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Lorenzo Marcello (sommergibile 1938)
sommergibile della Regia Marina Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Lorenzo Marcello è stato un sommergibile della Regia Marina.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Inquadrato nel II Gruppo Sommergibili con base a Napoli, fu impiegato per attività addestrativa a fine anni Trenta[2].
Il 5 giugno 1940, al comando del c. c. Luigi Donini, nell'imminenza dell'entrata in guerra dell'Italia, partì da Napoli diretto al largo di Capo Palos, ma fu obbligato al rientro (arrivò a Cagliari il 10 giugno) da fughe di cloruro di metile che avevano determinato l'intossicazione di vari membri dell'equipaggio[2][3].
Fra giugno e ottobre 1940 svolse tre infruttuose missioni offensive in Mediterraneo, per un totale di 3209 miglia di navigazione in superficie e 302 in immersione[2].
Se ne dispose poi l'invio in Atlantico. Il Marcello salpò da Napoli il 31 ottobre 1940 e il 5 novembre passò lo stretto di Gibilterra; portatosi poi nella sua zona d'agguato nei pressi di Capo San Vincenzo, cercò inutilmente due convogli le cui posizioni gli erano state segnalate e il 27 novembre diresse per Bordeaux, sede della base atlantica italiana di Betasom, ove giunse il 2 dicembre[2].
L'11 gennaio 1941 lasciò Bordeaux al comando del c.c. Carlo Alberto Teppati per la seconda missione atlantica: il 17 gennaio, appena raggiunta la zona d'operazioni (ad ovest dell'Irlanda), cercò di attaccare un convoglio ma subì caccia antisommergibile da parte della scorta, con vari danni alla cassa assetto prodiera; il danno costrinse, due giorni dopo, ad intraprendere la rotta di rientro[2]. La mattina del giorno seguente cannoneggiò il piroscafo belga Portugal (1550 tsl) affondandolo[4][5], ma perdendo un artigliere, che cadde in mare e annegò[2]. Il 24 giugno il sommergibile raggiunse Bordeaux[2].
Il 6 febbraio 1941 il Marcello salpò da Bordeaux diretto a ovest dell'Irlanda, ma scomparve nel nulla[2].
Nel dopoguerra gli inglesi hanno segnalato tre azioni antisommergibile, tutte avvenute il 22 febbraio 1941[6], che avrebbero potuto essere state la fine del Marcello:
- la prima ad opera del cacciatorpediniere Hurricane in posizione 56°19' N e 7°59' O[6];
- la seconda effettuata dal cacciatorpediniere Montgomery nel punto 59°00' N e 17°00' O[6];
- la terza condotta dalla corvetta Perwinkle in posizione 59°18' N e 14°32' O[6].
Nessuna delle tre azioni coincide però con la zona d'agguato del Marcello dal 19 febbraio, cioè fra i paralleli 57° e 58° N[6]. Altra possibilità è che autore dell'affondamento sia stato un idrovolante Short Sunderland, ma tale ipotesi è anch'essa poco probabile[2].
Scomparvero con il sommergibile il comandante Teppati e 57 fra ufficiali, sottufficiali e marinai[2].
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