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Ismelia carinata (Schousb.) e Sch.Bip., 1844 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Mediterranean clade) e sottotribù Glebionidinae. Ismelia carinata è anche l'unica specie del genere Ismelia Cass., 1826.[1][2][3][4]
Ismelia carinata | |
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Ismelia carinata | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Anthemideae |
clade | Mediterranean clade |
Sottotribù | Glebionidinae |
Genere | Ismelia Cass., 1826 |
Specie | I. carinata |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Anthemideae |
Genere | Ismelia |
Specie | I. carinata |
Nomenclatura binomiale | |
Ismelia carinata (Schousb.) e Sch.Bip., 1844 |
L'etimologia del nome generico (Ismelia) è sconosciuto. Cassini spesso pubblicava nomi senza spiegazioni. "Ismelia" è un toponimo in Egitto, altro non si sa.[5] L'epiteto specifico ( carinata) deriva dal latino "carina" (= chiglia o carena delle barche).[6]
Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Peder Kofod Anker Schousboe (1766-1832) e Carl Heinrich Schultz (1805-1867) nella pubblicazione " Histoire Naturelle des Iles Canaries, ...Tome troisieme [Botanique] pt. 2. Phytographia Canariensis. Paris" ( Hist. Nat. Iles Canaries (Phytogr.). 3(2): 271) del 1844.[7] Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781-1832) nella pubblicazione " Dictionnaire des Sciences Naturelles, dans lequel on traite méthodiquement des différens êtres de la nature, considérés soit en eux-mêmes, d'aprés l'état actuel de nos connoissances, soit relativement à l'utilité quén peuvent retirer la médecine, l'agriculture, le commerce et les arts. Strasbourg. Edition 2" ( Dict. Sci. Nat., ed. 2. [F. Cuvier] 41: 40 ) del 1826.[8]
Portamento. La specie di questa voce è erbacea con un ciclo biologico annuale. L'indumento è assente o è formato da peli di tipo basifissi.[9][10][11][12][13][14]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa distalmente. Altezza media: 10-30 cm.
Foglie. Le foglie, in maggioranza cauline, sessili (abbraccianti il fusto) o picciolate, sono disposte in modo alterno ed hanno una lamina del tipo 2-pennatosetta-lobata con margini finali solitamente dentati, raramente interi. Il contorno della lamina è obovato o oblungo. Le facce sono glabre. Dimensione delle foglie: 25–50 × 15–30 mm.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini solitari o 2-3 raccolti in modo corimboso lasso. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato radiato. I capolini sono formati da un involucro, con forme da meniscoidi a emisferiche, composto da 20-30 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, con forme da ovate o obovate a lanceolate-deltate o lanceolate e più o meno carenate, a consistenza erbacea, ampiamente ialine sui margini e con canali resiniferi, sono disposte in modo più o meno embricato su 2-4 serie. Il ricettacolo, convesso, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori. Diametro dell'involucro: 12-25 mm,
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. In alcune specie è presente un certo dimorfismo tra gli acheni dei fiori ligulati esterni (forme trigone con 3 ali) e quelli tubulosi del disco centrale (sono piatti lateralmente con 1-2 ali). L'apice è arrotondato marginalmente o con una piccola corona. Il pericarpo è privo di cellule mucillaginifere e sacche di resina.
Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[10][11]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
La specie di questa voce è distribuita in Marocco. Altrove è aliena introdotta.[3]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][12][13]
Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Ismelia (insieme alla sottotribù Glebionidinae) è incluso nel Mediterranean clade.[4].
All'interno della sottotribù Ismelia fa parte del gruppo originale (insieme ai generi Argyranthemum, Glebionis e Heteranthemis) delle Glebionidinae caratterizzato da un certo dimorfismo tra gli acheni dei fiori ligulati esterni e quelli tubulosi del disco centrale.
I caratteri distintivi della specie Ismelia carinata sono:[13]
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18.[13]
In base all'"orologio molecolare", questa specie ha iniziato a divergere circa 0,5 milioni di anni fa.[19]
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]
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