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film del 1932 diretto da Victor Halperin Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'isola degli zombies (White Zombie[1][2]) è un film del 1932, diretto da Victor Halperin e interpretato da Bela Lugosi, Madge Bellamy e John Harron.
L'isola degli zombies | |
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Una scena del film | |
Titolo originale | White Zombie |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1932 |
Durata | 69 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,37 : 1 |
Genere | orrore |
Regia | Victor Halperin |
Soggetto | dal romanzo The Magic Island di William B. Seabrook |
Sceneggiatura | Garnett Weston |
Produttore | Edward Halperin, Phil Goldstone (non accreditato) |
Casa di produzione | Edward Halperin Productions e Victor Halperin Productions |
Fotografia | Arthur Martinelli |
Montaggio | Harold McLernon |
Effetti speciali | Howard A. Anderson |
Musiche | Guy Bevier |
Scenografia | Ralph Berger |
Trucco | Carl Axzelle, Herbert Glazer |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
Doppiaggio tardivo
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Viene generalmente considerato il primo film della storia del cinema a presentare la figura dello zombi.
Haiti, XIX secolo: per impedire il matrimonio di Neil e Madeleine, il geloso Beaumont (ricco signore di stanza ad Haiti), chiede aiuto a Legendre, che ha appreso le pratiche magiche dell'isola caraibica, grazie alle quali guida un gruppo di zombie fatti lavorare come schiavi nelle proprie piantagioni di zucchero. Madeleine viene apparentemente fatta morire e poi trasformata in una creatura fredda ed inerte, del tutto priva di quella vitalità che aveva fatto innamorare Beaumont. Questi prova quindi a ribellarsi a Legendre, ma senza fortuna: spetterà a Neil sconfiggere il malefico negromante e i suoi mostruosi aiutanti.
All’arrivo ad Haiti, la giovane Madeleine Short si riunisce con il fidanzato Neil Parker, i due desiderano celebrare il prima possibile per l’imminente matrimonio. Sulla strada per il loro alloggio, l’allenatore della coppia passa davanti a “Murder” Legendre, un malvagio maestro vudù, che li osserva con interesse, e nella foga riesce a sottrarre il velo della donna. Neil e Madeleine arrivano a casa di un ricco proprietario di piantagioni, Charles Beaumont, conosciuto durante la traversata da New York, che si è offerto di celebrare il matrimonio presso la sua proprietà.
Beaumont nasconde però una passione tormentata per Madeleine, che lo spinge a recarsi al sinistro mulino di Legendre, manovrato da un’orda di zombie. Beaumont supplica il negromante di aiutarlo, così questi lo convince a uccidere Madeleine con un potente veleno, seppellirla e riportarla in vita una volta terminato il funerale, di modo che la donna possa essere interamente sua. Beaumont si dichiara d’accordo, prende la pozione e fa assumere il veleno a Madeleine, nascondendolo tra i petali di un fiore. Durante il pranzo nuziale la pozione ha effetto, la donna scorge il terribile sguardo di Legendre nel fondo di un bicchiere di vino, barcolla e si sente male, nel giro di poco poi la donna trova la morte ed è così seppellita in una cripta. Una notte, mentre Neil affoga la propria disperazione nel vino, Legendre e Charles entrano nella tomba di Madeleine e la riportano in vita sotto forma di zombie. Neil intanto intravede apparizioni spettrali di Madeleine, che lo conducono alla tomba. Trovandola vuota, lo sposo cerca l’assistenza del missionario locale, il dottor Bruner, il quale rivela al giovane i misteriosi miti che circondano l’isola di Haiti. Sospettando del morboso interesse di Beaumont per Madeleine, i due uomini decidono di recarsi al castello sulla scogliera, la proprietà di Legendre, per salvare Madeleine. Lungo la strada lo stregone haitiano Pierre li mette in guardia: la zona è conosciuta come la terra dei morti, e solo lui in passato ne è tornato vivo.
