Jeumont, 51 minuti di fermata
racconto scritto da Georges Simenon Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Jeumont, 51 minuti di fermata (titolo originale in francese Jeumont, 51 minutes d'ârret!, in italiano è stato pubblicato anche con il titolo Jeamont, 51 minuti di sosta!) è un racconto dello scrittore belga Georges Simenon con protagonista il personaggio del commissario Maigret.
Jeumont, 51 minuti di fermata | |
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Titolo originale | Jeumont, 51 minutes d'ârret! |
Altri titoli | Jeamont, 51 minuti di sosta! |
Autore | Georges Simenon |
1ª ed. originale | 1944 |
1ª ed. italiana | 1962 |
Genere | Racconto |
Sottogenere | Giallo |
Lingua originale | francese |
Serie | Racconti con Maigret protagonista |
Preceduto da | Il signor Lunedì |
Seguito da | Pena di morte |
Il racconto fu scritto a Neuilly-sur-Seine, nell'ottobre del 1936, ma pubblicato solo nel 1944.
Una mattina Maigret viene svegliato da una telefonata. È suo nipote, Paul Vinchon, detto Popaul, ispettore sul confine belga, a Jeumont. In uno scompartimento di prima classe di un treno proveniente dalla Germania è stato trovato ucciso Otto Braun, ricco banchiere ebreo di Stoccarda. Mentre Popaul ferma diverse persone presenti sul treno, Maigret arriva sul posto. Intanto un uomo è stato trovato su un altro treno (in possibile coincidenza con il primo) con una somma enorme di soldi e riportato a Jeumont. Viene ricostruita la posizione dei viaggiatori nello scompartimento e Maigret rivela la soluzione: Braun stava fuggendo dalla Germania nazista con quanto ha potuto prendere in fretta, nascondendo (prima della dogana) nelle valigie di Lena Leinbach, un'austriaca, i suoi beni. Jef Bebelmans, un acrobata di Anversa, e Thomas Hauke, forse un militare di Amburgo, sono entrati in combutta con lei per derubare il banchiere. Durante la confusione al confine, lei lo ha trafitto al cuore con la propria spilla di diamanti, sulla quale infatti sono state trovate tracce di sangue e la donna è costretta a confessare.
In francese fu pubblicato per la prima volta in volume, nel 1944, nella raccolta Les nouvelles enquêtes de Maigret, presso Gallimard, quinta di 9 inchieste della prima serie.
In italiano il racconto è uscito la prima volta per Mondadori nel 1954/55, in due puntate nella collana "I Capolavori Dei Gialli Mondadori" (nn° 5 e 6); quindi nel 1962, nella raccolta Maigret in Rue Pigalle[1], traduzione di Elena Cantini, collana “Romanzi di Simenon” (n° 185) e nel 1968 nella stessa raccolta ma in due volumi della collana “Le inchieste del commissario Maigret” (n° 53); quindi dal 1973 nella collana "Oscar" (n° 476). Nel 1976 è stato incluso nella raccolta Delitti in treno, della collana “Omnibus gialli”, con introduzione di Marco Polillo. È stato poi incluso nel 2012 nella raccolta Rue Pigalle e altri racconti, nella traduzione di Annamaria Carenzi Vailly per Adelphi (parte della collana "gli Adelphi", al n° 424).
Il racconto è stato adattato due volte in televisione:
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