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cardinale, vescovo cattolico e diplomatico francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Louis-René-Édouard de Rohan-Guéménée (Parigi, 25 settembre 1734 – Ettenheim, 16 febbraio 1803) è stato un cardinale, vescovo cattolico e diplomatico francese. Era figlio di Ercole Mériadec di Rohan-Guéméné e di Luisa di Rohan-Rohan, e quindi membro del potente casato di Rohan.
Louis-René-Édouard de Rohan-Guéménée cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Anonimo, Ritratto del cardinale de Rohan-Guéménée (XVIII secolo); olio su tela, Abbazia di San Pietro nella Foresta Nera, Sankt Peter. | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 25 settembre 1734 a Parigi |
Ordinato presbitero | 1756 |
Nominato vescovo | 24 marzo 1760 da papa Clemente XIII |
Consacrato vescovo | 18 maggio 1760 dall'arcivescovo Christophe de Beaumont du Repaire |
Creato cardinale | 1º giugno 1778 da papa Pio VI |
Deceduto | 16 febbraio 1803 (68 anni) ad Ettenheim |
Louis-René-Édouard de Rohan-Guéménée nacque il 25 settembre 1734 a Parigi, figlio terzogenito di Hercule Mériadec de Rohan, principe di Guéméné, e di Louise Gabrielle Julie de Rohan. Era pronipote del cardinale Armand I de Rohan-Soubise, vescovo di Strasburgo, nonché nipote dei cardinali Armand II de Rohan-Soubise e di Louis-César-Constantin de Rohan-Guémené-Montbazon, entrambi vescovi di Strasburgo. Era anche un lontano cugino del principe di Guéméné e del marchese de Launay, l'ultimo governatore reale della Bastiglia responsabile per la sua detenzione dal 1785 al 1786.
Destinato dalla famiglia sin dalla giovinezza allo stato ecclesiastico, dal 20 aprile 1743 divenne canonico della cattedrale di Strasburgo, iniziando poco dopo la frequentazione del Collège du Plessis di Parigi e poi il seminario di Saint-Magloire, ove ottenne la licenza in utroque iure.
Ordinato sacerdote, ottenne una dispensa non avendo ancora l'età per essere eletto vescovo coadiutore di Strasburgo (aveva cinque anni di meno) il 22 giugno 1759. Preconizzato vescovo titolare di Canopo e nominato coadiutore con diritto di successione dal 24 marzo 1760, ottenne la consacrazione episcopale il 18 maggio di quell'anno nella cattedrale di Parigi ad opera di Christophe de Beaumont, arcivescovo di Parigi, assistito da Jean-Georges Le Franc de Pompignan, vescovo di Le Puy, e da Gilbert de May de Termont, vescovo di Blois. Membro dell'Académie française dal 27 aprile 1761, fu ambasciatore francese presso la corte austriaca a Vienna, dal 1771 al 1774. Mentre ricopriva questo incarico, a causa dei suoi comportamenti e delle sue maldicenze nei confronti dell'imperatrice Maria Teresa, si inimicò la figlia di questa e regina di Francia, Maria Antonietta. Era, inoltre, vicino all'ultima favorita di Luigi XV, la potentissima contessa du Barry, tanto da poter essere considerato uno dei membri di punta del partito dei "barristes".
Papa Pio VI lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 1º giugno 1778, ma non gli fu mai assegnato un titolo cardinalizio né imposta la berretta rossa, ed ottenne il titolo di grande elemosiniere di Francia. Per la sua nomina a cardinale ottenne la necessaria dispensa, poiché aveva uno zio nel Sacro Collegio dei Cardinali.
Nel 1778 come abate dell'abbazia di San Vedasto di Arras ricostruì la chiesa abbaziale che, in seguito alla distruzione della vecchia cattedrale, divenne a inizio Ottocento l'attuale cattedrale di Arras.[senza fonte]
Fu una delle vittime, insieme alla regina Maria Antonietta dell'affare della collana, in seguito al quale si vide togliere tutte le sue cariche ed esiliare a La Chaise-Dieu, nell'omonima abbazia, della quale dal 1756 era divenuto abate commendatario.