Intanto al castello Charles ora rimpiange la trasformazione di Madeleine e chiede al negromante di riportarla in vita, ma questi rifiuta e, con un astuto inganno, beve un bicchiere di vino avvelenato che lo porterà a diventare anche lui un morto vivente. Il dottor Bruner e Neil, quest’ultimo quasi in preda al delirio, giungono ai piedi della fortezza, ma mentre il dottore procede, il giovane ha un’altra visione della sposa affacciata sul balcone, così si affretta alla fortezza sul mare soltanto per accasciarsi quasi giunto alla meta. Legendre avverte la sua presenza e con un gesto delle mani comanda a Madeleine di ucciderlo, così lei si avvicina a Neil brandendo un coltello, ma Bruner afferra in tempo la sua mano da dietro una tenda, facendole cadere il coltello e allontanarsi. Neil, risvegliatosi, insegue Madeleine su una scarpata. Entrambi sono presto raggiunti da Legendre, il quale ordina ai morti viventi di uccidere Neil.
Quando ormai il ragazzo pare circondato, Bruner si precipita addosso a Legendre e lo tramortisce, spezzando così il controllo mentale del negromante sui suoi zombi. Privi di comandi, gli zombie precipitano dalla scogliera e sono inghiottiti dalle onde. Legendre si sveglia e prova a fuggire lasciando una pozione fumogena contro gli inseguitori, ma alle sue spalle spunta Beaumont che lo spinge verso il crepaccio, ed entrambi precipitano tra i flutti. La morte di Legendre libera così Madeleine dalla sua trance, la ragazza si risveglia per abbracciare Neil, i due si stanno per baciare, ma il dottor Bruner li interrompe chiedendo loro un fiammifero.
Pur rifacendosi indirettamente ad idee già presenti in pellicole precedenti come Il gabinetto del dottor Caligari (di Robert Wiene, del 1920, dove una figura di sonnambulo, controllato da un personaggio malefico, compie incoscientemente dei crimini) e Per la patria (di Abel Gance, del 1919, dove un gruppo di caduti in guerra viene fatto tornare dall'aldilà e fatto marciare contro i vivi), White Zombie può considerarsi di fatto il primo film a portare sullo schermo il personaggio dello zombie. Siamo, però, ancora lontani dall'antropofago romeriano che si imporrà all'immaginario collettivo da La notte dei morti viventi in poi: gli esseri comandati da Legendre sembrano piuttosto essere sospesi tra la vita e la morte, immersi in uno stato che li rende invincibili anche alle pallottole, ma comunque reversibile. D'altronde, qui i fratelli Halperin si rifanno direttamente alla tradizione culturale del voodoo haitiano (poi ripresa, seppur in ascendenza dichiaratamente romeriana, in Zombi 2 di Lucio Fulci), fatto conoscere agli americani qualche anno prima dal libro Magic Island dell'antropologo William Seabrock. Gli zombie qui non sono quindi ancora formalmente morti viventi, benché il loro incedere lento e inesorabile, la loro fissità e la loro apparente invulnerabilità rendano comunque il film un archetipo cinematografico. Ciò detto, L'isola degli zombies si pone nel filone di quel cinema horror hollywoodiano nato, sulla scia dell'espressionismo tedesco, appena l'anno prima col Dracula di Tod Browning, col quale condivide il grande Bela Lugosi nella parte del villain: il dottor Legendre, spesso inquadrato in primi e primissimi piani dal taglio di luce tipicamente espressionista, che abita un oscuro maniero non molto dissimile da quello del conte transilvano. Proprio grazie all'interpretazione di Lugosi (ancora vicino alla tipicità attoriale dei tempi del muto), oltre che alla propria importanza storica, L'isola degli zombies va considerato un piccolo classico della storia del cinema.
Il film fu distribuito dalla United Artists e uscì nelle sale il 4 agosto 1932.
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