Io sono ancora qui

film del 2024 diretto da Walter Salles Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Io sono ancora qui

Io sono ancora qui (Ainda estou aqui) è un film del 2024 diretto da Walter Salles, tratto dal libro di memorie del 2015 Sono ancora qui (La Nuova Frontiera, 2025) di Marcelo Rubens Paiva, sulla scomparsa di suo padre Rubens Paiva, desaparecido durante la dittatura militare brasiliana. Fernanda Torres interpreta Eunice Facciolla, moglie di Rubens, nel corso del suo impegno decennale per far emergere la verità.

Fatti in breve Titolo originale, Lingua originale ...
Io sono ancora qui
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Eunice Facciolla (Fernanda Torres), in una scena del film
Titolo originaleAinda estou aqui
Lingua originaleportoghese
Paese di produzioneBrasile, Francia
Anno2024
Durata137 min
Rapporto1,66:1
Generestorico, drammatico, biografico
RegiaWalter Salles
SoggettoSono ancora qui di Marcelo Rubens Paiva
SceneggiaturaMurilo Hauser, Heitor Lorega
ProduttoreMaria Carlota Bruno, Rodrigo Teixeira, Martine de Clermont-Tonnerre
Produttore esecutivoGuilherme Terra, Thierry de Clermont-Tonnerre, Lourenço Sant’Anna, Renata Brandão, Juliana Capelini, David Taghioff, Masha Magonova
Casa di produzioneVideo Filmes, RT Features, MACT Productions, Arte France Cinéma, Conspiração, Globoplay
Distribuzione in italianoBiM Distribuzione
FotografiaAdrian Teijido
MontaggioAffonso Gonçalves
Effetti specialiCláudio Peralta
MusicheWarren Ellis
ScenografiaCarlos Conti
CostumiCláudia Kopke
TruccoMarisa Amenta, Luigi Rocchetti
Interpreti e personaggi
  • Fernanda Torres: Eunice Facciolla Paiva
  • Fernanda Montenegro: Eunice Facciolla Paiva nel 2014
  • Selton Mello: Rubens Paiva
  • Valentina Herszage: Veroca Paiva nel 1971
  • Maria Manoella: Veroca Paiva nel 2014
  • Luiza Kosovski: Maria Eliana Paiva nel 1971
  • Marjorie Estiano: Maria Eliana Paiva nel 2014
  • Bárbara Luz: Ana Lúcia "Nalu" Paiva nel 1971
  • Gabriela Carneiro da Cunha: Ana Lúcia "Nalu" Paiva nel 2014
  • Cora Mora: Maria Beatriz Paiva nel 1971
  • Olívia Torres: Maria Beatriz Paiva nel 2014
  • Guilherme Silveira: Marcelo Rubens Paiva nel 1971
  • Antonio Saboia: Marcelo nel Rubens Paiva 2014
  • Pri Helena: Maria José "Zezé"
  • Dan Stulbach: "Baby" Bocaiúva
  • Thelmo Fernandes: Lino Machado
  • Humberto Carrão: Félix
  • Maeve Jinkings: Dalva Gasparian
  • Camila Márdila: Dalal Achcar
  • Carla Ribas: Martha
  • Daniel Dantas: Raul Ryff
  • Charles Fricks: Fernando Gasparian
  • Maitê Padilha: Cristina
  • Helena Albergaria: Beatriz Ryff
  • Marcelo Várzea: Ritor
  • Caio Horowicz: Ricardo "Pimpão" Gomes
  • Luana Nastas: Helena Gasparian
  • Isadora Ruppert: Laura Gasparian
  • Luiz Bertazzo: dottor Schneider
  • Augusto Trainotti: Soldato DOI CODI
Doppiatori italiani
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È il film più personale di Walter Salles, che da bambino aveva conosciuto bene la famiglia Paiva, essendo stato loro vicino di casa. [1]

Il film ha richiamato oltre 3 milioni di spettatori in patria, diventando il film brasiliano di maggior successo al botteghino locale dalla pandemia di COVID-19 e scalzando Central do Brasil come miglior incasso di Salles. Fernanda Torres ha ricevuto diversi riconoscimenti per la sua interpretazione, tra cui il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico, diventando la prima attrice brasiliana a vincere il premio.[2] È stata inoltre candidata all'Oscar alla miglior attrice ai premi Oscar 2025, mentre il film è stato candidato come miglior film e miglior film straniero.

