Giudecca
isola della città di Venezia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La Giudecca (Giudèca in dialetto locale, anticamente Zudèca e Zuèca) è un'isola (o, meglio, un insieme di otto isole collegate tra loro) posta a sud del centro storico di Venezia. Si affaccia sull'omonimo canale della Giudecca, di fronte al sestiere di Dorsoduro, di cui l'isola fa parte dal punto di vista amministrativo[2]. Situata a sud rispetto al resto della città, ne costituisce una zona residenziale piuttosto tranquilla e priva di eccessiva presenza turistica. Alla Giudecca vera e propria (4 142[1] abitanti) si è aggiunta in tempi recenti Sacca Fisola (1 292[1] abitanti), un'isola posta all'estremità occidentale ottenuta bonificando parte della Laguna.
Giudecca | |
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Panorama della Giudecca dal campanile di San Giorgio Maggiore. | |
Geografia fisica | |
Localizzazione | laguna Veneta |
Coordinate | 45°25′30″N 12°19′43″E |
Superficie | 0,59 km² |
Altitudine massima | 1 m s.l.m. |
Geografia politica | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Città metropolitana | Venezia |
Comune | Venezia |
Municipalità | Venezia-Murano-Burano (Venezia Insulare) |
Demografia | |
Abitanti | 4 142 (2 novembre 2021[1]) |
Densità | 7 020,3 ab./km² |
Cartografia | |
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La Giudecca è stata da sempre parte integrante di Venezia e la sua storia è intimamente legata a quella di quest'ultima. Bonificata in epoca relativamente tarda, fu una zona ricca di orti e giardini. Nel Sei-Settecento ospitò l'Accademia dei Nobili, istituto scolastico della Repubblica di Venezia che garantiva l'istruzione ai giovani patrizi meno abbienti[3].
La Giudecca era anticamente conosciuta col nome di Spinalonga, forse per la sua forma allungata a lisca di pesce.
Secondo alcuni, l'attuale toponimo deriva dalla presenza sull'isola del primo quartiere ebraico[4]. Tale origine si rifà anche alla tradizione orale che ha spesso citato l'esistenza nell’isola di due sinagoghe (distrutte nel Settecento)[5], nonché dal presunto ritrovamento alle Zitelle di una pietra con iscrizioni in ebraico[6] della quale pure non esiste sicura prova storica. Questa ipotesi contrasta con un fatto storico noto, e cioè che il ghetto di Venezia fu istituito solo il 29 marzo 1516 a Cannaregio, mentre in precedenza gli ebrei erano liberi di abitare in qualsiasi luogo della città. Va precisato che nel 1515 era stato proposto di relegare gli ebrei proprio alla Giudecca, ma l'ipotesi venne scartata perché a quel tempo sull'isola vi erano acquartieramenti di soldati e questo avrebbe potuto creare incidenti[7].
Un'altra teoria fa derivare il toponimo da zudegà (in veneziano antico "giudicato"), in riferimento alla sentenza con cui, all'inizio del IX secolo, la Repubblica vi concedeva alcuni terreni alle famiglie Barbolani, Flabanici e Caloprini per risarcirle dei danni sofferti durante l'esilio al quale erano state ingiustamente condannate.
Un'ulteriore proposta, infine, avvicina "Giudecca" all'attività dei conciatori di pelle, i quali utilizzavano alcune sostanze vegetali ricavate da sterpami e arbusti. In Veneto e Trentino questi ultimi sono indicati con i vocaboli zuèc, zueccam, zuecchi e simili, mentre in Istria è frequente il toponimo Zudeca in riferimento ad un luogo dove si conciano le pelli. È allora probabile che anche l'isola veneziana tragga il nome dalla presenza di questa attività e/o dall'abbondanza di sterpami utilizzati durante la lavorazione del cuoio[8].
Sulla Giudecca sono presenti molte architetture degne di attenzione.
L'isola è servita da quattro fermate dei vaporetti ACTV: Zitelle, Redentore, Palanca, Sacca Fisola. Le linee che raggiungono l'isola sono la 2 (vaporetto), la 4.1 e la 4.2 (motoscafo), che effettuano tutte le fermate. Durante la notte l'isola è servita dalla linea N, che sostituisce la 2.
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