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villa di Venezia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Giardino Eden Hundertwasser, noto anche come Giardino Eden è una villa con un famoso giardino, a sud dell'isola della Giudecca a Venezia. Prende il nome da un inglese, Frederic Eden, che progettò il giardino nel 1884 e possedette la proprietà per molto tempo. Dal 1927 era di proprietà della principessa Aspasia Manos e di sua figlia, la regina Alessandra di Jugoslavia. Tra il 1979 e il 2000 è stato di proprietà del pittore e architetto austriaco Friedensreich Hundertwasser, che ha lasciato il giardino al naturale suo corso.
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Nel 1884, Frederic Eden, prozio del primo ministro britannico Anthony Eden, e sua moglie Caroline, sorella del progettista di giardini Gertrude Jekyll, acquistarono un'area di sei acri sull'isola veneziana della Giudecca già parte dell'antico giardino Correr. Conteneva un ex annesso del convento delle Suore di Santa Croce. La proprietà fu successivamente ampliata di due acri quando le autorità veneziane ingrandirono l'isola. La coppia creò uno dei più estesi giardini privati di Venezia, un giardino paesaggistico all'inglese, contenente statue, rose e animali. Era frequentato da molte figure del mondo delle arti, tra cui Marcel Proust, Rainer Maria Rilke, Walter Sickert, Henry James, Eleonora Duse ecc.
Il giardino presentava un gran numero di pergolati di salice ricoperti di rose e vaste piantagioni di giglio della Madonna e altri fiori inglesi. Sentieri intorno al giardino erano ricoperti di conchiglie locali. C'erano prati, cortili e una passeggiata fiancheggiata da cipressi. Nel 1903 Eden pubblicò Un giardino a Venezia, un breve libro che descriveva la sua creazione del giardino[1].
Frederic Eden morì nel 1916 e sua moglie Caroline gli sopravvisse fino al 1928. Un anno prima della sua morte, vendette il Giardino Eden alla principessa Aspasia Manos, la vedova del re Alessandro di Grecia che lo ha acquisito grazie al sostegno finanziario del suo amico Sir James Horlick. La Principessa visse nella villa con la figlia Alessandra fino al 1940, quando scoppiò il conflitto greco-italiano. Danneggiata durante la seconda guerra mondiale, la villa fu ricostruita da Aspasia quando tornò la pace. Nel 1945 il Giardino Eden fu designato Monumento Nazionale.
Aspasia visse nella villa fino alla sua morte nel 1972 e il Giardino Eden passò alla figlia Alexandra che tentò di commettere suicidio in questa proprietà.
Nel 1979 Friedensreich Hundertwasser acquistò il Giardino. Hundertwasser ha permesso che le piante da fiore morissero e ha incoraggiato la vegetazione selvaggia. Morto nel 2000 ha lasciato la proprietà alla Fondazione Hundertwasser. Non è aperto al pubblico per espressa volontà dello stesso Hundertwasser per il quale bisognava permettere alla Natura di fare il suo corso[2].
Nel 2020 lo scrittore Lucio Angelini ha attivato una petizione per l'apertura almeno sporadica, a gruppi di visitatori contingentati, del giardino veneziano ormai più misterioso in assoluto, di cui la Fondazione viennese Hundertwasser ha interdetto l’accesso a chiunque, malgrado il valore storico-culturale del complesso. Inutile anche la mediazione ufficiale del Comune di Venezia: la Fondazione ha respinto la petizione. L'esperienza è stata raccontata ed estremizzata nel noir apocalittico Armageddon a Villa Eden, che l’autore sta facendo circolare in Amazon nella collana auto-prodotta “Samizdat”, a partire dal 2024[3][poco sopra è scritto che è così per espressa volontà dello stesso Hundertwasser, alla quale la fondazione non può contravvenire, pertanto tutto questa polemica è sterile se non per pubblicizzare il libro.]
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