Trama

Riepilogo
Prospettiva

Nel 1971 l'ex deputato del PTB Rubens Paiva vive con sua moglie Eunice Facciolla e i cinque figli a Rio de Janeiro, dopo che il colpo di Stato di sei anni prima ha segnato la fine della sua vita politica. Eunice teme per l'incolumità della sua figlia maggiore Veroca, che partecipa attivamente ai movimenti studenteschi contro la dittatura militare. Non sa che il marito finanzia gli oppositori del regime. Un giorno, Rubens viene prelevato dalle autorità per un interrogatorio e non fa più ritorno. Eunice e la figlia Eliana vengono anch'esse portate in caserma, per poi essere rilasciate dopo qualche giorno. La donna comincia allora la sua battaglia solitaria per conoscere la verità, cercando allo stesso tempo di mantenere unita la propria famiglia nonostante le difficoltà economiche. Si trasferisce con i figli a San Paolo, riprende gli studi universitari lasciati in sospeso, e dopo aver finalmente fatto luce sulla sorte del marito, morto a causa delle torture, diventa un'attivista per i diritti umani. Il destino le riserverà altre due terribili prove: un gravissimo incidente che nel 1979 subisce Marcelo, il suo unico figlio maschio, costretto quindi all'uso della sedia a rotelle; e la malattia di Alzheimer che negli anni 90 subdolamente inizierà ad affliggere lei, proprio lei che ha cercato di mantenere viva la memoria del marito e delle altre vittime della dittatura. Diversi anni dopo, nel 2014, durante una riunione familiare, Eunice, nonostante la patologia sia giunta a uno stadio avanzato tale da averle annebbiato quasi del tutto la mente, si illuminerà all'improvviso guardando per caso in televisione un servizio dedicato al marito; poserà quindi, con un volto sorprendentemente espressivo, per una foto di gruppo insieme ai parenti.

Distribuzione

Il film è stato presentato in anteprima alla 81ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il 1º settembre 2024.[3] Ha avuto una distribuzione limitata nelle sale cinematografiche di Salvador dal 19 al 25 settembre seguente,[4] venendo poi distribuito ufficialmente a livello nazionale dalla Sony a partire dal 7 novembre.[5][6] È stato distribuito nelle sale cinematografiche francesi da StudioCanal a partire dal 15 gennaio 2025 [7], e in quelle italiane da BiM Distribuzione a partire dal 30 gennaio 2025.[8]

Accoglienza

Riepilogo
Prospettiva

Incassi

Il film è stato un successo al botteghino, incassando poco più di 103,1 milioni di real in Brasile[6] (una cifra pari a 18 milioni di dollari[9]) e poco più di 9,2 milioni di dollari nel resto del mondo, per un totale di 27268407 $.[9] In Italia ha incassato 1048306 .[10]

Brasile

Il primo giorno, il film è stato visto da 50 mila spettatori, incassando 1,1 milioni di real.[11] Al termine del suo primo fine settimana di programmazione, nonostante fosse stato oggetto di un boicottaggio da parte della destra,[12][13] si è classificato 1º al botteghino brasiliano con 358 mila spettatori e 8,6 milioni di real d'incasso, battendo i 6,6 milioni di Venom: The Last Dance alla sua terza settimana.[14]

Ha mantenuto la propria posizione nel secondo fine settimana, superando il milione di spettatori e i 23 milioni e mezzo d'incasso,[15][16] così come in quello seguente, arrivando a 38,7 milioni d'incasso e 1,8 milioni di spettatori senza venire scalzato da nuove uscite come i blockbuster di Hollywood Wicked e Il gladiatore 2.[17][18] È diventato così il maggiore incasso al botteghino brasiliano della carriera di Walter Salles, superando i 1,6 milioni di spettatori del precedente Central do Brasil (1998).[5][19] La settimana seguente, è diventato il miglior incasso post-pandemico in Brasile per un film brasiliano, con 47 milioni e mezzo di real e 2,22 milioni di spettatori,[5][20] cedendo poi la propria posizione al cartone animato Disney Oceania 2 al termine del suo quarto fine settimana di programmazione.[21]

Dopo la vittoria di Fernanda Torres ai Golden Globe 2025, gli incassi del film, a due mesi dall'uscita, hanno registrato un incremento del 240%, superando i tre milioni di spettatori e i 72,6 milioni di real d'incasso.[6]

Il film è risultato il 5º miglior incasso dell'anno in Brasile, dietro ad Inside Out 2 (con 444 milioni di real), Deadpool & Wolverine (157 milioni), Cattivissimo me 4 (152,1 milioni) e Oceania 2 (145,7 milioni).[22]

Critica

Il film ha riscosso un'ottima critica: su Rotten Tomatoes il 97% dei 160 critici esprime un giudizio positivo, con un voto medio di 8.3/10;[23] su Metacritic il voto medio ponderato di 40 critici è 84/100.[24]

Riconoscimenti

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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