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musicologo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Lionello Cammarota (Napoli, 6 settembre 1936) è un musicologo e direttore d'orchestra italiano.
Figlio di Carlo Cammarota. Avviato alla musicologia da Guido Pannain si laurea in Lettere alla Sapienza di Roma con Luigi Ronga. Per la composizione ebbe a maestri il padre e Renato Parodi, e per il pianoforte Vincenzo Vitale. Si diploma in Direzione d’Orchestra al Conservatorio Santa Cecilia di Roma con Franco Ferrara. I giovanili rapporti con figure quali Goffredo Petrassi, Ildebrando Pizzetti, Nino Rota, Renzo Rossellini, Franco Abbiati hanno favorito una formazione a tutto campo. Tra il 1965 e il 1967 è critico musicale della Fiera Letteraria. Al fianco delle firme indipendenti di Sergio Tofano, Ignazio Silone, Vladimiro Cajoli, contribuisce al rilancio della celeberrima rivista diretta da Diego Fabbri. Dal 1966 è stato docente di Storia della Musica all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico a Roma, e dal 1974 di Storia ed Estetica al Conservatorio Santa Cecilia. Gli studi sulla polifonia rinascimentale lo conducono alla scoperta delle fonti attestanti la prima scuola cinquecentesca napoletana presso la SS. Annunziata. Ha tenuto masters all’Università di Kwandong (Corea), alla Wayne State University di Detroit (U.S.A.), al Dartmouth College di Hannover (U.S.A.), alla Taiwan National Normal University (Taipei). Dal 1978 ha svolto attività di direttore d’orchestra in Italia e all’estero.
Nel 1999 è nominato direttore del Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Sotto la sua spinta le cattedre in organico salgono da 118 a 160, il numero degli allievi giunge a 1500 iscritti, aumentano le presenze dall’estero, addirittura con allievi di Seul e di Pyongyang nelle stesse aule. La storica Sala Accademica ormai fatiscente è ristrutturata, il parco strumenti potenziato. Forma l’Orchestra e Coro del Conservatorio che debutta nel giugno 2000 con la Mass di Leonard Bernstein in prima esecuzione europea presso la Sala Nervi del Vaticano [1]. Dall’anno successivo l’attività artistica di Orchestra e Coro si intensifica secondo un folto calendario di concerti, anche in collaborazione con Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Teatro dell’Opera. Negli stessi anni crea l’ensemble dei Cameristi del Conservatorio costituito da un ristretto numero di docenti e allievi con il quale diffonde all’estero il prestigio del Conservatorio di Roma. Nel 2004 gli è conferito il diploma di Accademico ad honorem della R. Accademia Filarmonica di Bologna. Nello stesso anno mette le basi per la formazione dell’Orchestra Nazionale in Algeri. Nel settembre 2006 dà le dimissioni dall’incarico di direzione.
Dal 1994 ha collaborato con la VII Commissione Cultura della Camera per la riforma dei Conservatori, quindi con il MPI e poi con il MIUR per il riordino degli studi musicali in Italia. Dal 2010 è il responsabile politico in Italia per la Musica e la Cultura del Nuovo PSI.
Per potenziare orchestra e coro, nell’anno accademico 2003/2004 la Regione Lazio assegnò al Conservatorio Santa Cecilia fondi europei per l’attivazione di sei corsi di perfezionamento per strumentisti e cantanti. Svolti con successo e conclusi con tre concerti sotto la bacchetta di direttori d’orchestra di fama, nel 2005 il direttore Lionello Cammarota e il Collegio dei Revisori del Conservatorio scoprono irregolarità contabili. Nel febbraio - aprile 2006 i Revisori consegnano la loro relazione sui fatti al Ministero. Nel contempo il direttore, all’esito di indagini effettuate personalmente a proprie spese, deposita presso la Procura della Repubblica di Roma un documentato esposto seguito da ulteriori integrazioni, e ne informa il MIUR. In conseguenza, nell’agosto il ministro Mussi commissaria Presidenza e CdA, e nel settembre commissaria anche la Direzione a seguito delle dimissioni del Cammarota.
Dopo il tentativo di archiviazione da parte della Procura contrastato dal Cammarota, solo nell’ottobre 2006 la stessa Procura avvia finalmente le indagini. Nel febbraio 2007 il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, tra le sette persone indagate, ottiene la custodia cautelare in carcere per una di esse e quella agli arresti domiciliari per un'altra, e infine, nonostante fossero stati confermati i sospetti e gli accertamenti dell’ex direttore Cammarota infligge proprio e anche a quest’ultimo gli arresti domiciliari subito annullati dal Tribunale del Riesame. Per l’ex direttore ne segue comunque un linciaggio mediatico sulle principali testate giornalistiche. Il pubblico ministero Giancarlo Capaldo persevera nell’accusa e chiede il rinvio a giudizio dello stesso Cammarota assieme ad altri, tra cui l’ex presidente Massimo Visconti e la compositrice Ada Gentile.
Lionello Cammarota, accusato di reati che egli stesso aveva denunciato, è costretto a ritirarsi da ogni attività artistica e pubblica. Nel corso del processo sopraggiunge nel 2013 la prescrizione per tutti i reati, della quale gli imputati si avvalgono a eccezione del Cammarota che vi rinuncia. Il processo prosegue, e nel 2015 con sentenza passata in giudicato l’ex direttore è assolto da ogni reato. Unico quotidiano che ne dà notizia è Il Tempo.
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