Giggi Zanazzo
poeta, commediografo e antropologo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giggi Zanazzo, all'anagrafe Luigi Antonio Gioacchino Zanazzo (Roma, 31 gennaio 1860 – Roma, 13 dicembre 1911), è stato un poeta, commediografo, antropologo e bibliotecario italiano.
Studioso delle tradizioni del popolo romano e poeta in romanesco, è considerato, insieme con Francesco Sabatini, il padre fondatore della romanistica. Alla sua scuola mossero i primi passi Trilussa e i più bei nomi della poesia dialettale della Roma d'inizio secolo.
Biografia
Riepilogo
Prospettiva
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Nacque a Roma nel 1860, in Via dei delfini 5 nel rione Campitelli dal padre Carlo, nativo di Lozzolo ma originario del Veneto, che si era trasferito all'incirca nel 1830 a Roma, dove gestiva un'osteria a Testaccio, e con cui il figlio non ebbe ottimi rapporti; sua madre era invece romana. Studiò ragioneria presso il collegio Poli, poi lavorò alla Biblioteca Vittorio Emanuele e quindi fu distaccato, sempre come bibliotecario, presso il Ministero della pubblica istruzione.
Fondò in collaborazione dell'attore e poeta Pippo Tamburri la Compagnia Romanesca, e successivamente ne sposò la prima donna Agnese Bianchini; la compagnia agiva al Teatro Rossini e mise in scena molte fortunate commedie, fra cui più d'una di pugno dello stesso Zanazzo, come l'operetta Li Maganzesi a Roma, che debuttò il primo ottobre 1882 con le musiche del maestro Mascetti, o la scoppiettante Pippetto ha fatto sega a scola[1], interpretata dall'incontenibile Oreste Capotondi. La Compagnia Romanesca dette forte impulso al teatro dialettale romanesco e incuriosì anche la regina Margherita di Savoia, cui poi Zanazzo avrebbe dedicato una poesia, la quale il 2 dicembre 1887 volle assistere al Rossini alle recite della compagnia.
Oltre all'attività drammaturgica, Zanazza lavorò come folklorista contribuendo alla conoscenza del popolo di Roma e delle sue tradizioni, registrandole dalla viva bocca degli anziani appena in tempo prima che andassero definitivamente perdute, quando la città, ormai capitale d'Italia e soggetta a un'intensa immigrazione e modernizzazione, subiva una rapida trasformazione economica e sociale. Parte dei suoi manoscritti di argomento folkloristico si trovano attualmente conservati presso la Biblioteca Angelica; in particolare, Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma, edita in tre volumi, è considerata una guida fondamentale per lo studio della cultura popolare cittadina, oltre che un raro esempio di prosa in romanesco.
Per i tipi dell'editore Perino, Zanazzo fondò i periodici dialettali Rugantino (1887) e Casandrino (1897), che nello stesso anno si fusero dando vita al Rugantino e Casandrino per riassumere in breve la prima testata[2].Si avvalse nella direzione di questi periodici della preziosa collaborazione di Adolfo Giaquinto. Inaugurò così la più prolifica stagione della stampa periodica romanesca: i suoi articoli apparivano con le firme pseudonime soprattutto di Abbate Luviggi[3], ma anche di Mappa, Adorfo e Miodine. Fu dalle colonne del Rugantino che prese il via il festival della canzone romanesca di San Giovanni. Sempre per lo stesso editore nel 1896 diresse Il Valore Italiano, periodico storico-militare-patriottico-aneddotico illustrato sino alla sua definitiva chiusura avvenuta il 14 marzo 1897.
Fu inoltre un abile verseggiatore, di grande sensibilità e realismo, e collaborò anche al libretto dell'opera lirica Tosca scrivendo per l'occasione uno stornello originale, cantato da un pastorello all'inizio del terzo atto[4].
Sostenitore di Crispi, fu estromesso dal suo impiego di bibliotecario del Ministero della pubblica istruzione a seguito della tristemente famosa epurazione della Minerva[5].
Morì poco dopo, nella città natale, a soli cinquantuno anni nel 1911. Alla sua memoria è intitolata una via di Trastevere e un monumento eseguito nel 1929 da Amleto Cataldi[6] e collocato all'inizio di Via dei delfini, sulla parete della sua casa natale, oggi cadente, verso la chiesa di Santa Caterina dei Funari, sotto la sua loggetta. Il monumento è composto da un'edicola lapidea con un'apertura tonda centrale che ospita il busto bronzeo dell'autore; le iscrizioni riportano a sinistra la nota «Nacque in questa casa il XXXI di gennaio MDCCCLX», al centro sotto il busto la dedicazione «Al poeta Giggi Zanazzo / che dell'anima popolare romana / seppe esprimere il riso e la tenerezza / con accenti d'arte non perituri / i concittadini memori / XXXI GENNAIO MCMXXXIX XVII E.F.», e a destra i versi del poeta «Da la loggetta / di casa mia m'affaccio / e guardo in giù / vedo la strada / vedo la piazzetta».
