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scultore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Luigi Broggini (Cittiglio, 28 gennaio 1908 – Milano, 27 gennaio 1983) è stato uno scultore italiano.
Tra i protagonisti della scena delle arti figurative italiane negli anni a cavallo della Seconda guerra mondiale, è l'autore del marchio dell'Agip, il famoso cane a sei zampe, presentato all'apposito concorso del 1952 da parte del suo allievo Giuseppe Guzzi; la paternità dell'opera fu definitivamente svelata dal figlio solo dopo la sua morte.[1][2] Ha pubblicato anche raccolte poetiche.
Perfezionatosi alla Accademia di Brera, dove fu allievo di Adolfo Wildt,[3] durante il fascismo frequentò ambienti liberali e cosmopoliti. Durante l'esilio parigino preferì accostarsi alle opere di Degas piuttosto che alle avanguardie.[4] Visse per un periodo anche in Svizzera.[3] Le sue prime sculture risalenti al 1928 e la sua prima mostra evidenziarono un indirizzo ben distante da quello ufficiale e tradizionale. In effetti Broggini si accostò all'Impressionismo francese elaborando un concetto nuovo sia dei legami tra architettura e scultura sia tra gli elementi plastici come il chiaroscuro e il luminismo pittorico. Fu influenzato anche dall'espressionismo.[3] Nel 1952 realizzò il cane a sei zampe utilizzato dall'Agip per il nuovo carburante "Supercortemaggiore" e divenuto poi simbolo dell'ENI.[1][2] È scomparso il 27 gennaio 1983, un giorno prima del suo 75º compleanno[5].
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