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concetto espresso nella serie di romanzi di fantascienza umoristica di Douglas Adams, Guida galattica per gli autostoppisti Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto è un concetto espresso nella serie di romanzi di fantascienza umoristica di Douglas Adams, Guida galattica per gli autostoppisti. In queste storie, per cercare la risposta, viene costruito un supercomputer chiamato Pensiero Profondo che, dopo un'elaborazione durata sette milioni e mezzo di anni, fornisce come responso "42".
Un gruppo di scienziati, i cui componenti sono in realtà la proiezione pandimensionale di una razza di esseri super-intelligenti esistenti su un piano dimensionale superiore, costruisce Pensiero Profondo, il secondo più grande computer di tutti i tempi e di tutti gli spazi, per ottenere la risposta alla "Domanda Fondamentale sulla Vita, sull'Universo e Tutto quanto".[1] Dopo un'elaborazione durata sette milioni e mezzo di anni, il computer fornisce come responso unicamente «42», lasciando prima smarriti e immediatamente poi sbigottiti i committenti dell'impresa:
«"Quarantadue!" urlò Loonquawl. "Questo è tutto ciò che sai dire dopo un lavoro di sette milioni e mezzo di anni?"
"Ho controllato molto approfonditamente," disse il computer, "e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda".»
Il computer informa quindi i ricercatori che progetterà per loro un secondo computer, più grande di sé stesso, incorporando entità viventi come parti della sua matrice computazionale, affinché quest'ultimo possa calcolare e dire loro quale sia la Domanda. Questo nuovo computer viene chiamato "Terra" ed è, secondo il libro, il nostro pianeta.
Pochi minuti prima della pubblicazione del risultato però, i Vogon distruggono il computer, ossia la Terra, per creare un'autostrada iperspaziale (più tardi nella serie, si scoprirà che i Vogon sono stati assunti per distruggere la Terra da un consorzio di filosofi e psichiatri che temevano di perdere il lavoro qualora il significato della vita fosse divenuto di pubblico dominio).
Poiché sono già prenotati per un giro di apparizioni nei talk show per rivelare la "Domanda", gli scienziati hanno assoluto bisogno di scoprirne il contenuto. Durante un incontro sul pianeta Magrathea con Arthur Dent (ultimo umano ad aver lasciato la Terra prima della sua distruzione, e quindi la parte della matrice che più probabilmente contiene il risultato della ricerca), Frankie e Benjy rivelano un piano per estrarre la "Domanda" dal cervello di Arthur. Dato che questo significa rimuovere e sezionare il suo cervello, Arthur non approva il piano e riesce a scappare.
Senza possedere un vero risultato, gli scienziati propongono di usare il verso «How many roads must a man walk down?» (che apre la canzone Blowin' in the Wind di Bob Dylan e che significa «Quante strade deve percorrere un uomo?») come "Domanda" da rendere pubblica nei talk-show (ma solo dopo aver respinto la domanda «Che cos'è giallo e pericoloso?»).
Alla fine del libro Il ristorante al termine dell'Universo (secondo volume della Guida galattica per gli autostoppisti), Arthur Dent tenta di scoprire la Domanda estraendola dal suo subconscio, prendendo a caso da un sacchetto lettere del gioco dello Scarabeo; il risultato è la frase: «Cosa ottieni se moltiplichi sei per nove?».[2] Nella prima versione radiofonica della storia, Arthur commenta così tale virtuale domanda fondamentale: «Ho sempre detto che c'era qualcosa di fondamentalmente sbagliato nell'universo».[3][4]
All'inizio del quarto libro però, Arthur torna sulla Terra in un universo parallelo, e incontra Fenchurch, ragazza di cui si innamora immediatamente. Questa ragazza, concepita dai suoi genitori mentre erano in coda per prendere il biglietto alla stazione di Fenchurch, aveva capito, proprio prima che la Terra fosse distrutta dai Vogon, il modo di rendere l'intero Universo felice: aveva trovato la domanda. Sfortunatamente, questo elemento del supercomputer Terra è stato mentalmente danneggiato dalla sostituzione della Terra, e perciò Fenny (soprannome di Fenchurch) non si ricorda assolutamente la domanda. Però si innamora di Arthur, che si scopre aver acquisito gli strani poteri telepatici del suo amico Ford Prefect (un extraterrestre ricercatore per la Guida).
Il 3 novembre 1993, a più di dieci anni dalla pubblicazione della Guida, Adams diede la seguente risposta, riguardo alla scelta del numero quarantadue, sul newsgroup alt.fan.douglas-adams[5]:
«The answer to this is very simple. It was a joke. It had to be a number, an ordinary, smallish number, and I chose that one. Binary representations, base thirteen, Tibetan monks are all complete nonsense. I sat at my desk, stared into the garden and thought '42 will do' I typed it out. End of story.»
«La risposta è molto semplice. Era uno scherzo. Doveva essere un numero, un numero ordinario e relativamente piccolo, e io scelsi quello. Rappresentazioni binarie, calcoli in base tredici e monaci tibetani sono tutte sciocchezze. Ero seduto alla mia scrivania e, fissando il giardino, pensai: "42 può andare". Lo scrissi a macchina. Fine della storia.»
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