Monti Stanovoj
catena montuosa della Russia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
I monti Stanovoj (russo Станово́й хребе́т, Stanovoj chrebet) sono un sistema di catene montuose nella parte meridionale della Siberia Orientale; corrono per più di 700 km in direzione est-ovest, dal medio corso del fiume Olëkma alle sorgenti dell'Učur con una larghezza di 100-180 km.[1] Insieme ai monti Jablonovyj, costituiscono uno spartiacque tra i fiumi artici (Lena) e pacifici (Amur).
Stanovoj | |
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Continente | Asia |
Stati | Russia |
Lunghezza | 720 km |
Tipi di rocce | scisti cristallini e gneiss con intrusioni granitiche |
Descrizione

Le altezze prevalenti sono di 1 500-2 000 m (la massima 2 412 m)[1][2]. La maggior parte della catena funge da confine naturale tra l'Oblast' dell'Amur e la Sacha (Jacuzia), una piccola parte si trova nel Territorio di Chabarovsk.
Le montagne sono composte da scisti cristallini e gneiss con intrusioni granitiche. Vi sono giacimenti di oro, metalli rari e minerali di ferro.
La regione è pressoché disabitata, visto il clima molto rigido; hanno tuttavia una certa importanza storica, dato che per qualche tempo, ai tempi della prima colonizzazione della Siberia, rappresentarono il confine tra la Cina e la Russia (trattato di Nerčinsk, 1689).
Fiumi
- Scendono dal versante nord della catena:
Algama, Aldan, Amediči, Gonam, Timpton;
- dal versante sud:
Brjanta, Zeja, Olëkma, Giljuj;
- dalla parte orientale:
Note
Voci correlate
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