Michele Provinciali
illustratore e designer italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Michele Provinciali (Parma, 3 ottobre 1921[1] – Pesaro, 12 marzo 2009[2]) è stato un designer e grafico italiano.
Provinciali si laurea nel 1947 a Urbino[3] con una tesi sulla critica raffaellesca ed è nominato assistente di Pasquale Rotondi alla cattedra di storia dell'arte nella stessa università. Nel 1951, con la presentazione di Giulio Carlo Argan, Walter Gropius e Marcello Venturi, vince una borsa di studio Fulbright che lo conduce a Chicago a frequentare l'Institute of Design[3] (scuola fondata da László Moholy-Nagy nel 1947 come New Bauhaus).
Rientra in Italia nel 1953. Collabora con Luigi Moretti al numero 7 di "Spazio". Nel 1954 è inviato alla X Triennale di Milano come grafico e coordinatore della sezione "Industrial design". Per questo lavoro riceve il diploma internazionale d'onore e la medaglia d'oro.[3] Nel 1955, in collaborazione con Gino Valle, riceve il premio Compasso d'oro per l'orologio Solari.[3] Da questo momento inizia la sua attività di art director principalmente nell'ambito dell'arredamento industriale e della grafica editoriale. Opera con enti e aziende di spicco nazionale ed internazionale: Zanotta, Kartell, Sic Mazzucchelli, Cassina, Arflex, Velca, Gavina, Simon, Snaidero, Pirelli, De-Bi, Cedit, Faver, Impruneta, Ente tutela vini di Romagna, Rai, Banca d'Italia, Vogue Condé Nast, Player's, Benson & Hedges, Iperen, FrankSoriano, Jacorossi, Fratelli Alinari. Vanno ricordate pagine e copertine per "Stile Industria", "Domus", "Qualità", "Imago", "Casa Novità", "Abitare" ed "Edilizia Moderna".
Nel 1956 fonda lo studio CNPT assieme a Giulio Confalonieri, Ilio Negri e Pino Tovaglia.[3] Nel 1964 porta a termine per la birra Splügen Braü uno dei primi progetti di immagine coordinata mai realizzati in Italia.[3]
L'incontro con Vittorio Gregotti segna il vertice del suo stile "impaginativo". Nell'ambito della progettazione editoriale devono essere citate: "Piero Della Francesca", edito dall'Istituto Editoriale Italiano; "New York Arte e persone" realizzato in collaborazione con Ugo Mulas ed edito da Longanesi; "Francesco di Giorgio Martini nel Palazzo Ducale di Urbino" e "Iran l'alba della civiltà" editi da Provinciali e Spotorno editori.
Per Michelangelo Antonioni progetta la locandina del film L'avventura e, nel 1969, i titoli di testa per la versione inglese di Zabriskie Point.[3] Nel 1975 vince il "Silver award" dell'Art Director Club di Londra con l'opera Le sedie di Mackintosh.[3]
Collabora, per allestimenti e ambienti, con gli architetti Giò Ponti, Alberto Rosselli, Vico Magistretti, Valerio Morpugno, i fratelli Castiglioni e i fratelli Arbizzoni.
Dal 1971 è stato docente al corso superiore di grafica presso l'ISIA di Urbino[3] (oggi Istituto Universitario Isia). È stato progettista consulente presso i comuni di Pesaro e Santarcangelo di Romagna per il colore come fattore d'intervento nel contesto urbano.
Dopo aver effettuato lunghi viaggi in Persia, dove una pista nel Dasht-e Kevir porta il suo nome[4], Michele Provinciali ha vissuto a Novilara, vieppiù interessato alla creazione dell'immagine e del linguaggio iconico. A questo periodo appartengono gli affreschi e gli intonaci su pomice esposti nel 1980 alla Galleria Bergamini di Milano.
Molte delle opere dell'attività professionale e alcuni pezzi delle sue ricerche sono raccolti presso il Centro studi e archivio della comunicazione (CSAC), dipartimento progetto dell'Università di Parma.[3]
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