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Le Boudin, ufficialmente Marche de la Légion Étrangère (in italiano, "Marcia della Legione Straniera"), è la marcia ufficiale della Legione straniera francese. Il titolo fa riferimento al boudin, ossia un tipo di insaccato simile al sanguinaccio o al black pudding, il motivo di tale titolo non è ben chiaro ma si pensa che esso faccia riferimento al fatto che con questo nome veniva colloquialmente indicato l'equipaggiamento arrotolato in una coperta trasportato al sopra dello zaino dai legionari.
Marche de la Légion Étrangère (Le Boudin) | |
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Tipo di composizione | Marcia militare |
Epoca di composizione | 1860-1870 |
Durata media | 4 minuti |
La canzone fa riferimento ai combattimenti sostenuti dalla Legione durante l'assedio di Tuyên Quang (1884-1885) e durante la battaglia di Camerone (1863), il giorno della cui ricorrenza, ossia il 30 aprile, si celebra anche l'anniversario della Legione.
Mentre la melodia fu composta prima della partenza per il Messico della Legione negli anni 1860, il testo fu progressivamente scritto dopo la guerra franco-prussiana, quando gli alsaziani e i lorenesi si unirono alla Legione dopo che le loro regioni erano state annesse alla Germania secondo il trattato di Francoforte del 1871.[1]
Nella canzone sono presenti ripetuti riferimenti al fatto i belgi siano degli "scansafatiche" ed esistono varie versioni che spiegano il perché di tali parole. Secondo una prima spiegazione, il tutto deriverebbe dal fatto che re Leopoldo I del Belgio, la cui figlia Carlotta aveva sposato Massimiliano I, imperatore del Messico, chiese al governo francese di non mandare in battaglia in Messico legionari belgi. Napoleone III accettò e i legionari belgi rimasero nel quartier generale in Algeria francese, lasciando il resto dei legionari, ignari dei motivi diplomatici che avevano portato a questa decisione, letteralmente costernati. Questo è il motivo per cui nella canzone si dice che non c'è boudin per i belgi.[1]
Un'altra ipotesi che è stata suggerita per spiegare questi versi è che, poiché la legione non accettava francesi, un cittadino francese e francofono che avesse voluto aderirvi avrebbe solo potuto far finta di essere belga. Poiché si credeva che una persona che volesse mantenere segreta la sua identità arrivando a mentire al riguardo, fosse quasi certamente un criminale che volesse sfuggire alla legge, e poiché raramente i criminali diventavano buoni soldati, i "belgi" finirono per avere una pessima reputazione.
Secondo una terza ipotesi, la più accreditata, le parole della versione definitiva risalirebbero al periodo posteriore alla fine della guerra franco-prussiana (come sarebbe anche confermato dal fatto che nella canzone si parla di truppe alsaziane e lorenesi) e sarebbero dovute sempre ad una richiesta fatta dal re belga, questa volta Leopoldo II, il quale desiderava rimanere neutrale nella guerra franco-tedesca, perché la Francia non impiegasse nella suddetta guerra i legionari belgi evitando così di creare un "casus belli". A seguito dell'accoglimento della richiesta da parte della Francia, i legionari belgi rimasero in sede e per loro non ci fu quindi alcun "boudin".
Nel testo si fa riferimento anche alla Svizzera, poiché, negli anni 1870, il maggior numero di legionari proveniva proprio da quel paese.[1]
"Le Boudin" è cantata stando sull'attenti o marciando da tutti i ranghi della Legione straniera francese. La Legione marcia a 88 passi al minuto, quindi più lentamente delle altre unità militari francesi le quali marciano a 120 passi al minuto. Per questo, durante la parata militare del 14 luglio, il contingente dei legionari, che si muove più lentamente (appunto a 88 passi al minuto), sfila obbligatoriamente per ultimo, ottenendo comunque sempre una risposta entusiasta da parte del pubblico.[2]
La canzone è apparsa in diversi film, di seguito ne sono riportati alcuni:
Francese | Italiano |
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Ritornello:
Prima strofa:
(Ritornello) Seconda strofa:
(Ritornello) |
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Prima strofa:
(Ritornello) Seconda strofa:
(Ritornello) |
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