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La Forra o Gola di Rio Freddo è un profondo canyon che incide il versante orientale del Monte Cucco, montagna dell'Appennino umbro-marchigiano.[1]
Forra di Rio Freddo | |
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Laghetto con cascata nella parte finale della Gola | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria Marche |
Regioni | Umbria |
Province | Perugia |
Località principali | Costacciaro - Scheggia e Pascelupo - Sigillo - Sassoferrato |
Fiume | Rio Freddo |
Il torrente Rio Freddo nasce nel cuore del Parco del Monte Cucco, nei pressi della Fonte dell’Acqua Fredda. Inizialmente scorre tranquillo in un grande bosco di faggi fino a raggiungere la zona di Passo Porraia. Qui incontra un grande banco di calcare massiccio e si incanala in un canyon lungo circa 3 km e profondo in alcuni punti circa 200m, fino a sfociare nei pressi del paese di Pascelupo.[2]
Gran parte del canyon funge da confine amministrativo tra la regione Umbria (sinistra idrografica) e la regione Marche (destra idrografica).
Le pareti sovrastanti sono costellate di ruderi di antichi monasteri e fortificazioni.
Il più grande e meglio conservato è l’Eremo di San Girolamo, anche conosciuto come Eremo di Monte Cucco, arroccato sulla parete nord della montagna.[3]
Il Rio Freddo fu disceso la prima volta dagli speleologi del CAI di Perugia nell’estate del 1961, che esplorarono la valle alla ricerca di accessi al mondo sotterraneo.
Flora e fauna sono tipiche dell’appennino umbro marchigiano, all’interno dei laghetti del canyon si trovano trote che durante le piene risalgono le varie cascate. Sono presenti bisce dal collare e salamandre.[4]
La Forra di Rio Freddo consente la pratica del torrentismo per via della sua relativa semplicità e viene ogni anno discesa da centinaia di appassionati e da escursionisti accompagnati da guide abilitate.[5]
La gola è divisa in due parti: la prima parte più aperta e naturalistica, è lunga circa 1,8 km e comprende 10 calate su corda, la più alta di 20m. Tra la prima e la seconda parte si trova una radura raggiunta da un sentiero, che funge da via di fuga o ingresso per la sola seconda parte. La seconda parte, più inforrata e imponente, è lunga circa 1,2 km e comprende 8 calate su corda, la più alta di 15m.
La parte finale della gola si può risalire per un tratto senza attrezzature specifiche ed è frequentata per escursioni e fotografia.[6]
Le pareti molto alte e i venti quasi sempre presenti, rendono le pareti della gola molto instabili e soggette a caduta pietre.
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