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comune dell'Alto Adige/Südtirol, Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Luson (Lüsen in tedesco) è un comune italiano di 1 557 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige.
Luson comune | |
---|---|
(IT) Luson (DE) Lüsen | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Bolzano |
Amministrazione | |
Sindaco | Carmen Plaseller (SVP) dal 22-9-2020 |
Lingue ufficiali | Italiano, Tedesco |
Territorio | |
Coordinate | 46°44′47.28″N 11°45′39.9″E |
Altitudine | 962 m s.l.m. |
Superficie | 74,41 km² |
Abitanti | 1 557[1] (31-8-2020) |
Densità | 20,92 ab./km² |
Frazioni | Monte/Berg, Valletta/Flitt, Masi/Huben, Croce/Kreuz, Pezzè/Petschied, Ronco/Rungg |
Comuni confinanti | Bressanone, Marebbe, Naz-Sciaves, Rodengo, San Lorenzo di Sebato, San Martino in Badia |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 39040 |
Prefisso | 0472 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 021044 |
Cod. catastale | E764 |
Targa | BZ |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 4 011 GG[3] |
Nome abitanti | (IT) lusonesi (DE) Lüsner[4] |
Cartografia | |
Posizione del comune di Luson nella provincia autonoma di Bolzano | |
Sito istituzionale | |
Il comune è compreso nella valle del rio Luson, che ha una particolare forma a mezza luna, che abbraccia il massiccio della Plose, terminando con il Sass de Putia. A nord-est il territorio del comune è costeggiato dalla catena dell'alpe di Rodengo, che lo separa dalla val Pusteria.
Il paese, che viene documentato storicamente per la prima volta nell'893 come Lusina, consiste di ben sette località, che sono situate quasi sempre sul lato destro della Valle di Luson, nelle montagne che portano lo stesso nome.
Le frazioni di Croce, Masi e Monte sono poste nella parte anteriore della valle, quelle di Valletta e Pezzè nella posteriore, mentre il villaggio di Luson e la frazione di Ronco si trovano nel punto centrale del comune, su di un grande conoide alluvionale.
Circa tre quarti del territorio comunale sono occupati da estesi pascoli alpini e superfici boschive.
Il toponimo è attestato come Lusina nell'893, come Lusena nel 1142 e come Lysen nel 1265 e probabilmente ha un'origine preromana.[5][6]
L'origine del nome di "Luson" non può oggi essere stabilita con chiarezza, ma è da accettare la modifica nel tempo delle parole dell'alto tedesco antico "Lase" (strisce) e "Ache" (fiume), dalla cui combinazione tematica di "Lasache" potrebbe essere derivata nella lingua parlata l'odierna denominazione di Luson.
Il piccolo insediamento fu donato da re Arnolfo di Carinzia nell'893 ai vescovi di Bressanone[7]. Durante il Medioevo esso era luogo giurisdizionale episcopale. A Luson il ladino era parlato e conosciuto da parte della popolazione ancora alla fine del seicento e si è estinto definitivamente intorno alla metà del settecento.
Lo stemma ritrae un cavaliere con armatura, a viso aperto con pennacchio e lancia in resta su un cavallo rivoltato a sinistra, entrambi di colore argento su sfondo rosso. Lo stemma, adottato nel 1967, riprende un motivo usato dall'amministrazione dei vescovi di Bressanone dal 1607.[8]
La sua popolazione è per la quasi sua totalità di madrelingua tedesca:
% | Ripartizione linguistica (gruppi principali)[9] |
---|---|
97,61% | madrelingua tedesca |
1,97% | madrelingua italiana |
0,42% | madrelingua ladina |
Abitanti censiti[10]
Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune sono 60, ovvero il 3,96% della popolazione. Di seguito è riportato il gruppo più consistente[11]:
Croce (ted. Kreuz) è la frazione più avanzata o esterna nella valle del rio Luson, in direzione per Rodengo, e dal 1975 c'è una strada la quale collega la località con il capoluogo, dove ha sede il comune.[12]
La frazione di Masi (ted. Huben) è posta tra le Fosse di Costa (ted. Gostgraben) e le Fosse di Rio Cavo (ted. Gfasegraben).
Si ritiene che il suo nome derivi probabilmente dai resti dei tanti antichi servizi funerari rinvenuti nella località e i due masi che vi si trovano.[12]
Le fattorie di Monte (ted. Berg) si trovano sopra le frazioni di Croce e di Masi, e arrivano fino ai prati dell'Alpe di Luson.
Nel 1954 fu realizzata una teleferica per il trasporto delle merci, che collegava la località di Monte con il capoluogo comunale di Luson.
Nel 1967/68 venne costruita una funivia per il trasporto di persone, e nel 1968 si è portata a compimento una strada forestale, che è stata sempre più migliorata nel tempo e ampliata di continuo.[12]
Pezzè (ted. Petschied) è la frazione più arretrata o interna nella Valle di Luson, che si caratterizza per numerose abitazioni di discendenza romanica, e il toponimo della località deriva dal termine latina "picetum", che a sua volta proviene da "picea", nome latino dell'abete, equivalente cioè a 'pianta che produce pece', con il significato perciò di "bosco di abeti rossi".[12]
La frazione di Ronco (ted. Rungg) si trova sulla fertile conoide alluvionale di Lana di Gorghetto (ted. Gargitter Lahn).
Il toponimo deriva dal sostantivo latino "runcus", il cui nome significa "radura", e dal verbo all'infinito "runcare", che vuol dire "dissodare" la terra, da cui derivano i termini italiani di ronca, roncola e roncare con lo stesso senso.
Ronco è oggi composta da 14 masi chiusi, dacché il maso di Gargitt è stato abbandonato definitivamente verso il 1900.[12]
La frazione di Valletta (ted. Flitt) aveva in passato un solo unico casale, quello di Flitt, da cui prende il nome, e il toponimo deriva dal termine ladino o romancio dal reto-romanico "ovile, oviletto", che significa infatti stalla delle pecore.
Dal 1971, la vecchia strada mercantile di accesso alla località è stata ricostruita, ampliata e trasformata in una carrozzabile.[12]
La località principale della valle di Luson è chiamata semplicemente Villa (ted. Dorf), che sta per paese o borgo, ed è la più recente frazione del comune di Luson.
I nomi delle case sono quasi esclusivamente di origine tedesca e sono derivati da botteghe o negozi di artigianato.
Nel centro del villaggio, che è stato quasi completamente distrutto da un incendio nel 1921, si trovano la chiesa di San Giorgio e San Chiliano, l'asilo, la scuola e la casa comunale, la sede locale dei Vigili del Fuoco (Freiwillige Feuerwehr), le pensioni turistiche e gli agriturismi, i negozi, le abitazioni residenziali e la canonica della parrocchia.[12]
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