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nobile, archeologo e accademico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Andrea Carandini (Roma, 3 novembre 1937) è un archeologo, storico dell'arte e docente italiano.
Quartogenito dell'ambasciatore e ministro della Repubblica Nicolò Carandini e di Elena Albertini, appartiene alla nobile famiglia Carandini [1], dell'antico patriziato modenese, che nei secoli acquisì i titoli di conte e marchese di Sarzano. Ha tre sorelle, Maria, Margherita e Silvia, e aveva un fratello maggiore, il politico Guido Carandini. Fu allievo di Ranuccio Bianchi Bandinelli, con il quale si laureò nel 1962 con una tesi sui mosaici della villa di Piazza Armerina.
Nel 1963 è iniziata la sua carriera accademica, prima come assistente volontario e poi come assistente incaricato presso la cattedra di Archeologia e Storia dell'Arte greca e romana dell'Università La Sapienza di Roma. Tra il 1967 ed il 1980 ha ricoperto il ruolo di assistente ordinario presso la medesima cattedra. Contemporaneamente, tra il 1971 ed il 1981, è stato professore incaricato di Archeologia e Storia dell'arte greca e romana presso l'Università di Siena e tra il 1980 ed il 1983 è stato professore straordinario di Archeologia e Storia dell'arte greca e romana presso la stessa Università. Dal 1983 al 1992 è stato professore ordinario di Archeologia e Storia dell'arte romana presso l'Università di Pisa.
Dal 1984 è stato direttore e titolare dell'insegnamento di Archeologia e Storia dell'arte greca e romana presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia dell'Università di Pisa. Dal 1992 è stato Professore ordinario di Archeologia e Storia dell'arte greca e romana presso l'Università La Sapienza di Roma. Ha insegnato anche Metodologia e tecnica degli scavi e Archeologia e Storia dell'arte greca e romana presso la Scuola di Specializzazione di Archeologia dell'Università di Roma. Da novembre 2010 è in pensione.
Nel 2007 è stato Presidente della Commissione paritetica per la realizzazione del Sistema Informativo Archeologico delle città italiane e dei loro territori. Nello stesso anno è stato membro della Commissione Mista Stato-Comune per la sistemazione dell'Area monumentale Centrale di Roma.
Dal 17 marzo 2009 è stato Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, nominato dal Ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi[2] in sostituzione del dimissionario Salvatore Settis e confermato dai ministri Giancarlo Galan e Lorenzo Ornaghi. Ha presentato le sue dimissioni dalla presidenza del Consiglio Superiore dei Beni Culturali il 24 maggio del 2012.
Il 19 febbraio 2013 è subentrato a Ilaria Borletti Buitoni come Presidente del Fondo per l'Ambiente Italiano (FAI), e nel 2018 gli è stato rinnovato il mandato per un secondo quinquennio. Si dimette da questa carica con due anni di anticipo, il 15 dicembre 2021, venendo sostituito da Marco Magnifico (che fino ad allora ricopriva il ruolo di Vicepresidente Esecutivo).
Con decreto ministeriale del 24 gennaio 2018 (rep. n. 60) è stato nominato componente del Comitato scientifico del Parco Archeologico del Colosseo.
È noto soprattutto per la scoperta a Roma, durante gli scavi sulle pendici settentrionali del Palatino, dei resti di una fortificazione facente parte del circuito murario difensivo, che avrebbe circondato il colle nell'VIII secolo a.C. La datazione di questo rinvenimento, se corretta, sarebbe particolarmente importante per la ricostruzione delle prime fasi della città di Roma, in accordo con quanto trasmesso dalla leggenda sulla fondazione e sulle vicende dell'età regia. Romolo e Remo sono infatti dalle fonti collocati cronologicamente proprio alla metà dell'VIII secolo a.C.
Ampia diffusione riscontrano i suoi scavi nella villa romana di Settefinestre (vicino a Capalbio, GR), anche per la diffusione in Italia della tecnica archeologica di scavo stratigrafico, e per aver condotto alla ricostruzione del sistema di produzione agricolo e schiavistico delle ville romane.
I suoi lavori sulla mitografia e sulla genesi del mito attraverso gli elementi plastici, hanno fornito materiale al regista Matteo Rovere nel ricostruire fedelmente la società arcaica dell'VIII secolo a.C. nella serie Romulus.[3]
Stemma | Comune | Data investitura |
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Colleretto Giacosa[5] | 19 agosto 2014 | |
Parella[6] | 26 settembre 2015 |
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