Lo sconosciuto di San Marino

Lo sconosciuto di San Marino
	Aurel Milloss in una scena del film
Paese di produzione	Italia
Anno	1946
Durata	85 min
Dati tecnici	B/N; rapporto: 1,37:1;
Genere	drammatico
Regia	Michał Waszyński
Soggetto	Cesare Zavattini
Sceneggiatura	Vittorio Cottafavi, Giulio Morelli, Cesare Zavattini
Produttore	Giampaolo Bigazzi
Casa di produzione	Film Gamma
Distribuzione in italiano	Generalcine
Fotografia	Arturo Gallea
Montaggio	Mario Serandrei
Musiche	Alessandro Cicognini
Scenografia	Boris Bilinskij, Vittorio Valentini, Elso Valentini
Costumi	Boris Bilinskij
Trucco	Amato Garbini
Interpreti e personaggi
	Anna Magnani: Liana, la prostituta; Vittorio De Sica: Leo, l'ateo; Aurel Milloss: lo sconosciuto; Antonio Gandusio: don Antonio, il parroco; Irma Gramatica: Agata, la governante; Fausto Guerzoni: il sacrestano; Giuseppe Porelli: Filippo, l'autista; Renata Bogdanska: Wanda, cantante polacca; Franca Belli: Beatrice, la moglie di Leo; Fadoriga Andrejewska: Bianca, la moglie di Filippo; Furlanetto: un cliente calvo; Aristide Garbini: il cerimoniere; Vittorio Campi: un sergente;

Lo sconosciuto di San Marino è un film del 1946 diretto da Michał Waszyński.

Fatti in breve Paese di produzione, Anno ...

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Tra i numerosi profughi che arrivano a San Marino durante la Seconda guerra mondiale, un giorno giunge uno straniero che pare aver perduto la memoria. Lo sconosciuto attira le simpatie degli abitanti, soprattutto quelle di una giovane prostituta, per il suo carattere mite e gentile. Giunta la notizia della caduta della Linea Gotica, don Antonio organizza una processione alla quale assiste anche lo sconosciuto, che si rivede negli abiti nazisti pronto ad ordinare una strage dei fedeli. Riaffioratagli così la memoria, assale la folla in processione, ma, preso dal rimorso, ha orrore di sé e si getta in un campo minato.

Nel film ci sono diverse inquadrature riprese dal monte Titano dove sorge San Marino: sullo sfondo le colline del Montefeltro.

Aiuto regista: Giorgio Capitani
Fonico: Ennio Sensi

«[...] altre cose ci spiacciono, e fortemente, in questo film: che per esempio attori come Vittorio De Sica, Anna Magnani, Antonio Gandusio e Irma Gramatica abbiano potuto accettare questo sgorbio; e sapere che il soggetto e la sceneggiatura sono di Cesare Zavattini, per il quale abbiamo sempre avuto alta stima [...]»