino, che attualmente ospita il Museo Etnografico del Po. Dopo la scomparsa dell’ultimo dei Pallavicino, parte del feudo passò alla famiglia Casali, grazie alla parentela con Livia Pallavicino, erede di una porzione del feudo, e cugina dei Conti Soavi di Monticelli d’Ongina. Nel suo territorio, in un'ansa del Po, si trova il punto più settentrionale della regione Emilia-Romagna. È noto per la produzione di aglio[5] e per la Spongata[6].

Fatti in breve Monticelli d'Ongina comune, Localizzazione ...
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Storia

Riepilogo
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Preistoria ed epoca romana

Ritrovamenti archeologici dimostrano che la zona era già abitata 7000 anni fa. Il percorso del fiume era molto differente da quello attuale e il territorio era caratterizzato da acquitrini e "monticelli" di sabbia, particolarità a cui si deve il nome del paese.

Prima di essere sottomesso ai Romani, il territorio ha visto l'avvicendarsi di Arii, Pelasgi, Etruschi e Galli Boi.

La fondazione del paese risale al 163 a.C., quando i soldati Romani volti alla conquista della Gallia Cisalpina vi costruirono un accampamento, l'area venne bonificata quasi cinquanta anni dopo.

Il periodo cremonese

Nel 774 d.C. Carlo Magno re dei Franchi fece dono di questo territorio al Vescovo di Cremona, nel 914 il borgo venne diviso tra la diocesi cremonese e quella piacentina, ma il territorio fu oggetto di disputa per oltre due secoli.

Nel XII secolo il comune medioevale di Cremona fece propri i territori che fino ad allora erano della diocesi, Monticelli compresa.

Il toponimo Ongina risale al nome di uno degli esponenti della famiglia cremonese Bonifaci.

Con la costruzione del castello, nel 1248, la borgata divenne l'avamposto difensivo dei cremonesi nel territorio emiliano. Fu riconosciuta autonomia giuridica, con la nomina in loco di figure quali un Podestà e un Notaio e l'assegnazione di una bandiera. All'epoca dipendevano da Monticelli anche Castelvetro, Olza, San Pietro in Corte, Borgonovo.

I Pallavicino

Dal 1335 Cremona fu sotto il dominio dei Visconti e durante il XIV secolo il ducato di Milano si consolidò sempre di più. Tra le famiglie legate all'imperatore e i duchi milanesi, la famiglia ghibellina dei Pallavicino eresse uno stato feudale autonomo tra Cremona, Parma e Piacenza.

Il massimo sviluppo di questo stato è legato alla figura di Rolando Pallavicino, detto "il Magnifico". Fu allora che a Monticelli venne costruita La Rocca, testimone del prestigio politico, nonché luogo strategico.

I problemi di successione che conseguirono alla sua dipartita resero il territorio meno autonomo e più frazionato. La zona di Monticelli venne affidata a Carlo Pallavicino, figlio di Rolando e vescovo di Lodi.

Benefattore e mecenate fece completare il castello e ne fece la propria dimora estiva. A lui si deve inoltre, nel 1470, la costruzione della Collegiata (oggi basilica) di San Lorenzo, dove tuttora si trovano le sue spoglie.

Dopo il governo di Carlo, durato oltre 40 anni, il feudo venne diviso tra i suoi due nipoti.

I Casali

Dopo la scomparsa dell’ultimo dei Pallavicino, il feudo fu suddiviso tra gli eredi più prossimi, in particolare i Conti Soavi di Monticelli d’Ongina e Michele Casali di Gregorio, un esponente dell’anzianato bolognese. Michele Casali, legato alla famiglia Pallavicino tramite sua madre, Livia Pallavicino, marchesa di Zibello ed erede per un terzo del feudo, era cugino dei Soavi di Monticelli d’Ongina.

La spartizione del feudo avvenne come segue: la famiglia Soavi ricevette un terzo dei beni, un altro terzo passò alla famiglia Casali (che in seguito prese il nome di Pallavicino-Casali), mentre la parte rimanente fu assegnata alla Camera Ducale. Questa divisione segnò la fine del dominio esclusivo della famiglia Pallavicino sul territorio di Monticelli d’Ongina.

Onorificenze

Il Comune di Monticelli d'Ongina è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita il 9 maggio 1994 della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[5]:

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Dopo l'8 settembre 1943, la guerriglia aperta e ininterrotta al nazi-fascismo trovò solidale consenso nel popolo di Monticelli d'Ongina, sia nella generosa assistenza prestata ai militari inglesi fuggiti dai campi di concentramento, sia nella partecipazione alla lotta con le formazioni partigiane. I rastrellamenti, gli arresti, i saccheggi, le deportazioni naziste non valsero a frenare l'azione continua di sostegno dei generosi cittadini del popoloso centro fino alla liberazione. Monticelli d'Ongina, settembre 1943 - aprile 1945»
 9 maggio 1994
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Monumenti e luoghi di interesse

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Castello
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Basilica di San Lorenzo Martire
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Chiesa di San Giorgio
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Chiesa di San Giovanni Decollato
  • Chiesa di San Giorgio
  • Chiesa di San Giovanni Decollato, con il cimitero cattolico
  • Cimitero ebraico
  • Sinagoga di Monticelli d'Ongina
  • I Mistadelli: la religiosità popolare e rurale ha portato alla costruzione di cappelle votive principalmente poste lungo gli assi viari della Val d'Arda. Tali monumenti, pur non presentando pregi artistici particolari, sono comunque indicativi della concezione religiosa del mondo agricolo basato principalmente su un rapporto di "do ut des "
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Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[6]

Infrastrutture e trasporti

Tranvie

Tra il 1882 e il 1935 Monticelli d'Ongina fu servita dalla tranvia Piacenza-Cremona. Dalla località "Cristo" (così denominata per via di un'icona sacra che vi si trovava[7]) si diramava la linea per Lugagnano, attiva tra il 1900 e il 1923.

Ferrovie

Il paese dispone di una stazione ferroviaria sulla linea Cremona-Piacenza ma dal 2013 circolano solo treni merci.

Vennero istituiti autobus sostitutivi FS poi integrati nel servizio di linea come corse dirette Piacenza-Cremona con fermate intermedie solo a Caorso-Monticelli-Castelvetro. Linea extraurbana E57 gestita da SETA.[8]

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Amministrazione

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Palazzo comunale

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...
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Note

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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