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trombonista statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Jimmy Knepper (Los Angeles, 22 novembre 1927 – Triadelphia, 14 giugno 2003) è stato un trombonista statunitense.
Nato a Los Angeles, California, Jimmy Knepper iniziò molto giovane lo studio del trombone.
Negli anni quaranta suonò in orchestre da ballo e combo locali, e ben presto fu ingaggiato da formazioni di rilievo come Dean Benedetti (“Dean Benedetti's Baron of Rhythm”), Freddie Slack (1947), Roy Porter (1948-1949), Charlie Spivak (1950-1951), Charlie Barnet (1951) e Woody Herman.
Negli anni cinquanta cominciò una fruttuosa collaborazione con Charles Mingus. Questa relazione terminò assai tempestosamente nel 1962. Mingus aggredì fisicamente due volte Knepper: la seconda, quando Knepper rifiutò di accollarsi più lavoro per un concerto alla Town Hall di New York, Mingus lo colpì in bocca rompendogli un dente e rovinandogli l'imboccatura (dovettero passare diversi anni perché Knepper recuperasse l'intera estensione del suo strumento[1]). Nel processo che seguì, a Mingus fu comminata una pena con sospensione condizionale.[2].
In seguito lavorò anche con Art Pepper e Stan Kenton. Negli anni sessanta collaborò ancora con Mingus, Benny Goodman e Gil Evans.
Verso la fine degli anni '60 suonò nella Thad Jones/Mel Lewis Orchestra, mentre negli anni settanta fu membro della big band di Lee Konitz e collaborò con la Mingus Dinasty.
Knepper fu un virtuoso dello strumento, fra i pochi trombonisti a convertirsi senza compromessi al bebop, tecnicamente al pari di J. J. Johnson ma con uno stile decisamente originale, e incise alcuni album da solista di un certo rilievo, come ad esempio “Cunningbird”.
Affetto dalla malattia di Parkinson morì all'età di 75 anni a Triadelphia nel Virginia Occidentale, USA.
(In ordine cronologico di registrazione)
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