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abate, politico e giornalista italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giovanni Battista a Prato, detto Don Tita[1] (Segonzano, 29 ottobre 1812 – Trento, 13 giugno 1883), è stato un abate, politico e giornalista italiano.
Giovanni Battista Paride Camillo a Prato[2] nacque dalla nobile famiglia a Prato, originaria della Lombardia e presente in Trentino sin dal XV secolo.[3] Frequentò il Ginnasio a Trento e proseguì gli studi a Vienna laureandosi il 31 maggio 1842 in teologia.[1]
Nello stesso anno il barone Giovanni a Prato iniziò l'attività come professore di religione presso il Ginnasio di Rovereto.[1]
Nel 1848 fu deputato alla costituente di Francoforte e nel 1866 alla dieta di Innsbruck. Fu difensore dell'italianità del Trentino e si impegnò per l'autonomia nei confronti dell'Austria per tutta la vita sia a livello politico sia sociale.[1]
Come giornalista scrisse sul Messaggiere tirolese divulgando il suo pensiero autonomista.[4] Nel 1850 fondò Il giornale del Trentino che venne soppresso quattordici mesi dopo, e nel 1868 fondò Il Trentino.
Nel 1866 donò le colonne e la gradinata per la costruzione del nuovo protiro della chiesa dell'Immacolata di Piazzo, distrutto tre anni prima da un incendio.[5]
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