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romanzo scritto da Georges Simenon Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Maigret alle Assise (titolo originale francese Maigret aux Assises, pubblicato in traduzione italiana anche col titolo Maigret in Corte d'Assise) è un romanzo di Georges Simenon con protagonista il commissario Maigret.
Maigret alle Assise | |
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Titolo originale | Maigret aux Assises |
Altri titoli | Maigret in Corte d'Assise |
Autore | Georges Simenon |
1ª ed. originale | 1960 |
1ª ed. italiana | 1967 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | Giallo |
Lingua originale | francese |
Serie | Romanzi con Maigret protagonista |
Preceduto da | Una confidenza di Maigret |
Seguito da | Maigret e gli aristocratici |
Il romanzo è stato scritto dal 17 al 23 novembre 1959 in Svizzera[1] e pubblicato per la prima volta nel maggio dell'anno successivo in Francia, presso l'editore Presses de la Cité.
È il cinquantacinquesimo romanzo dedicato al celebre commissario.
Maigret viene chiamato a testimoniare in Corte d'Assise, su un caso di duplice omicidio. L'imputato, Gaston Meurant, è accusato di aver ucciso per pochi soldi la vecchia zia e una bambina di quattro anni. Il caso ha avuto una forte risonanza sui giornali, tanto che il giorno del processo l'aula è colma di persone. L'inchiesta originaria venne condotta dallo stesso commissario qualche mese prima del processo dove ora è chiamato al banco dei testimoni. Durante la sua testimonianza, Maigret informa la corte che dopo la chiusura dell'inchiesta, sono stati individuati nuovi elementi che potrebbero scagionare l'imputato, e coinvolgere la moglie di quest'ultimo, Ginette Meurant, una donna ambiziosa e con pochissimi scrupoli. Gaston Meurnat, in ogni caso, sembra non apprezzare l'aiuto che in qualche modo sta ricevendo dal commissario. Il processo si chiude con una piena assoluzione e l'attenzione di Maigret e dei suoi ispettori si sposta sulla moglie e sul suo amante, e sul fratello dell'imputato, Alfred.
Il finale è concitato e tragico: Gaston Meurant, dopo l'assoluzione, è apatico e confuso come mai lo era stato prima: fa visita al fratello Alfred, un poco di buono che non vede da anni, in Costa Azzurra e da lui riceve una pistola. Va alla ricerca dell'amante della moglie (vero autore dell'efferato duplice delitto) e lo uccide a sangue freddo.
Maigret non può far altro che osservare da lontano tutta la vicenda e resta sempre più convinto che la giustizia delle aule di tribunale, dove le persone vengono riassunte in poche e sterili frasi, sia molto distante dalla reale comprensione umana, molto più complessa e imperscrutabile.
Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta presso l'editore Presses de la Cité nel 1959.
In Italia è apparso per la prima volta nel 1967, tradotto da Elena Cantini e pubblicato da Mondadori nella collana "Le inchieste del commissario Maigret" (n° 33). Sempre per lo stesso editore è stato ripubblicato in altre collane o raccolte tra gli anni sessanta e novanta[2] (dal 1992 nella traduzione di Emanuela Fubini). Nel 2006 il romanzo è stato pubblicato presso Adelphi, con il titolo Maigret in Corte d'Assise, tradotto da Laura Frausin Guarini, nella collana dedicata al commissario (parte de "gli Adelphi", al n° 299).
Due sono gli adattamenti del romanzo per la televisione:
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