Governo Depretis VII

24º Governo del Regno d'Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Governo Depretis VII

Il governo Depretis VII è stato il ventiquattresimo esecutivo del Regno d'Italia, il settimo guidato da Agostino Depretis.

Fatti in breve Stato, Presidente del Consiglio ...
Governo Depretis VII
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Stato Italia
Presidente del ConsiglioAgostino Depretis
(Sinistra storica)
CoalizioneSinistra storica

Appoggio esterno:
Destra storica

LegislaturaXV, XVI
Giuramento29 giugno 1885
Dimissioni8 febbraio 1887 (respinte)
4 aprile 1887
Governo successivoDepretis VIII
4 aprile 1887
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Esso, nato in seguito alle dimissioni del governo precedente, è stato in carica dal 29 giugno 1885 al 4 aprile 1887, per un totale di 644 giorni, cioè 1 anno 9 mesi e 6 giorni.

Compagine di governo

Riepilogo
Prospettiva

Appartenenza politica

Ulteriori informazioni Partito, Presidente ...
Partito Presidente Ministri Totale
Sinistra storica 1 7 8
Indipendente (politica)[1] - 3 3
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Con l’appoggio esterno, saltuario, della Destra storica.

Situazione parlamentare

NOTA: Ai tempi del Regno d'Italia, poiché secondo lo Statuto Albertino il governo rispondeva nei fatti al solo Re, la fiducia parlamentare in senso moderno non era obbligatoria (ed in tal senso vari sono stati i casi di formazione di un governo palesemente privo di tale supporto). La prassi di determinare la sopravvivenza dell’esecutivo in base al supporto parlamentare, dunque, si è andata sviluppando solo successivamente, specie con l’ascesa dei partiti di massa e con l’introduzione del sistema proporzionale, in tempi molto più tardi rispetto all’unità, ed ufficialmente solo con la Costituzione della Repubblica Italiana. Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo, l’eventuale supporto che questo avrebbe o ha ottenuto.

Fino al 10 giugno 1886 (XV legislatura):

Ulteriori informazioni Camera, Collocazione ...
Camera Collocazione Partiti Seggi
Camera dei deputati[2] MaggioranzaDEM (289), IND (9)
298 / 508
Appoggio esternoPLC (147)
147 / 508
OpposizioneER/DEM-D. (62)[3], PSRI (1)
63 / 508
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Dal 10 giugno 1886 (XVI legislatura):

Ulteriori informazioni Camera, Collocazione ...
Camera Collocazione Partiti Seggi
Camera dei deputati[2] MaggioranzaDEM (292)
292 / 508
Appoggio esternoPLC (145)
145 / 508
OpposizioneER/DEM-D. (71)[4]
71 / 508
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Composizione

Cronologia

1885

  • 29 giugno - Il governo giura dinnanzi al Re.

1886

  • 11 febbraio - Il Parlamento approva una legge che esprime il divieto di impiegare fanciulli sotto i 9 anni negli opifici, nelle cave e nelle miniere; inoltre il provvedimento impedisce il lavoro notturno quelli inferiori ai 12 anni. La nuova norma tuttavia esclude le piccole industrie, l'artigianato, i lavori agricoli e il domicilio, dove i bambini-lavoratori costituiscono un'altissima percentuale.[7]
  • 22 febbraio - La cosiddetta "Pentarchia" (Zanardelli, Baccarini, Cairoli, Crispi e Nicotera), alcuni esponenti della Destra storica (Sonnino, di Rudinì e Salandra) e Giolitti censurano alla Camera il comportamento di Agostino Magliani, detto "il Ministro dell'allegra finanza", di cui viene critica la politica dispensiosa.[8]
  • 27 aprile - È sciolta la Camera dei Deputati e convocati gli elettori per il 23 e 30 maggio; e il nuovo Parlamento per il 10 giugno.
  • 23-30 maggio: Si svolgono le elezioni politiche: il governo, non dimessosi, vede aumentare la sua base di supporto, avendo la Sinistra storica ottenuto ben oltre la maggioranza dei seggi (292) e la maggioranza assoluta.

1887

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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