Marano dei Marsi
frazione del comune italiano di Magliano de' Marsi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Marano dei Marsi è una frazione di poche decine di abitanti[1] del comune di Magliano de' Marsi (AQ), in Abruzzo.
Marano dei Marsi frazione | |
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Foto panoramica di Marano dei Marsi | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | L'Aquila |
Comune | Magliano de' Marsi |
Territorio | |
Coordinate | 42°07′27.66″N 13°16′13.94″E |
Altitudine | 925 m s.l.m. |
Abitanti | 35[1] (2011) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67062 |
Prefisso | 0863 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | AQ |
Nome abitanti | maranesi |
Patrono | santi Giovanni e Paolo |
Giorno festivo | 15 agosto |
Cartografia | |
Il paese è situato ad un'altitudine di 925 metri m s.l.m.[2] in posizione dominante rispetto alla convalle Imele-Salto nei piani Palentini che separa il comune di Magliano de' Marsi dall'area reatina della valle del Salto e del Cicolano. Marano è abbarbicato sul monte La Costantina, alle pendici orientali del monte Faito (1.455 m s.l.m.) del gruppo montuoso dei Carseolani; a est si trova il massiccio del Velino. A valle il territorio maranese è attraversato dal corso del fiume Salto che origina dalla confluenza dell'Imele con il torrente Ràfia tra Scurcola Marsicana e Magliano e che più a nord, nel Lazio, alimenta l'omonimo lago[3][4].
Dista circa 8,5 chilometri dal capoluogo comunale[2].
Sull'origine del toponimo non c'è certezza. L'ipotesi più accreditata farebbe derivare il nome dai termini "mara" o "marana", indicanti la zona acquitrinosa e paludosa formata a valle dal fiume Salto dalla quale originò il toponimo del primo nucleo abitato altomedievale, situato più in basso rispetto al paese contemporaneo[5].
Ci sono varie supposizioni sull'etimologia del nome, prive però di evidenze di carattere scientifico: la derivazione dal termine "marra" o "marrana", una specie di zappa; oppure dalla contrazione degli aggettivi "mar(sic)ano" (abitante della Marsica) o "mar(i)ano" (per la devozione verso la Madonna); il nome sarebbe altresì originato a causa della presenza di una guarnigione di soldati provenienti da Marano di Napoli, oppure dalla desinenza in lingua latina "anus", che indica un possesso (terre di proprietà di "Marius") e che avrebbe derivato, per corruzione linguistica, il toponimo "Maranus"[6][7][8]. Ipotesi ugualmente giudicate inverosimili sono quelle che fanno riferimento al nome pressoché simile di un antico tipo di imbarcazione o a quello della nobile famiglia Mareri, signori della contea di Cicoli discendenti dai Berardi conti dei Marsi[7].
In epoca preromana e romana il territorio maranese era collocato al confine dell'area equicola con quella appartenuta ai Marsi. Dopo la colonizzazione romana, nel periodo repubblicano, molto presumibilmente ricadde nell'ager publicus di Alba Fucens al confine con il municipium della Res publica Aequiculanorum[9], tra l'asse dell'originaria via Tiburtina Valeria e quello dell'antica via Equicolana; quest'ultima arteria collegava, attraverso i territori di Nersae e Thora, l'antica città di Reate ad Alba e al lago Fucino[10].
Il primo nucleo medievale arroccato su di una collina rocciosa e scoscesa, probabilmente era un paese romito, specie nei periodi delle persecuzioni ai danni dei cristiani o un punto di vedetta ideale per controllare le numerose scorribande a valle degli eserciti stranieri[11].
Con ogni probabilità il paese si è formato grazie all'unione dei due casali posizionati, il primo sul costone roccioso, l'altro successivamente decaduto situato nella località di San Nunzio (localmente detta Santo Nunzio), area montuosa nella quale era collocata l'omonima chiesa.
Il nucleo urbano si sarebbe sviluppato in particolare nell'epoca dell'incastellamento. Tra l'XI e il XII secolo fu costruito il castello-recinto di Castrum Marani[12], incluso tra i possedimenti della famiglia De Ponte nella contea dei Marsi[13][14][15][16].
Il centro fortificato, posizionato in altura, era in collegamento visivo con i paesi dei piani Palentini, luogo dove nel 1268 si svolse la battaglia di Tagliacozzo tra Angioini e Svevi[8].
Dopo essere stato un possedimento degli Orsini in seno alla contea di Albe[14], il feudo maranese dai primi anni del Cinquecento fece parte, unitamente a quelli limitrofi di Sant'Anatolia e Cartòre, Spedino, Torano e Corvaro, del ducato di Tagliacozzo appartenuto alla nobile casata romana dei Colonna[14]. Dell'universitas bassomedievale del 1581 di Castri Marani restano visibili le tre torri dell'antica fortificazione[17].
Fin dal periodo medievale e per lunghi secoli la transumanza verso i tratturi che conducono in Puglia (tratturo Celano-Foggia) e nella Campagna romana favorì gli spostamenti stagionali dei pastori del Cicolano, della val de' Varri e della Marsica occidentale per motivi economici[18]. In questi territori l'epoca moderna e quella contemporanea furono caratterizzate anche dal brigantaggio pre e post unitario[19], anche se a Marano non si registrarono atti di violenza o episodi collegabili direttamente a tale fenomeno[20].
La villa di Marano, in seguito all'abolizione del feudalesimo, fu inclusa inizialmente nel comune di Sante Marie, solo in seguito dal 1868, fu aggregata a quello di Magliano de' Marsi[21][22]. Così come avvenne per Tagliacozzo e altri centri dei piani Palentini e della piana del Cavaliere, il paese abitato da circa 400 persone[23] subì gravi danni dal terremoto di Rosciolo del 1904[24] e soprattutto dal terremoto della Marsica del 1915 che rase al suolo molti centri dell'area fucense-rovetana e la vicina città di Avezzano[8].
Nella seconda guerra mondiale, le truppe naziste guidate da Albert Kesselring e a lungo asserragliate tra il territorio di Borgorose e il castello di Albe si resero protagoniste, durante la ritirata, di azioni di rappresaglia e di gravi atti di violenza ai danni della popolazione locale[25]. Nel secondo dopoguerra anche Marano subì, a causa delle mutate condizioni economiche, lo spopolamento e l'emigrazione, con la gran parte dei suoi abitanti che si trasferì a valle o in varie città dell'Abruzzo e del Lazio. Il territorio maranese segna il confine settentrionale della diocesi di Avezzano con quella di Rieti[26].
A Ferragosto si celebra la festa patronale in onore dei santi Giovanni e Paolo. Prima dello spopolamento, le celebrazioni religiose si svolgevano annualmente il 26 giugno. Durante i riti popolari si teneva l'asta dei maccheroni[7][32].
Il territorio di Marano dei Marsi è attraversato dall'autostrada A25 Roma-Pescara e dal tratto classificato come strada provinciale della strada statale 578 Salto Cicolana che collega Avezzano a Rieti.
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