Huarpea andina Cabrera, 1951 è una pianta della famiglia delle Asteraceae, endemica dell'Argentina. È l'unica specie del genere Huarpea Cabrera, 1851.[1][2][3]

Descrizione

Le specie di questa voce sono piante annuali o perenni con portamenti erbacei o subarbustivi (altezza 5 cm). Possono essere presenti delle spine ascellari fascicolate.[4][5][6][7][8]

In genere sono presenti sia foglie basali che cauline. Le foglie lungo il caule sono sessili e a disposizione alternata. Quelle basali spesso possono formano delle subrosette. La forma delle lamine è lineare-intera con apici spinosi. La superficie, con forme revolute, ha una nervatura. Le stipole sono assenti.

Le infiorescenze sono composte da capolini, sessili, terminali solitari. I capolini, eterogami, sono formati da un involucro a forma cilindrico-campanulata composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori (normalmente sono 6 fiori). Le brattee disposte in quattro serie in modo embricato sono di vario tipo sia spinose che prive di spine, a consistenza fogliacea oppure membranosa con bordi variamente dentati, fimbriati o lacerati. Il ricettacolo, a forma piatta in genere è ricoperto da pagliette (raramente è nudo).

I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi) e fertili. I fiori periferici sono 5 e sono bisessuali; quello centrale è maschile.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[9]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla ha un breve tubo con lobi finali. La corolla è pseudobilabiata (un lobo libero e 4 concresciuti). I fiore centrale è tubuloso. Il colore è bianco.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, glabri o papillosi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere in genere hanno una forma ottusa o brevemente sagittata e appendice intera. Il polline normalmente è tricolporato a forma sferica o schiacciata ai poli.
  • Gineceo: lo stilo è filiforme bilobato, liscio sotto la biforcazione; gli stigmi sono divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. L'ovulo è unico e anatropo.

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio in genere è cilindrica o spiraleggiante; la superficie è densamente villosa. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente; la superficie è irsuta o glabra. I pappi, formati da una serie di setole piumose decidue o persistenti (il fiore centrale può essere privo di pappo, sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

La distribuzione delle specie di questo gruppo è esclusivamente sudamericano nelle Ande; dal Venezuela alla Patagonia in Argentina e dal Cile verso est in Brasile.

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[10], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[12]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie. La sottofamiglia Barnadesioideae, con la sua sola tribù Barnadesieae, è una di queste.[1][8][13]

Filogenesi

La sottofamiglia Barnadesioideae solo recentemente, in base a studi filogenetici di tipo molecolare (tutte le Asteraceae - eccetto le Barnadesioideae - hanno una particolare inversione in una data porzione del DNA), è stata elevata di rango tassonomico (prima era posizionata a livello subtribale all'interno della tribù Mutisieae). Nell'ambito della famiglia il gruppo Barnadesioideae, da un punto di vista filogenetico, è in posizione "basale", ossia forma un "gruppo fratello" con il resto della famiglia. Le sue specie sono caratterizzata morfologicamente dalla presenza di spine ascellari ai nodi.[7] Il genere Huarpea, nell'ambito della tribù, fa parte del clade comprendente il genere Barnadesia.[14]

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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