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organizzazione internazionale dei partiti socialisti Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Internazionale Socialista è un'unione mondiale di partiti politici d'ispirazione socialdemocratica e socialista, costituita nella presente forma nel 1951 a Francoforte sul Meno. Viene considerata l'erede della Seconda Internazionale formatasi nel 1889 a Parigi e scioltasi all'inizio della prima guerra mondiale.
Internazionale Socialista | |
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(EN) Socialist International | |
Presidente | Pedro Sánchez |
Segretario | Benedicta Lasi |
Stato | Internazionale |
Sede | Londra |
Abbreviazione | SI |
Fondazione | 3 giugno 1951 |
Ideologia | Socialismo[1] Socialdemocrazia[1] Socialismo democratico[1] Laburismo[1] Correnti interne: · Revisionismo del marxismo · Marxismo · Riformismo |
Collocazione | Centro-sinistra/Sinistra |
Organizzazione giovanile | International Union of Socialist Youth |
Iscritti | 153 |
Sito web | socialistinternational.org |
Attualmente, l'Internazionale Socialista è un'organizzazione che comprende oltre 150 partiti di tutto il mondo. Ogni quattro anni si svolge il suo congresso, mentre il suo consiglio si riunisce due volte l'anno. La segreteria e gli uffici centrali si trovano a Londra. La sua organizzazione giovanile si chiama IUSY.
Dopo lo scioglimento a causa del supporto delle dirigenze dei principali partiti socialisti europei alla prima guerra mondiale (i gruppi parlamentari tedesco, austriaco, francese e inglese votarono i rispettivi crediti di guerra), l'Internazionale Socialista si ricostituì dopo la seconda guerra mondiale (1947) a Zurigo (vi aderiscono la socialdemocrazia italiana, il laburismo inglese, ecc.).
Anti-sovietica e filo-occidentale, non accolse per un certo periodo, caso unico nei Paesi occidentali, il Partito Socialista Italiano, che negli anni cinquanta era troppo legato al Partito Comunista Italiano, cosicché per lungo tempo l'unico referente italiano della IS fu il Partito Socialista Democratico Italiano di Giuseppe Saragat. Successivamente vi entrarono anche, dal 1969, il PSI stesso e, nel settembre 1992, con il beneplacito del PSI di Bettino Craxi e del PSDI di Antonio Cariglia[2], il PDS (poi DS); con la confluenza di quest'ultimo nel Partito Democratico, il PSI rifondato nel 2007 rimane l'unico membro italiano dell'Internazionale. Ne fa parte anche il Partito dei Socialisti e dei Democratici della Repubblica di San Marino.
Va ricordato che, in opposizione alla Seconda Internazionale socialista, venne fondata a Mosca nel 1919, la Terza Internazionale (Comintern) per organizzare, sulla base dell'esperienza sovietica, la rivoluzione proletaria mondiale.
Fra le figure di maggior spicco nella storia dell'Internazionale Socialista vi fu il leader del Partito Socialdemocratico di Germania (SPD) Willy Brandt (1913 - 1992), Cancelliere della Germania e premio Nobel per la pace 1971, che ne è stato presidente e figura carismatica dal 1976 al 1992. Tra gli anni '80 e '90 ha lungamente ricoperto la vice presidenza dell'Internazionale il leader socialista italiano Bettino Craxi, mentre nel 2003 e nel 2008 il deputato italiano Massimo D'Alema (DS-PD) ne è stato eletto vicepresidente.
Per molto tempo, l'internazionale socialista è rimasta lontana dall'America Latina, considerando la regione come una zona di influenza degli Stati Uniti. Ad esempio, non denuncia il colpo di Stato contro il presidente socialista Jacobo Arbenz in Guatemala nel 1954 o l'invasione della Repubblica Dominicana da parte degli Stati Uniti nel 1964. Solo con il colpo di stato del 1973 in Cile abbiamo scoperto "un mondo che non conoscevamo", spiega Antoine Blanca, diplomatico del Partito Socialista francese. Secondo lui, la solidarietà con la sinistra cilena è stata "la prima sfida degna del nome, nei confronti di Washington, di un'Internazionale che, fino ad allora, aveva fatto di tutto per apparire soggetta alla strategia americana e alla NATO". Successivamente, in particolare sotto la guida di François Mitterrand, l'I.S. sostiene i sandinisti in Nicaragua e i movimenti armati in El Salvador, Guatemala e Honduras nella loro lotta contro le dittature sostenute dagli Stati Uniti[3].
Negli anni '90 vi hanno aderito partiti non socialisti che hanno preso atto del potere economico dei paesi europei governati o da governare dai loro partner oltreoceano e hanno calcolato i vantaggi che potevano trarne. Durante questo periodo, "l'internazionale socialista lavora in modo clientelare; alcuni partiti vengono qui a contatto con gli europei come se fossero nell'alta società", dice Porfirio Muñoz Ledo, uno dei rappresentanti del Partito della Rivoluzione Democratica Messicana presso l'IS. Secondo Il mondo diplomatico, ospita "l'Unione civica radicale argentina molto centrista (UCR); il Partito Rivoluzionario Istituzionale messicano (PRI), che per settant'anni non è stato molto democraticamente al potere; il Partito Liberale Colombiano - sotto i cui governi è stata sterminata la formazione di sinistra dell'Unione patriottica (1986-1990) - ha introdotto il modello neoliberale (1990-1994) e al quale, fino al 2002, apparterrà Alvaro Uribe". Nel decennio successivo, molti partiti di sinistra al potere (in Brasile, Venezuela, Bolivia, Nicaragua, Ecuador ed El Salvador) preferirono mantenere le distanze dalla IS[3].
Presidente | Stato | Inizio mandato | Fine mandato |
Morgan Walter Phillips | Regno Unito | 1951 | 1957 |
Alsing Andersen | Danimarca | 1957 | 1963 |
Erich Ollenhauer | Germania | 1963 | 1963 |
Bruno Pittermann | Austria | 1964 | 1976 |
Willy Brandt | Germania | 1976 | 1992 |
Pierre Mauroy | Francia | 1992 | 1999 |
António Guterres | Portogallo | 1999 | 2005 |
George Papandreou | Grecia | 2005 | 2022 |
Pedro Sánchez | Spagna | 2022 | In carica |
Segretario | Stato | Inizio mandato | Fine mandato |
Julius Braunthal | Austria | 1951 | 1956 |
Bjarne Braatoy | Norvegia | 1956 | 1957 |
Albert Carthy | Regno Unito | 1957 | 1969 |
Hans Janitschek | Austria | 1969 | 1976 |
Bernt Carlsson | Svezia | 1976 | 1983 |
Pentti Väänänen | Finlandia | 1983 | 1989 |
Luis Ayala | Cile | 1989 | 2022 |
Benedicta Lasi | Ghana | 2022 | in carica |
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