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Marco Polo (serie televisiva)
serie televisiva statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Marco Polo è una serie televisiva statunitense di genere storico creata da John Fusco per Netflix.[1] La serie si ispira liberamente a Il Milione, resoconto storico dei viaggi di Marco Polo, dettato da lui stesso. Marco Polo è interpretato da Lorenzo Richelmy. La serie si svolge alla corte di Kublai Khan, interpretato da Benedict Wong.
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La serie ha debuttato il 12 dicembre 2014 ed è stata rinnovata per una seconda stagione, pubblicata il 1º luglio 2016. In data 12 dicembre 2016, la serie è stata cancellata.[2]
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Trama
Venezia, 1271. Il giovane Marco Polo, al seguito del padre Niccolò e dello zio Matteo, intraprende un lungo viaggio che lo conduce fin nel cuore del potente Impero Mongolo, presso la corte di Kublai Khan. Abbandonato come ostaggio dal padre e dallo zio nelle mani del Khan per potersi garantire il libero accesso alla Via della Seta, Marco entra a far parte della corte di Kublai, immergendosi sempre di più nel cuore delle tradizioni e della cultura dell'Asia Orientale.
Entrato nelle grazie del Khan, il giovane è testimone dei tentativi di Kublai di tenere insieme ed espandere ulteriormente il suo sterminato impero, tra intrighi di corte, cospirazioni, lotte di potere e il conflitto in corso con l'ormai decadente Dinastia Song, ultimo baluardo del millenario impero cinese contro la potenza mongolica.
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Episodi
Personaggi e interpreti
Personaggi principali
- Marco Polo (stagioni 1–2), interpretato da Lorenzo Richelmy, doppiato da Alessio Nissolino.
- Kublai Khan (stagioni 1–2, speciale natalizio), interpretato da Benedict Wong, doppiato da Alberto Angrisano.
- Imperatrice Chabi (stagioni 1–2), interpretata da Joan Chen, doppiata da Rossella Izzo.
- Kaidu (stagioni 1–2), interpretato da Rick Yune, doppiato da Riccardo Scarafoni.
- Yusuf (stagione 1), interpretato da Amr Waked, doppiato da Stefano Benassi.
- Principe Altai/Zhenjin (stagioni 1–2), interpretato da Remy Hii, doppiato da Leonardo Graziano.
- Kokachin (stagioni 1–2), interpretata da Zhu Zhu, doppiata da Valentina Favazza.
- Li Jinbao "Cento Occhi" (stagioni 1–2, speciale natalizio), interpretato da Tom Wu, doppiato da Simone D'Andrea.
- Ahmad (stagioni 1–2), interpretato da Mahesh Jadu, doppiato da Francesco Venditti.
- Mei Lin (stagioni 1–2), interpretata da Olivia Cheng, doppiata da Monica Ward.
- Byamba (stagioni 1–2), interpretato da Uli Latukefu, doppiato da Stefano Macchi.
- Jia Sidao (regolare: stagione 1; ospite: stagione 2), interpretato da Chin Han, doppiato da Sergio Lucchetti.
- Niccolò Polo (stagioni 1–2), interpretato e doppiato da Pierfrancesco Favino.
- Nayan (stagione 2), interpretato da Ron Yuan.
- Khutulun (ricorrente: stagione 1; regolare: stagione 2), interpretata da Claudia Kim, doppiata da Francesca Manicone.
- Shabkana (stagione 2), interpretata da Jacqueline Chan.
- Orus (stagione 2), interpretato da Leonard Wu.
- Gerel (stagione 2), interpretato da Thomas Chaanhing.
- Arban (stagione 2), interpretato da Chris Pang.
- Papa Gregorio X (stagione 2), interpretato da Gabriel Byrne.
- Loto (Lotus) (stagione 2, speciale natalizio), interpretata da Michelle Yeoh.
Personaggi secondari
- Matteo Polo (stagione 1), interpretato e doppiato da Corrado Invernizzi.
- Ariq Böke (stagione 1), interpretato da Amarsaikhan Baljinnyam, doppiato da Massimo Bitossi.
- Imperatrice vedova Xie Daoqing (stagione 1), interpretata da Tan Kheng Hua, doppiata da Roberta Pellini.
- Jing Fei (stagione 1), interpretata da Shu An Oon, doppiata da Giuppy Izzo.
- Sabbah (stagione 1), interpretato da Darwin Shaw, doppiato da Alessio Cigliano.
- Za Bing (stagione 1), interpretato da Lawrence Makoare, doppiato da Stefano Mondini.
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Produzione
La serie venne originariamente sviluppata da Starz, che ne annunciò l'acquisto a gennaio 2012.[3] Dopo aver tentato più volte di iniziare le riprese in Cina senza alcun successo, il progetto venne riconsegnato alla casa di produzione originale The Weinstein Company.[4] Il progetto venne dunque acquistato da Netflix, che commissionò la produzione di 10 episodi per un costo totale di circa 90 milioni di dollari.[5] Il servizio di streaming annunciò ufficialmente la serie a gennaio 2014 insieme alla notizia che i registi e produttori esecutivi della serie Joachim Rønning e Espen Sandberg avrebbero diretto l'episodio pilota.[6]
Riprese
La serie è stata girata in Italia, in Kazakistan e ai Pinewood Studios in Malaysia.[6]
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Distribuzione
La serie è interamente disponibile sul servizio di video on demand Netflix. La prima stagione è stata pubblicata il 12 dicembre 2014 in tutti i territori in cui il servizio è disponibile; in Italia la stagione è disponibile dal 22 ottobre 2015.[7] Nel gennaio 2015 Netflix ha rinnovato la serie per una seconda stagione,[8] pubblicata il 1º luglio 2016.[9] Nel dicembre 2016 Netflix ha annunciato di aver cancellato la serie.[10]
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Note
Collegamenti esterni
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