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accademica e scrittrice italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Itala Vivan (Udine, 6 febbraio 1936) è una saggista e africanista italiana.
Itala Vivan, docente ordinario già alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Milano, è una delle massime esperte italiane di letteratura africana e una studiosa della produzione culturale dell'Africa e in particolare del Sudafrica. Si è formata come comparatista nelle università statunitensi, e quindi nel settore degli studi postcoloniali e culturali, analizzando le società e le culture nella transizione dalla situazione coloniale a quella postcoloniale e osservando la condizione femminile e la vicenda della schiavitù moderna figlia degli imperi europei.
Si è formata in Italia e negli Stati Uniti, per poi laurearsi nel 1959 in Lingue e Letterature straniere all'Università Cattolica di Milano: ha conseguito quindi il dottorato in studi comparati alla Rutgers University nel New Jersey che ha frequentato grazie a una borsa Fulbright. Tra il 1971 e il 1975 è stata attaché presso l'Istituto Italiano di Cultura di Londra. Docente di Letteratura inglese prima all'Università di Bari (1975-1979), poi all'Università di Verona e all'Università di Udine, è stata infine docente ordinario alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università degli Studi di Milano (1990-2005) dove ha insegnato studi culturali e postcoloniali. Tra il 1980 e il 1983 è stata visiting professor alla Columbia University di New York nel dipartimento di studi comparati[1].
Itala Vivan è una studiosa e ricercatrice che contribuisce agli studi postcoloniali e agli studi culturali. Partendo dalla letteratura e dalla storia con un approccio comparativo, multidisciplinare e fortemente internazionale, i suoi studi spaziano sulle arti visive, i musei culturali, la cultura contemporanea in generale e la storia e evoluzione sociale del Sudafrica.
Attraverso un intenso lavoro di pubblicazione, Itala Vivan ha svolto un ruolo centrale in Italia nel far conoscere le letterature africane contemporanee. Ha curato la pubblicazione di romanzi e di raccolte di racconti per le case editrici Giunti, Feltrinelli, Adelphi, Baldini Castoldi Dalai. Ha fondato e diretto la collana di letterature africane e caraibiche Il lato dell'ombra per la casa editrice Edizioni Lavoro[2]. Ha avuto un ruolo attivo nel promuovere la partecipazione di scrittori africani al Festivaletteratura di Mantova[3]. Ha studiato, e tuttora studia, gli esiti letterari dei nuovi scrittori italiani di origine africana. Tra gli autori curati da Itala Vivan vi sono Wole Soyinka, Nadine Gordimer,Chinua Achebe, Nagib Mahfuz, Olive Schreiner, Elsa Joubert, Buchi Emecheta, Pepetela, Mia Couto, Thomas Mofolo, Richard Rive, Tahar Ben Jelloun, Sipho Sepamla, Zoe Wicomb, Bessie Head, Amadou Hampâté Bâ, Amos Tutuola, Rose Zwi, Ken Saro-Wiwa, Nuruddin Farah, Driss Chraïbi, Ken Saro-Wiwa, André Brink, Peter Abrahams, Arthur Maimane, Lisandro Otero, Abdelkébir Khatibi, Abdlewahab Meddeb, Rachid Boudjedra, Cyprian Ekwensi, Jean Jacques Alexis, Jacques Roumain, Maryse Condé, Sony Labou Tansi, ecc..
Grazie alla sua partecipazione a convegni e conferenze e all'organizzazione di eventi, nonché alla collaborazione con quotidiani e riviste tra i quali Rinascita, Paese Sera, Linea d'ombra, L'Unità[4],e varie altre, ha avuto un ruolo importante anche nel far conoscere a un ampio pubblico la cultura africana contemporanea.
Itala Vivan ha diretto la rivista "Culture", del dipartimento di Lingue e Culture Contemporanee della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Milano, ed è stata direttore scientifico della Biblioteca "Enrica Collotti Pischel" della Facoltà di Scienze Politiche di Milano contribuendo in modo molto significativo ad arricchire i fondi dell'istituto con pubblicazioni e riviste legate all'Africa e agli studi postcoloniali[5]. È stata quindi direttore scientifico della Biblioteca della Scuola di Mediazione Interculturale dell'Università degli Studi di Milano (sede di Sesto S.Giovanni). Oggi fa parte della redazione della rivista Storia delle donne pubblicata online dall'Università degli Studi di Firenze e del comitato scientifico di "Scritture migranti" e varie altre riviste accademiche.
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