Opere
Riepilogo
Prospettiva
Poesie
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- Vox populi, Roma, tip. E. Sinimberghi (1880)
- A la mi' regazza. Poesie romanesche, Velletri, Pio Stracca tipografo editore (1881)
- 'N'infornata ar Teatro Nazionale (1882)
- Streghe stregoni e fattucchieri. Sestine romanesche, con appunti di Francesco Sabatini, Roma, Perino (1884)
- Rugantino a Milano. Chiacchierata romanesca de Giggi Zanazzo con du' facchi simili de Peppe Signorini, Roma, Ag. Giornalistica Libr. E. Perino (1884)
- Smorfie. Stuzzichini pe' le donne, Roma, E. Perino (1884)
- Fiori d'acanto. Sonetti romaneschi, Roma, Agenzia giornalistica-libraria di Edoardo Perino (1886)
- La Guardia Nazionale (1886)
- Giggi pe' Roma (1886)
- Giggi pe' Trastevere (1887)
- Anticaje, pietrelle e bboccaje pe' Li lumi. Sestine romanesche, Roma, Cerroni e Solaro (1887)
- Per il genetliaco di S.M. Margherita di Savoia, regina d'Italia. Poesia romanesca, Roma, Tip. E. Perino Edit. (1891)
- Per le nozze della signorina Giuseppina Crispi con Franz Bonanno principe di Linguaglossa, Roma, Tip. E. Perino (1895)
- Bellaggio. Sonetti romaneschi, Roma, s.n. (1897)
- L' ospizio de li Bbocci. Sestine romanesche, Roma, Tip. di Via Marghera (1898)
- Dialigo affamoso fra er cavajer Cannella e la sora Tetona La Saputa, Roma, Stab. tipografico F.lli Capaccini (1899)
- Lugrezzia romana. Attijo Regolo. Sestine romanesche, Roma, Tipografia della Minerva (1899)
- A quer piacioccone de Padron Santi Rossi ar giorno de la Su' festa, s.l., s.n. (1899)
- Poesie romanesche, Torino - Roma, Casa ed. nazionale Roux e Viarengo (1904)
Saggi
- Proverbi romaneschi (1886); riedito da: il cubo, Roma (1993)
- Statuto della Società der Chi se ne...?, Roma, tip. E. Perino (1886)
- Ritornelli romaneschi (1888)
- Margherita la perla di Savoia prima regina d'Italia. Appunti storici (1893)
- Novelle favole e leggende romanesche (1907)
- Usi costumi e pregiudizi del popolo di Roma (1908). Pubblicato in quattro volumi con il titolo Tradizioni popolari romane.
- Voci dell'antico dialetto romanesco, a cura di Giulio Vaccaro, il cubo, Roma (2009)
Lavori teatrali
In musica
Rappresentate e pubblicate
- Li Maganzesi a Roma. Operetta in tre atti in dialetto romanesco. Parole di Giggi Zanazzo, musiche del maestro Giovanni Mascetti, Roma, Tip. Commerciale, 1887, rappresentata già nel (1882)
- Pippetto ha fatto sega a scôla. Operetta comica in tre atti. Parole di Giggi Zanazzo, musica del Maestro cav. Cesare Pascucci, Roma, Tip. Cerroni e Solaro Edit., 1887, rappresentata nello stesso (1887)
Rappresentate ma inedite
In prosa
Rappresentati e pubblicati
Rappresentati ma inediti
Inediti e non rappresentati
- Er pizzardone avvelito
- 'Na dichiarazione d'amore pe' li Monti
- Fanatica pe' li romanzi
- Essere o non essere
- Elettori influenti
- Doppo er 20 settembre
Riduzioni e traduzioni
- Li carbonari (1886, dal francese)
- Maria la grevetta, (1886, dal francese)
- La consegna è di russare (1908)
- Mastro Nino (1908, dallo spagnolo)
- Giulio Cèsere (riduzione-parodia da Shakespeare, rimasta incompiuta al III atto)
Studi su Zanazzo
Le voci di Roma, omaggio a Giggi Zanazzo (Atti del convegno di studi. Roma, 18-19 novembre 2010), a cura di Franco Onorati e Gabriele Scalessa, Roma, il Cubo, 2011
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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