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film del 2001 diretto da Michael Haneke Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La pianista (La pianiste) è un film del 2001 diretto da Michael Haneke, tratto dall'omonimo romanzo di Elfriede Jelinek.
La pianista | |
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Erika (Isabelle Huppert) in una scena del film. | |
Titolo originale | La pianiste |
Lingua originale | francese, tedesco |
Paese di produzione | Francia, Austria, Germania |
Anno | 2001 |
Durata | 131 min |
Genere | drammatico, erotico |
Regia | Michael Haneke |
Soggetto | Elfriede Jelinek (omonimo romanzo) |
Sceneggiatura | Michael Haneke |
Produttore | Veit Heiduschka |
Produttore esecutivo | Yvon Crenn, Christine Gozlan, Michael Katz |
Casa di produzione | Arte France Cinéma, Bavaria Film International, Bayerischer Rundfunk, Canal+, CNC, Eurimages, Filmfonds Wien, Les Films Alain Sarde, Österreichischer Rundfunk |
Distribuzione in italiano | BiM Distribuzione |
Fotografia | Christian Berger |
Montaggio | Nadine Muse, Monika Willi |
Effetti speciali | László Kovács, Hans Wagner |
Musiche | Francis Haines |
Scenografia | Christoph Kanter |
Costumi | Annette Beaufays |
Trucco | Françoise Andrejka, Thi-Loan Nguyen, Ellen Just, Michaela Payer (accreditata come Michaela Oppl), Waldemar Pokromski, Fabienne Bressan |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Presentato in concorso al 54º Festival di Cannes, ha ricevuto il Grand Prix Speciale della Giuria, il premio per la miglior interpretazione femminile e il premio per la migliore interpretazione maschile.[1]
Erika Kohut è una brillante insegnante di pianoforte presso il conservatorio di Vienna. Anche se ha ormai passato i quarant'anni, continua a vivere in un appartamento con l'anziana e possessiva madre. Dietro il suo atteggiamento rigido e impeccabile si nasconde in realtà una donna sessualmente repressa, tormentata da perversioni sadomasochistiche e voyeuristiche. Nella sua esistenza, l'unica cosa in grado di far sentire "viva" Erika è il maltrattare, punendoli e offendendoli, i suoi allievi che lei segretamente detesta: infatti distruggerà tutte le prospettive musicali di una sua allieva di talento, ferendole le mani con dei cocci di vetro che lei stessa ha infilato nella tasca della giacca della ragazza. Perversamente, annusa i fazzoletti intrisi di sperma degli uomini masturbatori di un peep show.
Durante un concerto privato conosce Walter, un attraente studente di ingegneria, che rimane colpito dal suo fascino. Egli è un ottimo pianista, in grado di eseguire con grande talento brani di Schumann e Schubert, autori che lei apprezza vivamente. Dopo un'iniziale ritrosia, Erika diventa ossessionata da Walter e quest'ultimo sembra intenzionato ad iniziare una relazione con lei, ma la donna, pur acconsentendo, pone per iscritto una serie di regole a cui il ragazzo dovrà attenersi nella relazione: regole dettagliate di un rapporto sadico-masochistico in cui lui sarà il padrone e lei sottomessa.
In breve Walter non è più disposto a sopportare le fantasie con le quali lei si approccia, e tenta inutilmente di convincerla ad instaurare una normale relazione affettiva: eppure, dopo l'ennesimo rifiuto sessuale da parte di Erika, il ragazzo si scatena rabbiosamente contro di lei, violentandola. Il giorno dopo, quando Erika vuole avvicinarlo per parlargli, lui la saluta senza accennare ad altro. Ad Erika non rimane altro che trafiggersi con un coltello e andarsene sanguinante per le vie della capitale austriaca.
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