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attrice italiana (1933-2016) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Marina Malfatti (Firenze, 25 aprile 1933 – Roma, 8 giugno 2016[1]) è stata un'attrice italiana.
Nata a Firenze da un'antica, nobile famiglia originaria di Massa Marittima, a 17 anni si iscrisse a Parigi al Le Cours Simon, scuola di recitazione fondata da René Simon. Due anni dopo, al rientro in Italia, ottenne una borsa di studio per il Centro sperimentale di cinematografia e debuttò al cinema con le prime piccole parti.
In teatro venne scoperta da Arnoldo Foà, che la volle con sé in Due sull'altalena di William Gibson, in un ruolo che era già stato di Lea Massari che lo aveva portato in scena con Eros Pagni. Da qui ebbe inizio una carriera ricca di ruoli sia brillanti che drammatici.
Sul piccolo schermo arrivò per la prima volta nel 1966 con Le inchieste del commissario Maigret, nell'episodio L'ombra cinese, cui fece seguito l'interpretazione nello sceneggiato televisivo Sherlock Holmes, accanto a Nando Gazzolo. Nel 1974 prese parte allo sceneggiato Malombra, tratto dall'omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro e diretto da Diego Fabbri. Quest'ultimo lavoro le dette grande popolarità e le permise di alternare l'attività teatrale con quella televisiva.
Sempre negli anni settanta fu protagonista, sul grande schermo, di una particolare stagione del cinema italiano, caratterizzata da film horror a sfondo demoniaco: la Malfatti recitò in pellicole quali La notte che Evelyn uscì dalla tomba (1971); Sette orchidee macchiate di rosso (1972); La dama rossa uccide sette volte (1972); Un fiocco nero per Deborah (1974) e altre, oltre alla miniserie televisiva Il fauno di marmo (1977), divenendo un'icona del genere.
Dagli anni ottanta in poi si dedicò principalmente a rappresentazioni teatrali, alternando personaggi classici (Elettra, Lisistrata) a personaggi moderni, talvolta in lavori scritti espressamente per lei come La cintura di Alberto Moravia e Corpo d'altri di Giuseppe Manfridi. Nel 1990 iniziò un sodalizio artistico con Luigi Squarzina, con il quale mise in scena opere di Pirandello, Shaw, Goldoni, Cocteau.
Vedova dell'ambasciatore Umberto La Rocca dal quale non aveva avuto figli, la Malfatti morì all'età di 83 anni, dopo essere stata ricoverata nell'ospedale Sant'Andrea di Roma.[2]
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