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pittore francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Maurice Denis (Granville, 25 novembre 1870 – Saint-Germain-en-Laye, 13 novembre 1943) è stato un pittore francese.
Maurice Denis nacque a Granville il 25 novembre 1870, figlio di un impiegato delle ferrovie e di una modista.
Il periodo nel quale cominciò la sua attività artistica coincise con la nascita del movimento simbolista; Denis rimase fortemente colpito dal Simbolismo, in particolare da Pierre Puvis De Chavannes.
Nel 1886 la rivista "Symboliste" diffuse le teorie del nuovo movimento e lo scrittore Jean Moréas pubblicò su Le Figaro il primo manifesto del Simbolismo, proponendo una sintesi tra mondo esterno e spiritualità dell'artista.
Fu l'anno dell'ultima mostra degli impressionisti: i simbolisti si opposero sia al loro naturalismo, sia alle ricerche scientifiche dei puntinisti.
Nel 1888, all'Académie Julian di Parigi, Denis conobbe Paul Sérusier, Pierre Bonnard e Paul Ranson, con i quali entrò a far parte del gruppo dei pittori Nabis.
Delle riunioni dei Nabis, tenute solitamente nella redazione della rivista Revue Blanche o all'Accademia Ranson, Denis apprezzò in modo particolare il clima mistico, il gergo esoterico e il soprannome che ogni pittore ricevette dal gruppo: Denis venne chiamato "il Nabi dalle belle immagini".
Il suo primo mecenate fu Henri Lerolle, ricco pittore e collezionista.
Nelle primissime opere, il suo stile pittorico fu naturalista e neoimpressionista, ma col tempo tese ad un puro decorativismo, caratterizzato da zone di colore piatto e contorni netti: la sua idea per la quale il dipinto è una superficie piatta riempita di colori secondo un certo ordine lo ha fatto considerare un precursore dell'astrattismo.
I temi della sua pittura, di carattere religioso o situazioni della vita quotidiana, sono portati in una dimensione ideale ed irreale, in un'atmosfera di calda e serena intimità, ottenuta con un tratto estremamente delicato.
Nel 1890 espose al Salon, a partire dal 1891 partecipò con gli altri artisti Nabis al Salon des Indépendants e nel 1892 presentò le sue opere alla IX rassegna del gruppo di artisti Les XX, a Bruxelles.
Verso la fine degli anni novanta il suo stile evolvette verso la ricerca di un ideale classico, in una pittura di impianto monumentale: lo spinsero a questa novità il viaggio del 1898 a Roma, l'amicizia con lo scrittore André Gide e l'influenza di Paul Cézanne.
Nel 1909 ottenne un incarico come insegnante all'Accademia Ranson, dove rimase fino al 1919.
In questi anni eseguì le decorazioni del teatro degli Champs Elysées e del Petit Palais di Parigi e si dedicò a numerose grandi pitture murali per varie chiese.
Nel 1919 il suo fervore religioso lo portò a fondare, assieme a George Desvallières, l'«Ateliers d'art sacré».
Nella sua vita, infatti, la pratica religiosa ebbe un ruolo considerevole: Denis dedicò molto tempo alla preghiera, tanto da diventare terziario di San Domenico, ma nello stesso tempo non si isolò dal mondo e partecipò alla vita sociale del tempo.
Per tutta la vita continuò a dipingere secondo un'interpretazione moderna della grande pittura antica, forte della sua autentica vena artistica, continuamente alimentata dai suoi viaggi, molti dei quali in Italia che lo portarono ad entrare in contatto diretto con i Preraffaelliti ed i Neoclassici.
Si dedicò anche alle arti applicate, disegnando vetrate, vasi, arazzi, ventagli e perfino una banconota da 500 franchi.
Denis morì il 13 novembre 1943 a 73 anni, nella cittadina di Saint-Germain-en-Laye, nei pressi di Parigi.
(elenco parziale)
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