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lingua immaginaria creata da J. R. R. Tolkien Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il linguaggio nero è una lingua artificiale di Arda, il mondo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien.
Linguaggio nero | |
---|---|
Creato da | J.R.R. Tolkien nel 1917-1973 |
Contesto | il mondo immaginario di Arda nel romanzo Il Signore degli Anelli |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue artificiali Lingue artistiche Linguaggio nero |
Codici di classificazione | |
ISO 639-2 | art
|
L'iscrizione sull'anello del potere | |
Sauron creò il linguaggio nero (forse, almeno in alcuni scritti, a partire da una variante storpiata della lingua Valarin, il melkiano di Melkor) affinché fosse l'unica lingua di tutti i servi di Mordor, rimpiazzando le molte varietà del "linguaggio degli orchi" e altre lingue usate dai suoi servi. Tolkien descrive il linguaggio come esistente in due forme, la forma antica, pura, usata da Sauron stesso, i Nazgûl, e gli Uruk-hai, e la forma più svilita usata dai soldati di Barad-dûr alla fine della Terza Era. L'unico esempio dato di lingua pura è l'iscrizione sull'Unico Anello, trascritta in caratteri tengwar:
Tradotto in italiano (anche se non in maniera esatta), queste parole formano i versi:
Questi sono i primi due versi della fine di un poema riguardante gli anelli del potere. Questo corrisponde alla tabella seguente.
Lingua nera | Italiano |
---|---|
ash | un |
nazg | anello |
durb | trovare |
at | verbo all'infinito |
ul | loro |
ûk | tutti |
gimb | vincere |
thrak | radunare |
agh | e (congiunzione) |
bürz | oscuro |
um | -ità, -tà (suffisso sostantivante) |
-ishi | in (suffisso) |
krimp- | avvincere |
Molti dialetti degli orchi adottarono alcune parole da esso. Come detto, il linguaggio nero era probabilmente basato interamente sul valarin, poiché Morgoth e i suoi Maiar ribelli (che parlavano il valarin) non possedevano il fuoco segreto, ma potevano solo corrompere le cose al loro servizio. Potrebbe anche essere basato sul quenya (ad es. nazg, anello, pare derivare dal valarin naškad mentre gûl, spettro o schiavo, richiama la radice quenya per "spettri" in ulairi, "fantasmi - o spettri - dell'anello").
Nella vita reale, J. R. R. Tolkien creò questa lingua con l'intenzione di farla dura e brutta. Il linguaggio nero è sfortunatamente una delle lingue meno complete nei romanzi di Tolkien, perché le forze del bene rifiutano di pronunciarlo, poiché attrae l'attenzione dell'occhio di Sauron. Diversamente dall'elfico, non ci sono poemi o canzoni scritte in questa lingua (oltre all'iscrizione dell'anello), e poiché Tolkien lo realizzò sgradevole ai propri occhi (o alle proprie orecchie), non gli piaceva usarlo. Tolkien raccontò che una volta ricevette un calice da un fan con l'iscrizione dell'anello incisa in linguaggio nero, ma, trovando la lingua ripugnante, non lo usò mai per bere, ma ne fece un posacenere. Il risultato è un insieme di parole difficili da usare in una conversazione giornaliera.
Per la trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, il linguista David Salo ha usato quel poco che è conosciuto del linguaggio nero per creare un linguaggio da usare nei film. La sua lingua è generalmente chiamata "neo-linguaggio nero". Nei film è usata da Sauron e dai Nazgûl, ma non dagli orchi, i quali parlano il linguaggio corrente, in maniera sgradevole e aspra. Nella trilogia prequel de Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit diretta sempre da Jackson, il linguaggio nero viene utilizzato anche dagli orchi, oltre che da Sauron e dai Nazgûl.
Alcuni ritengono che Tolkien possa aver attinto dal linguaggio degli antichi Ittiti e Hurriti per il suo linguaggio nero.[1]
Il linguaggio nero usa un alfabeto che contiene i seguenti suoni divisi per caratteristiche:
Il Linguaggio Nero aveva anche certi gruppi di consonanti che non apparivano nel contemporaneo Sindarin: sn, thr, sk inizialmente e più avanti rz, zg. Qualunque sia la causa, questo linguaggio generalmente viene percepito come singolarmente aspro da parte dei personaggi dai racconti di Tolkien[2]
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