Il 13 febbraio 1786 anche papa Pio VI prese provvedimenti: il cardinale fu sospeso, privato della «voce» attiva e passiva e di tutti gli onori. Entro il termine di sei mesi fissato dal papa, il cardinale Rohan si presentò a Roma, dove fu reintegrato nella carica il 18 dicembre 1786.[1]
Nel 1790, i rivoluzionari s'impadronirono dell'abbazia, ne distrussero la parte conventuale cacciando via i monaci rimasti: fu quindi l'ultimo degli abati di quest'abbazia. Radunatosi a corte, tornò nella sua diocesi e lì stabilì intrighi controrivoluzionari con l'impero e gli emigrati dell'esercito di Condé.
Nel 1779, inoltre, succedette alla sede episcopale di Strasburgo. Fu eletto, suo malgrado, agli Stati generali nel distretto di Haguereau-Wissembourg. Fedele all'ancien régime e quindi contrario alla rivoluzione, si oppose vivamente alla costituzione civile del clero promulgata dalla rivoluzione e l'abolizione della monarchia. Ritiratosi dunque in esilio ad Ettenheim, nell'area germanica della sua diocesi (e parte del principato vescovile di Strasburgo), si schierò con l'emigrazione, radunando truppe per l'esercito di Condé, suo cugino. Non prese parte al conclave del 1799-1800 che elesse Pio VII. Per facilitare i rapporti ancora molto tesi tra Francia e Stato della Chiesa, nel 1801 si dimise dalla propria carica di vescovo di Strasburgo il 29 novembre di quell'anno mantenendo la sua giurisdizione sulla parte tedesca della diocesi e del principato.[senza fonte]
Fu membro della Massoneria di "rito egizio", fondata da Cagliostro nel 1784 a Bordeaux.[2]
Morì ad Ettenheim il 16 febbraio 1803 e la sua salma venne esposta e sepolta poi nella chiesa di San Bartolomeo di Ettenheim. Lasciò tutti i suoi beni in eredità alla nipote Carlotta di Rohan-Rochefort.[3]
Con il Reichsdeputationshauptschluss, deciso pochi giorni dopo la sua morte, il suo principato vescovile fu secolarizzato e passò all'Elettorato di Baden.[senza fonte]
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
8. Charles II de Rohan-Guéméné | 16. Louis VIII de Rohan-Guéméné | ||||||||||||
17. Anne de Rohan-Guéméné | |||||||||||||
4. Charles III de Rohan-Guéméné | |||||||||||||
9. Jeanne Armande de Schomberg | 18. Henri de Schomberg | ||||||||||||
19. Anne de La Guiche | |||||||||||||
2. Hercule Mériadec de Rohan-Guéméné | |||||||||||||
10. Charles de Cochefilet | 20. André de Cochefilet | ||||||||||||
21. Élisabeth de L'Aubespine | |||||||||||||
5. Charlotte Élisabeth de Cochefilet | |||||||||||||
11. Françoise Angélique Aubéry | 22. Robert Aubéry | ||||||||||||
23. Claude de Prestreval | |||||||||||||
1. Louis-René-Édouard de Rohan-Guéménée | |||||||||||||
12. François de Rohan | 24. Hercule de Rohan | ||||||||||||
25. Marie de Bretagne d'Avaugour | |||||||||||||
6. Hercule Mériadec de Rohan-Soubise | |||||||||||||
13. Anne de Rohan-Chabot | 26. Henri Chabot | ||||||||||||
27. Marguerite de Rohan | |||||||||||||
3. Louise de Rohan-Soubise | |||||||||||||
14. Louis Charles de Lévis | 28. Charles de Lévis | ||||||||||||
29. Marie de La Guiche | |||||||||||||
7. Anne Geneviève de Lévis | |||||||||||||
15. Charlotte de La Mothe Houdancourt | 30. Philippe de La Mothe Houdancourt | ||||||||||||
31. Louise de Prie | |||||||||||||
Image | Stemma | |
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Louis-René-Édouard de Rohan-Guéménée Principe del Sacro Romano Impero, Cardinale, Grand'Elemosiniere di Francia, Commendatore dell'Ordine dello Spirito Santo Di rosso a nove losanghe d'oro, poste 3, 3, 3. Lo scudo, accollato a una croce astile patriarcale d'oro, posta in palo, è timbrato da un cappello con cordoni e nappe di rosso. Le nappe, in numero di trenta, sono disposte quindici per parte, in cinque ordini di 1, 2, 3, 4, 5. Dietro allo scudo sono presenti le insegne da principe del Sacro Romano Impero |
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