Mombello (Limbiate)
frazione di Limbiate Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Mombello è una frazione del comune italiano di Limbiate in provincia di Monza e della Brianza, posta a nord rispetto al centro cittadino, al confine con Bovisio Masciago. Gode di una posizione sopraelevata, occupando la prima vera collina (altitudine 209m)[1], che si incontra provenendo da Milano in direzione di Como. Nella zona del milanese è nota soprattutto per essere stata sede del manicomio provinciale.
Mombello frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Monza e Brianza |
Comune | Limbiate |
Territorio | |
Coordinate | 45°37′09.2″N 9°07′09.91″E |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 20812 |
Prefisso | 02 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | MB |
Nome abitanti | Mombellesi |
Patrono | Sant’Ambrogio |
Cartografia | |
Per quanto riguarda l'origine del toponimo, Mombell in dialetto milanese classico, AFI: [ˌmumˈbɛl], si suppone che il nome sia da attribuirsi alla leggiadria del rilievo collinare, rivestito, un tempo interamente, da un manto alboreo,[2] tra cui pini e gelsi e querce: questa favorevole combinazione di fattori ambientali ha dato luogo ad un clima particolarmente benevolo della località, un tempo adibita a luogo di villeggiatura dotato di alberghi, ad esempio lo storico Respiro. Anticamente era chiamato "Monte Bello".[1]
Il nosocomio nacque sui resti di villa Pusterla nel 1878 alla chiusura della Senavra milanese come nuovo Ospedale Psichiatrico Provinciale, una parte di cui fu poi intitolato al noto psichiatra Giuseppe Antonini, che ne fu anche direttore sanitario. Una seconda parte in seguito venne ristrutturata per ospitare i minorenni affetti da patologie psichiatriche e venne intitolata a Giuseppe Corberi[3], che aveva dedicato gran parte della sua attività di studio e lavoro ai fanciulli ricoverati.
Il manicomio Antonini-Corberi è rimasto pienamente attivo, impiegando fino a 3.000 unità di sanitari e arrivando a contenere più di 1.000 ospiti, solo fino all'approvazione della legge Basaglia; gli ammalati[4], che all'epoca non trovarono accoglienza né presso le famiglie né presso altre strutture sanitarie, sono ancora ospitati in un padiglione, che è posto in via Napoleone Buonaparte ed in un reparto all'interno del Corberi, che ha continuato ad occuparsi dei minorenni.
Il nosocomio ha ricoverato tra gli altri ll figlio di Mussolini Benito Albino, il pittore Gino Sandri ed il fotografo e cineasta Luca Comerio.
L'area ospedaliera, interamente recintata, che comprendeva una serie di padiglioni ospitatati in uno splendido parco con tre Chiese, di cui una storica ed a forme barocche, dove si sono sposate le sorelle di Napoleone la notte del 14 giugno del 1797, è nota per essere stata utilizzata ai fini della applicazione di terapie di avanguardia come fattoria modello e come reparti di lavoro per il recupero degli ammalati. La struttura racchiudeva due campi di calcio, dove settimanalmente avvenivano incontri tra ricoverati e non, medici, infermieri e abitanti di Mombello.
Tale territorio ha conservato la sua vocazione socio-sanitaria accogliendo ad oggi:
La Chiesa principale dell'Ospedale Antonini è stata destinata a sede della PAROHIA ORTODOXA ROMANA Sf.BRETANION si SF.CUV.PARASCHEVA, in Via Montegrappa n. 40.
Gran parte dei padiglioni del citato Ospedale sono stati vandalizzati e da alcuni anni chiusi al pubblico.
A fianco agli Ospedali Antonini e Corberi, insisteva una vasta area riservata ad alloggiare i lavoratori dell'Ospedale - e prima ancora le guarnigioni dei soldati di stanza alla Villa - nonché uno spazio allestito in epoca fascista come campo di addestramento per la pratica di sport ginnici e campestri, contenente campi da tennis, campi da bocce ed una sala teatro, una palestra e una sala musica, per il dopo lavoro degli addetti all'Ospedale. Tale area ricomprendeva, ai confini nord dell'abitato, un laghetto artificiale, di forma circolare, chiamato "Laghettone", utilizzato come peschiera ai tempi della Villa Crivelli-Pusterla, e poi come luogo di pesca dilettantistica.
È attualmente sede di un Tennis Club, di una Associazione di Scout e di un campo sportivo per il gioco del calcio, nonché di strutture di comunità per la cura ed il recupero di disabili, tra cui Emmaus, Cooperativa di Solidarietà Sociale.
Mombello è stato, dal 1920 al 2022, capolinea settentrionale dalla tranvia Milano-Limbiate, gestita dall'ATM, che collegava il capoluogo lombardo a Limbiate percorrendo la strada provinciale 44. Il capolinea meridionale della tranvia, sito in origine a Milano in via Arnaldo da Brescia, venne spostato sempre più a nord con la costruzione e prolungamento della linea metropolitana M3, dapprima (nel 1999) nel quartiere Affori e poi (nel 2011) nel quartiere Comasina presso il nuovo capolinea della M3. Il 30 settembre 2022 ATM ha soppresso il traffico sulla linea in attesa di futuri lavori di ammodernamento e di una possibile riconversione della linea in una moderna metrotranvia.
La strada provinciale 175, unisce Mombello e Bollate, la strada provinciale 173 invece collega Mombello a Triuggio, inoltre la frazione è attraversata dalla SS527 Bustese (Monza-Saronno).
Infine alcune linee di autobus, gestite da Airpullman e Autoguidovie, collegano Mombello ai comuni limitrofi anche a servizio del polo scolastico provinciale.
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