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politologo italiano (1948-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Lorenzo Ornaghi (Villasanta, 25 ottobre 1948) è un politologo e politico italiano. Dal 1º novembre 2002 al 12 dicembre 2012 è stato rettore dell'Università Cattolica di Milano, quando è stato sostituito da Franco Anelli. Ha ricoperto la carica di Ministro dei beni e delle attività culturali del governo Monti (16 novembre 2011-28 aprile 2013).
Lorenzo Ornaghi | |
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Ministro dei beni e delle attività culturali | |
Durata mandato | 16 novembre 2011 – 28 aprile 2013 |
Capo del governo | Mario Monti |
Predecessore | Giancarlo Galan |
Successore | Massimo Bray |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente |
Università | Università Cattolica del Sacro Cuore |
Professione | Docente universitario |
Ornaghi si è laureato con lode in Scienze politiche nel 1972 all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e vi ha lavorato come ricercatore fino al 1987, quando è diventato professore associato presso l'Università di Teramo. Nel 1990 è ritornato alla Cattolica di Milano diventando titolare della cattedra di Scienza politica nella facoltà di Scienze politiche - già del suo "maestro" Gianfranco Miglio - e di Storia delle dottrine politiche. Dopo essere stato prorettore con incarico alle relazioni internazionali durante il rettorato di Sergio Zaninelli, dal novembre 2002 è rettore dell'Università Cattolica. Nel 2006 è stato rieletto per un secondo mandato quadriennale e nel 2010 è stato riconfermato. Si dimette il 17 settembre 2012.[1]
È autore di numerosi volumi e saggi pubblicati su riviste italiane e internazionali, negli ultimi anni, oltre che alle indagini sul sistema politico e sulle élite dell'Italia, si è dedicato allo studio dell'integrazione politico-istituzionale dell'Europa e al tema della Costituzione europea.
Ornaghi riveste o ha rivestito anche diversi incarichi di prestigio in enti pubblici e privati:
Nel 2006 ha ricevuto l'Ambrogino d'oro dal comune di Milano.
Il 16 novembre 2011 è stato nominato Ministro dei beni e delle attività culturali del governo Monti.[4] Il 24 maggio 2012 ha minacciato le dimissioni dall'incarico in polemica con la decisione di localizzare nei pressi di Villa Adriana a Tivoli una discarica di rifiuti.[5] Per lo stesso motivo ha presentato le proprie dimissioni Andrea Carandini, Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali.
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