Alla morte del padre nel 1389 ottenne dall'imperatore Venceslao, unitamente ai fratelli,[1] la conferma del feudo di Carpi e dalla Chiesa quello di Novi. Nel 1395, al fine di ingrandire i propri territori, occupò il castello di Spezzano e quello di Formigine, mentre Niccolò III d'Este si trovava sotto tutela per minore età. Nel 1400 venne incarcerato con l'accusa di aver tramato, con la famiglia dei Roberti, contro la famiglia estense. Appurata l'innocenza, venne liberato nel 1402 e investito da Niccolò III dei feudi di Marano, Spezzano, Formigine, Soliera, Brandola e altre con l'impegno di fedeltà verso la Casa d'Este. Nel 1406 venne ascritto alla nobiltà veneta assieme ai figli Alberto e Galasso.[2]
Fece testamento a Ferrara il 23 agosto 1418 e morì pochi giorni dopo[3], lasciando i figli sotto la protezione di Niccolò III d'Este.
Marco sposò Taddea Roberti, da cui ebbe numerosi figli:
Alberto (?-1464), suo successore nella signoria con i fratelli;
Giberto (?-in battaglia 17 luglio 1446[5]), suo successore nella signoria con i fratelli; sposò (1) Alda di Aldobrandino da Polenta signore di Ravenna e quindi (2) Elisabetta Migliorati da Fermo (ca. 1410 - testò l'11 dicembre 1457[6]); suoi figli furono[5]:
Galasso (?-1465), suo successore nella signoria con i fratelli; sposò nel 1427 circa Margherita, figlia naturale di Niccolò III d'Este (morta nel 1452) e quindi nel 1453 Costanza Boiardo, da lui rapita anni prima e tenuta come concubina; ebbe tredici figli dalla prima moglie, più un illegittimo[9][10]:
Giovanni Marco (?-decapitato 22 settembre 1469), complottò contro Borso d'Este e fu condannato a morte[11][12]. Sposò Polissena Appiani ed ebbe tre figli:
Latino (?-poco prima del 4 agosto 1514), investito vescovo di Vieste il 5 dicembre 1505
Galasso (?-in battaglia contro Venezia 15..), uomo d'armi nelle truppe imperiali
Margherita (?-fra il 1507 e il 1513), sposò il 26 gennaio 1475 Gaspare Sanseverino
Zaffira Giovanna (10 settembre 1467-?), sposò il 22 luglio 1476 Galeotto II Malaspina, marchese di Fosdinovo
Ludovica (postuma, ottobre 1469-?), sposò Bernardo Morelli, nobiluomo fiorentino
Giovanni Marsiglio (1440-testò il 6 ottobre 1514 e morì poco dopo), imprigionato fino al 1477 e privato dei diritti di successione, fu uomo di lettere e lasciò rime e un Giornale degli anni di detenzione. Sposò Taddea Donnini (?-prima del 4 dicembre 1511) ed ebbe cinque figli:
Manfredo, lasciò discendenza.
Galasso
Marsabilia
Margherita
(illegittimo) Ercole
Gian Niccolò (?-dopo il 1489), imprigionato fino al 1477 e privato dei diritti di successione
Gian Princivalle (?-dopo il 1489), imprigionato e privato dei diritti di successione, riuscì ad evadere nel 1472. Sposò Elisa di Alberto Rangoni;
Giovanni Carlo (?-prima del 1469);
Manfredo, imprigionato e privato dei diritti di successione, riuscì ad evadere nel 1472
Bernardino (?-1489), imprigionato fino al 1477 e privato dei diritti di successione
Marsabilia (?-24 agosto 1476), sposò Taddeo Manfredi, signore di Imola
Ginevra (?-dopo il 1489)
Bianca (?-dopo il 1489)
Lucia (?-dopo il 1489)
Ludovica (?-dopo il 1489)
(illegittimo) Tommaso, abate commendatario di Santa Maria in Carpi, Protonotario apostolico dal 1459; coinvolto con i fratelli nella congiura contro gli Estensi, ne condivise la prigionia fra il 1469 e il 1477[14].
Memorie storiche e documenti sulla citta e sull'antico principato di Carpi. Studi e indagini della commissione municipale di storia patria e belle arti di detta citta · Volume 2, Pederzoli e Rossi, 1880, p.170.
Patrizia Meli, Gabriele Malaspina marchese di Fosdinovo. Condotte, politica e diplomazia nella Lunigiana del Rinascimento, Firenze, Firenze University Press, 2008.