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album dei Led Zeppelin del 1969 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Led Zeppelin è il primo album in studio dell'omonimo gruppo musicale britannico, pubblicato il 13 gennaio 1969 negli Stati Uniti d'America e il 31 marzo dello stesso anno nel Regno Unito dalla Atlantic Records.
Led Zeppelin album in studio | |
---|---|
Artista | Led Zeppelin |
Pubblicazione | 13 gennaio 1969[1] |
Durata | 44:26 |
Dischi | 1 |
Tracce | 9 |
Genere | Hard rock[2] Heavy metal[3][4] Blues rock[2] |
Etichetta | Atlantic Records |
Produttore | Jimmy Page |
Registrazione | Olympic Studios di Londra, settembre e ottobre 1968[5] |
Formati | CD, LP, MC |
Certificazioni originali | |
Dischi d'oro | Argentina[6] (vendite: 30 000+) Francia[7] (vendite: 100 000+) Paesi Bassi[8] (vendite: 50 000+) Svizzera[9] (vendite: 25 000+) |
Dischi di platino | Australia (2)[10] (vendite: 140 000+) Regno Unito (2)[11] (vendite: 600 000+) Spagna[12] (vendite: 100 000+) Stati Uniti (8)[13] (vendite: 8 000 000+) |
Dischi di diamante | Canada[14] (vendite: 1 000 000+) |
Certificazioni FIMI (dal 2009) | |
Dischi di platino | Italia[15] (vendite: 50 000+) |
Led Zeppelin - cronologia | |
Album precedente
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Ritenuto uno dei capolavori del genere rock,[24][25][26][27] è stato inserito alla 29ª posizione nella lista dei 500 migliori album della rivista statunitense Rolling Stone, considerandolo l'album sul quale si fonda tutto l'heavy metal.[4]
Jimmy Page si unì agli Yardbirds nel 1966 divenendone presto il secondo chitarrista solista al fianco di Jeff Beck e poi leader per le sue capacità tecniche.[28] Nel 1968 il gruppo si sciolse a causa di liti e divergenze musicali in quanto Page voleva un suono più blues rock che folk e allora il cantante, Keith Relf, e il batterista, Jim McCarty, se ne andarono per creare un gruppo folk progressivo, i Renaissance; in seguito abbandonò anche Chris Dreja e Page si ritrovò i diritti del nome Yardbirds ma anche i contratti di un tour in Scandinavia, così rifondò la band chiamandola New Yardbirds e contattò John Paul Jones per il basso, Terry Reid come cantante ma questi rifiutò indicando Robert Plant che a sua volta propose John Bonham come batterista.[28]
Presto il nome venne mutato in Led Zeppelin: su questo cambio di nome ci sono molte leggende ma la più accreditata riferisce che il batterista degli Who, Keith Moon, disse che il vecchio supergruppo composto da Beck, Page e John Entwistle sarebbe caduto come un lead Zeppelin ovvero come un "dirigibile di piombo", Page riprese il nome ma cambiò lead con led per evitare problemi di pronuncia.[29]
La nuova band registrò quindi un primo album nel settembre 1968 in circa due o tre settimane (in appena 36 ore e con un costo di 1 782 sterline come dichiarato poi da Page)[30][31] e l'11 novembre dello stesso anno firmarono con la Atlantic Records un contratto di 200 000 dollari, somma molto cospicua per i tempi e per un artista emergente.[32]
A causa della propensione della band a non segnalare i compositori originali in alcuni brani, come quelli citati precedentemente, sfociò in una serie di cause legali con l'accusa di plagio (la stessa cosa accadrà poi per l'album successivo). Jimmy Page si è difeso dichiarando che nel blues è cosa comune che gli artisti condividano idee musicali tra di loro e che le rielaborino secondo la propria particolare sensibilità e quindi per lui non si trattava di plagio vero e proprio.[33]
L'album è fortemente influenzato dal blues, soprattutto da Willie Dixon, del quale vengono riproposte You Shook Me e I Can't Quit You Baby. I Led Zeppelin stravolgono i brani originali portando avanti il progetto di blues psichedelico iniziato dai Cream.[34] Due canzoni, Baby Come on Home e Sugar Mama, furono estromesse dal disco e verranno pubblicate nella ristampa del 2015 dell'album Coda.[35]
La ristampa di Led Zeppelin I, insieme a Led Zeppelin II e Led Zeppelin III, risale al 2 giugno (in Italia il 3 giugno) in 6 versioni: una versione CD standard, una deluxe con 2 CD, una standard con un vinile, una deluxe con 3 vinili, una versione digitale e una versione super deluxe contenente la versione deluxe CD e vinile, la versione digitale e un booklet con varie immagini della band; inoltre le prime 30.000 stampe delle versioni deluxe edition sono dotate di un foglio stampato ad alta qualità della copertina dell'album, ognuno con il proprio numero. La versione deluxe dell'album, che come copertina ha il negativo della copertina originale, contiene le registrazioni della band al teatro Olympia di Parigi.[36]
La copertina dell'album riprende, rielaborandolo, un fotogramma della ripresa del disastro dello Zeppelin LZ 129 Hindenburg avvenuto il 6 maggio 1937, mentre sul retro viene rappresentata una foto dei quattro membri della band scattata dall'ex bassista degli Yardbirds, Chris Dreja.[54]
La nipote del conte von Zeppelin, la contessa Eva von Zeppelin, dopo aver visto la copertina dell'album che agganciava il nome Zeppelin alla tragedia dell'Hindenburg, minacciò di querelare i Led Zeppelin per uso illegale del nome di famiglia e quindi durante una loro esibizione a Copenaghen nel 1970 dovettero chiamarsi "The Nobs".[55]
Le prime recensioni furono piuttosto negative, per poi migliorare nel corso del tempo, un esempio è la rivista Rolling Stone.[56]
«(Led Zeppelin I) Offers little that its twin, the Jeff Beck Group, didn’t say as well or better three months ago. / To help fill the void created by the demise of Cream, they will have to find a producer (and editor) and some material worthy of their collective attention.»
«(Led Zeppelin I) Offre poco che il suo gemello il Jeff Beck Group, non abbia detto altrettanto bene o meglio tre mesi fa. / Per colmare il vuoto creato dalla scomparsa dei Cream, loro dovranno trovare un produttore (un editore) e del materiale degno dei loro talenti collettivi.»
Nonostante le critiche, l'album fu un successo commerciale, infatti entrò dopo 2 mesi dall'uscita nella classifica Billboard 200 alla posizione numero 10[57] ed ottenne il disco d'oro americano nel luglio dello stesso anno.[58]
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