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regista tedesco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Harald Reinl (Bad Ischl, 8 luglio 1908 – Puerto de la Cruz, 9 ottobre 1986) è stato un regista tedesco.
La sua produzione registica comprende più di 60 titoli. Con i suoi adattamenti di Edgar Wallace e Karl May, Reinl è diventato uno dei registi di maggior successo del cinema tedesco degli anni '60: solo con i quattro film di Karl May realizzati tra il 1962 e il 1965, Reinl ha raggiunto 32 milioni di spettatori.
Cineasta di talento, con un tocco artigianale e un senso quasi infallibile del gusto del pubblico, che ha sempre assecondato, Reinl è diventato uno dei registi di maggior successo del cinema tedesco occidentale del dopoguerra. Anche se il suo orientamento è sempre stato commerciale e raramente ha creato qualcosa di artisticamente significativo, i suoi film hanno lasciato il segno nei generi più diversi del panorama cinematografico in lingua tedesca.[1]
Reinl, di origine austriaca, figlio del noto alpinista Hans Reinl, laureato in giurisprudenza, entrò nel mondo del cinema nel 1930 come comparsa in alcune pellicole girate da Arnold Fanck, pioniere del film di montagna, grazie alle sue qualità di sciatore provetto. In seguito divenne assistente di Leni Riefenstahl, con la quale lavorò, tra gli altri, al controverso film Terra bassa (Tiefland). Dopo aver girato da regista alcuni cortometraggi aventi come soggetto la montagna, nel 1949 realizzò il primo lungometraggio, Bergkristall, uscito tre anni più tardi anche in Italia con il titolo Caino!.
Durante la sua carriera di regista, si dedicò in particolar modo a film e documentari di ambiente alpino, in grado di coinvolgere il pubblico nella magnificenza della natura. Negli anni sessanta ebbero grande successo in Germania i suoi film basati sulla figura dell'apache Winnetou, tratti dai romanzi di Karl May. Queste pellicole resero il protagonista Pierre Brice uno degli attori più famosi di quel tempo in Germania e Austria.
Reinl, sul piano privato, è stato sposato dal 1946 al 1950 con Corinna Frank e dal 1954 al 1968 con l'attrice Karin Dor. Dal 1967 ha collaborato stabilmente con il produttore tedesco Artur Brauner. Nel 1969 produsse il film-documentario principale della sua carriera dal titolo Gli extraterrestri torneranno, basato su testi del saggista Erich von Däniken. Una tragica fine lo colse a casa di amici a Tenerife, quando venne pugnalato a morte durante i preparativi del film Attila. L'omicida fu la sua terza moglie, l'attrice ceca Daniela Maria Delis, sofferente di alcolismo.
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