Loading AI tools
genere di insetti Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Halobates Eschscholtz, 1822 è un genere di insetti della famiglia Gerridae, noti come insetti pattinatori marini.[1][2]
È l'unico genere di insetti presente, con 5 specie, in mare aperto: queste specie conducono l'intera esistenza nelle acque degli oceani a distanza di centinaia di miglia dalla terraferma; un'altra quarantina di specie è stata descritta in acque costiere riparate. Tutte le specie vivono esclusivamente sull'interfaccia aria-mare, come parte della comunità del neuston.
Halobates | |
---|---|
Halobates sp. | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Exopterygota |
Subcoorte | Neoptera |
Superordine | Paraneoptera |
Sezione | Rhynchotoidea |
Ordine | Rhynchota |
Sottordine | Heteroptera |
Infraordine | Gerromorpha |
Superfamiglia | Gerroidea |
Famiglia | Gerridae |
Sottofamiglia | Halobatinae Bianchi, 1896 |
Genere | Halobates Eschscholtz, 1822 |
Nomi comuni | |
Insetti pattinatori marini | |
Specie | |
vedi testo |
Sono insetti di piccole dimensioni, di colore grigio-argenteo, lunghi appena 3,5–6 mm.
Come gli altri membri della famiglia Gerridae, possiedono antenne a 4 articoli, e occhi composti globulari.
L'addome è corto e compresso in rapporto al torace.
A differenza di altri gerridi, sono privi di ali in tutte le fasi del loro ciclo vitale.
Le zampe anteriori sono piuttosto tozze ed utilizzate principalmente per afferrare le prede; le gambe centrali sono le più lunghe, sino a 1,5 cm o più, e portano una frangia di lunghi peli sulla tibia e sul primo tarso; esse garantiscono la maggiore forza propulsiva nella locomozione, mentre la zampe posteriori, anch'esse molto lunghe, hanno prevalentemente funzione direzionale.[1]
La maggior parte delle specie note si trova nella fascia tropicale dell'oceano Pacifico, dell'oceano Atlantico e dell'oceano Indiano, in aree costiere associate con mangrovie o altre piante marine[3]; sono note anche specie (H. acherontis) che vivono in acque fluviali, lontano dagli estuari[4]; molte sono endemismi ristretti ad una sola isola o a un gruppo di isole. Le 5 specie pelagiche (H. micans, H. germanus, H. sericeus, H. splendens e H. sobrinus) sono tutte esclusive dell'oceano Pacifico, con l'eccezione di H. micans, che è presente sia nell'oceano Indiano che nell'Atlantico.[1] Sebbene esistano specie di Halobates sia nell'Atlantico che nel mar Rosso, il genere non è attualmente presente nel mar Mediterraneo. Una specie fossile, Halobates ruffoi, ritrovata nel deposito di Pesciara di Bolca, in provincia di Verona, testimonia che in passato il genere fosse presente anche in quest'area.[5][6]
Sono voraci predatori; le prede principali delle specie costiere sono rappresentate da insetti terrestri caduti in acqua, mentre le specie oceaniche si nutrono prevalentemente di plancton.[7][8]
Le specie costiere depongono le loro uova su rocce immerse vicino alla costa, mentre le specie oceaniche utilizzano qualsiasi oggetto galleggiante come piume di uccelli, pezzi di legno, ed anche grumi di catrame e pezzi di plastica. Una recente ricerca ha dimostrato che essi hanno imparato a sfruttare l'enorme massa di rifiuti plastici presente nel Pacific Trash Vortex come nuove superfici per depositare le uova, col risultato di una maggiore concentrazione di uova nelle acque del vortice subtropicale del Nord Pacifico, una corrente oceanica a forma di vortice circolare localizzato tra l'equatore e il 50° di latitudine Nord.[9]
Tra i principali predatori di questi insetti vi sono alcune specie di uccelli della famiglia Hydrobatidae[10] e la tartaruga Caretta caretta[11].
Il genere fu descritto per la prima volta da Johann Friedrich von Eschscholtz, un medico estone che prese parte, tra il 1815 e il 1818, a una spedizione russa a bordo dell'incrociatore Rurik, raccogliendo tre specie (H. micans, H. sericeus e H. flaviventris) su cui si basò la descrizione formale del genere nel 1822.[7][12]
Nel 1883 Francis Buchanan White pubblicò una ampia monografia sul genere elencando 11 specie, tra cui 6 nuove specie raccolte durante la spedizione oceanografica dell'H.M.S. Challenger (1873–1876).[13]
Il numero delle specie note crebbe negli anni successivi, e attualmente (2013) il genere comprende le seguenti specie viventi:[14]
Una specie fossile, Halobates ruffoi, risalente all'Eocene (circa 45 milioni di anni fa) è stata rinvenuta nel deposito fossile di Pesciara di Bolca, in provincia di Verona.[5]
Tra i generi filogeneticamente più prossimi ad Halobates vi sono Austrobates e Asclepios.[7]
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.